
Esaminiamo la crescente sfida del web scraping da parte dell'intelligenza artificiale generativa, sottolineando come le tradizionali difese, come i file robots.txt, siano diventate inefficaci contro tattiche sofisticate come il "crawling invisibile" e la manipolazione di indirizzi IP. Le fonti concordano sul fatto che i paywall rappresentino una difesa primaria e cruciale per la monetizzazione e il controllo dei contenuti, rendendoli inaccessibili ai crawler non autenticati. Tuttavia, avvertono che i paywall da soli non sono sufficienti a causa della capacità dell'IA di ricostruire i contenuti da frammenti pubblici e di eludere i "soft paywall". Pertanto, viene proposto un approccio strategico multilivello, che integra protezioni a livello di infrastruttura (come Cloudflare), politiche chiare delle piattaforme (ad esempio, Medium e Substack), contromisure legali (Termini di Servizio, DRM) e scelte editoriali ponderate per salvaguardare la proprietà intellettuale nell'era dell'IA.