Versatile, curioso e con l’ambizione di regalare qualche sorriso con una pensosa leggerezza. Charlot da Charlie Chaplin prende il nome ma vorrebbe rifletterne anche lo spirito, per diventare un programma che guarda al mondo dello spettacolo come da una scala a chiocciola: con una prospettiva a 360 gradi ma anche qualcuno in più. Perché passare e ripassare da un certo luogo - fisico o mentale - affrontare tematiche e problematiche vicine da punti di vista differenti, alla fine ci regala piccole illuminazioni, impreziosite da accostamenti inediti. Charlot si occuperà di cinema, di teatro, di opera lirica, di serie TV, di musical o di stand-up comedy... Facendoli dialogare tra loro a volte. Altre sfruttando quello che i linguaggi più moderni insegnano a quelli tradizionali. Due ore settimanali per scoprire, riflettere, interrogarsi sul mondo dello spettacolo e le sue prospettive.
Versatile, curioso e con l’ambizione di regalare qualche sorriso con una pensosa leggerezza. Charlot da Charlie Chaplin prende il nome ma vorrebbe rifletterne anche lo spirito, per diventare un programma che guarda al mondo dello spettacolo come da una scala a chiocciola: con una prospettiva a 360 gradi ma anche qualcuno in più. Perché passare e ripassare da un certo luogo - fisico o mentale - affrontare tematiche e problematiche vicine da punti di vista differenti, alla fine ci regala piccole illuminazioni, impreziosite da accostamenti inediti. Charlot si occuperà di cinema, di teatro, di opera lirica, di serie TV, di musical o di stand-up comedy... Facendoli dialogare tra loro a volte. Altre sfruttando quello che i linguaggi più moderni insegnano a quelli tradizionali. Due ore settimanali per scoprire, riflettere, interrogarsi sul mondo dello spettacolo e le sue prospettive.

Dalla Nuova Zelanda del Signore degli Anelli alle isole irlandesi di Guerre Stellari. Dalla Sicilia del Commissario Montalbano alla città medievale di Dubrovnik, in Croazia, che ha visto aumentare di 130 milioni di euro il proprio indotto turistico dopo aver ospitato il set di Game of Thrones, tanto che la città ha dovuto introdurre misure per limitare i danni all’ambiente e gestire le masse.
Il film-induced tourism o cineturismo non è che una delle ricadute economiche positive che oggi spingono sempre più nazioni e regioni a promuovere i propri territori attraverso Film commission e incentivi finanziari, affinché questi vengano scelti come set per le riprese di film.
Un fenomeno globale, che coinvolge anche l’Europa e la Svizzera, Ticino incluso, che sta ridefinendo le dinamiche e la geografia della produzione cinematografica. Ne parliamo con Marco Cucco, professore di culture della produzione cinematografica dell’Università di Bologna e co-autore del saggio Il mercato delle location cinematografiche (Marsilio, 2013), e Lisa Barzaghi, direttrice operativa della Ticino Film Commission e co-presidente della Switzerland Film Commission.