
«Durante questi viaggi assisto sempre a scene di bontà da parte di questa buona gente. Perfino i bambini ti danno pane, salame, burro etc. e lo fanno in un modo senza che s' accorga la guardia, e pure i prigionieri francesi, belgi, serbi. Ma l’atto più toccante fu da un gruppo di russe, che benché anch’esse al ristretto di vitto ci diedero un chilo di pane, e anch'esse sono prigioniere» (23 maggio 1944)
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