Che cosa celebriamo esattamente della Riforma?
È forse il profondo recupero della verità della giustificazione per fede soltanto, in Cristo soltanto? È la diffusione della Bibbia nella lingua del popolo? È la fine delle indulgenze? Il rifiuto dell’autorità papale? Lo smantellamento della classesacerdotale come mediatrice tra Dio e gli uomini?
O forse tutte queste cose insieme?
Abbiamo scambiato Dio con qualcos’altro e quindi ci manca la gloria di Dio. Non è più il nostro tesoro; l'abbiamo semplicemente buttato via. E il peccato è tutto ciò che si commette in questo processo. Tutto ciò che riflette che Dio non è il tuo tesoro, è peccato. Così, tutti hanno peccato e mancano, gettano via, scambiano, sminuiscono, calpestano, barattano l'infinito valore della gloria di Dio.
C'è una differenza infinita e preziosa tra la giustizia retributiva di Dio nella punizione e la disciplina purificatrice di Dio nel nostro dolore...
Ho pensato a sette consigli.
Potevano essere molti di più, ma so che questi episodi devono restare concisi, quindi eccoli: ...
Non rifiutare ciò che Dio ti ha dato come dono prezioso per aiutarti a perseverare fino alla fine, avvertendoti di non cadere.Accanto all’avvertimento, egli dà un’istruzione pratica molto specifica:“Esortatevi a vicenda ogni giorno… affinché nessuno di voi si indurisca e cada”.Non permettetelo.Dio usa le esortazioni umane di amici, pastori, familiari, libri, e-mail e sermoni su internet per mantenerci credenti...
L’ansia ci assale da ogni direzione. È quella sensazione che qualcosa di molto doloroso stia per accadere e questo ci rende nervosi e timorosi, perché non vogliamo che accada. Non credo che esista un sentimento umano che minacci con più frequenza dell’ansia, la nostra fiducia nella bontà, nel potere e nella sapienza di Dio.
Gesù ci ha detto di fare questo finché non ritornerà. Prosegue dicendo: "... battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo…Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, sino alla fine dell’età presente". Quindi, finché esisterà questa età, prima che Gesù ritorni, noi dobbiamo fare discepoli per lui, insegnando ciò che ci ha insegnato e nel frattempo, battezzandoli.
Sì, lo è, anche se potrebbe non essere un peccato desideraredi essere influenti. E il problema sorge, quando il piacere che si cerca nell'essere molto apprezzati, è più grande del piacere che si cerca nell'essere di servizio. Quindi, ecco il problema...
Non ho mai iniziato parlando di regole o linee guida, ma diDio, del Vangelo, della Bibbia, dello Spirito, della fede e della gioia. I concetti che hanno un profondo impatto nella vita delle persone, devono essere processati nell'anima di una donna o di un uomo, prima che abbiano la possibilità di pensare e applicare alla propria vita, quegli stessi concetti in un modo che onori Dio.
Permettetemi di condividere la prima parola preziosa che mi è venuta in mente quando ho sentito questa domanda.
Questo è Gesù che parla, e dice: "Venite a me, voi tutti che siete affaticati e oppressi, e io vi darò riposo. Prendete su di voi il mio giogo e imparate da me, perché io sono mansueto e umile di cuore; e voi troverete riposo alle anime vostre; poiché il mio giogo è dolce e il mio carico leggero."
Quando leggi la bibbia, puoi trovare praticamente in ogni libro una storia in cui Dio opera in modi che non corrispondono a come le persone avrebbero fatto o voluto fare. Dio non prende mai la strada più breve tra il punto A e il punto B. Il motivo è che una tale efficienza, l’efficienza rapida e diretta, non è come lui intende l’efficienza. Il suo obiettivo è quello di santificare il viaggiatore, non farlo andare velocemente da A a B. Frustrare l’efficienza umana è il primo(dico primo, non secondo) strumento di grazia che produce santificazione.
Nella Bibbia, Dio rivendica totalmente le nostre vite, tutto delle nostre vite, incluso tutto il nostro lavoro di qualsiasi tipo esso sia. Tutto nella nostra vita deve essere fatto davanti al volto di Dio, affidandosi alla grazia di Dio, secondo la guida di Dio, per la gloria di Dio. Ascoltate questi passi incredibili...
Dio non disprezza le azioni giuste dei suoi figli compiute nellafede. Ciò a cui si riferisce il versetto 6 nel chiamare le azionigiuste "abiti sporchi" sono le opere ipocrite che scaturiscono dal nulla. Hanno un’apparenza esteriore di giustizia, ma dentro, sono come ossa di morti radicate nell'orgoglio, proprio come Gesù le definisce in Matteo 23:27.
Questo fraintendimento di Isaia 64:6 ha fatto credere amolti cristiani che è impossibile per un cristiano piacere a Dio. Se le loro opere migliori sono abiti sporchi, non c'è niente che possano fare per compiacerlo. Questa è una nozioneprofondamente non biblica in tutto e per tutto.
Lo scopo della nostra vita eterna è quello di godere e magnificare il Cristo vivente mentre governa la Sua chiesa e si dona nel servizio e nella comunione alla Sua sposa. È una salvezza data dalla comunione vivente di Cristo, se non fosse vivo, non avremmo alcuna salvezza. Non ci sarebbe nulla di estremamente soddisfacente di cui godere per l'eternità. Quindi, senza risurrezione, non avremmo nessuna comunione, nessuna salvezza, nessuna gioia.
Ci può essere un dolore sia fisico che emotivo che persiste dopo l'atto del perdono.Questo dolore in sé e per sé non è necessariamente peccaminoso. Non è necessariamente un segno di mancanza di perdono. Tuttavia, sappiamo tutti che sia il dolore fisico che soprattutto il dolore emotivo, possono trasformarsi in un istante in risentimento, rabbia e amarezza. Quel cambiamento può essere così sottile che è difficile sapere quando è successo...
Solo quelli che non inciamperanno saranno benedetti. E quella benedizione vale per tutti coloro che accolgono Gesù, diversamente ci sarà la condanna. Così, più e più volte Gesù ci dice nei Vangeli, dice agli ebrei che, se lo rifiutano, rifiutano anche Dio Padre. Se non lo amano e non lo accolgono come Messia e Figlio di Dio, non amano nemmeno il Padre. Non accolgono il Padre. E quindi, lasciate che citi alcuni di questi passi perché sono davvero l'essenza stessa della questione che stiamo trattando...
Non penso che l’espressione "indegnamente" di I Corinzi 11:29 significhi che meritiamo mai la Cena del Signore, ma che c'è una adeguatezza, o un'idoneità, tra la nostra condizione spirituale e la Cena del Signore. E l'adeguatezza, badate bene, non significa che è richiesta la perfezione da parte nostra. Piuttosto, è una rinuncia al peccato e una guerra contro di esso, una rinuncia a Satana, un abbracciare sinceramente Gesù. Questo è il significato della Cena del Signore.
Dobbiamo costruire la nostra vita presente sul Vangelo, non sui successi genitoriali e non dobbiamo essere abbattuti dai fallimenti che viviamo come genitori. È negare il Vangelo. La chiave è cercare, chiedere a Dio, mediante lo Spirito Santo, di darci la fede e la saggezza necessarie a collegare insieme i seguenti tre passi della Scrittura e camminare sulle orme dell'apostolo Paolo...
L'essenza interiore dell'adorazione è conoscere veramente Dio per poi rispondere con il cuore a questa conoscenza valorizzando Dio, facendo di Dio un tesoro, apprezzando Dio, godendo di Dio, essendo soddisfatti di Dio al di sopra di tutte le cose terrene. E poi questa profonda, riposante, gioiosa soddisfazione in Dio, trabocca in atti evidenti di lode con le labbra e in atti pratici di amore nel servire gli altri per amore di Cristo.
La fornicazione passata non deve necessariamente escludere dal ministero a meno che non faccia parte di un atteggiamento sbagliato continuativo, peccaminoso, non santificato, nel presente. Quindi lasciatemi fare un passo indietro e dare tre motivazioni dalla Scrittura per cui penso che un uomo, che è stato ribelle in una stagione della sua vita commettendo fornicazione, essendo poi stato successivamente liberato da quel peccato, pentendosi dell’orrore morale e spirituale che disonora Cristo e lo abbia fatto abbastanza a lungo da dimostrare la sua genuina novità di vita, possa essere qualificato per il ministero cristiano nella chiesa di Cristo.