Versatile, curioso e con l’ambizione di regalare qualche sorriso con una pensosa leggerezza. Charlot da Charlie Chaplin prende il nome ma vorrebbe rifletterne anche lo spirito, per diventare un programma che guarda al mondo dello spettacolo come da una scala a chiocciola: con una prospettiva a 360 gradi ma anche qualcuno in più. Perché passare e ripassare da un certo luogo - fisico o mentale - affrontare tematiche e problematiche vicine da punti di vista differenti, alla fine ci regala piccole illuminazioni, impreziosite da accostamenti inediti. Charlot si occuperà di cinema, di teatro, di opera lirica, di serie TV, di musical o di stand-up comedy... Facendoli dialogare tra loro a volte. Altre sfruttando quello che i linguaggi più moderni insegnano a quelli tradizionali. Due ore settimanali per scoprire, riflettere, interrogarsi sul mondo dello spettacolo e le sue prospettive.
Versatile, curioso e con l’ambizione di regalare qualche sorriso con una pensosa leggerezza. Charlot da Charlie Chaplin prende il nome ma vorrebbe rifletterne anche lo spirito, per diventare un programma che guarda al mondo dello spettacolo come da una scala a chiocciola: con una prospettiva a 360 gradi ma anche qualcuno in più. Perché passare e ripassare da un certo luogo - fisico o mentale - affrontare tematiche e problematiche vicine da punti di vista differenti, alla fine ci regala piccole illuminazioni, impreziosite da accostamenti inediti. Charlot si occuperà di cinema, di teatro, di opera lirica, di serie TV, di musical o di stand-up comedy... Facendoli dialogare tra loro a volte. Altre sfruttando quello che i linguaggi più moderni insegnano a quelli tradizionali. Due ore settimanali per scoprire, riflettere, interrogarsi sul mondo dello spettacolo e le sue prospettive.

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Perché il cinema continua ad affascinarci così profondamente? È la forza delle immagini, il potere del racconto oppure la capacità di farci specchiare nell’altro? Maestro indiscusso, il regista svedese Ingmar Bergman affermava che «non c’è nessuna forma d’arte come il cinema per colpire la coscienza, scuotere le emozioni e raggiungere le stanze segrete dell’anima».
Una magia che non nasce solo nel buio di una sala, ma che si alimenta nei cineforum e nei circoli del cinema, luoghi in cui si è coltivata la passione per la settima arte, promuovendo il cinema d’autore e stimolando il confronto critico. Dalla metà degli anni Settanta in poi, proprio i piccoli cineclub sono stati veri e propri laboratori culturali, capaci di formare spettatori attenti e consapevoli.
Tra i protagonisti di questa lunga stagione figura anche Michele Dell’Ambrogio, anima e guida del Circolo del Cinema Bellinzona che da quasi cinquant’anni porta avanti un lavoro instancabile di promozione e riflessione, riconosciutogli dal Premio Cinema Ticino, assegnato per la prima volta non a un regista o a un produttore, ma a un critico e grande appassionato.
Michele Dell’Ambrogio è l’ospite di Charlot, insieme a Giona A. Nazzaro, direttore del Locarno Film Festival, per un dialogo sul cinema come strumento di lettura della società, capace d’interrogare le nostre coscienze.
Prima emissione 28 settembre 2025