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Chapeau
Chapeau Media
36 episodes
1 week ago
Parliamo con gli imprenditori e i manager più importanti d'Italia. Raccontiamo le loro storie per scoprire come hanno fatto DAVVERO ad arrivare dove sono, i loro errori e i consigli PRATICI.
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Parliamo con gli imprenditori e i manager più importanti d'Italia. Raccontiamo le loro storie per scoprire come hanno fatto DAVVERO ad arrivare dove sono, i loro errori e i consigli PRATICI.
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Episodes (20/36)
Chapeau
Lo Scienziato Italiano da €200 miliardi: Il Padre dei Microchip 💻 Alberto Sangiovanni Vincentelli

Scopri Hostinger https://hostinger.com/chapeau col codice CHAPEAU per avere il 10% di sconto. Vincentelli è uno dei più grandi imprenditori e scienziati della storia. Ha inventato il modo in cui si progettano i chip di qualsiasi telefono e computer e ha fondato 2 aziende di chip design che oggi valgono €200 miliardi.

Alberto Sangiovanni Vincentelli nasce a Milano nel 1947. Nel 1971 si laurea in Ingegneria Elettronica al Politecnico di Milano e dopo 2 anni ottiene un posto come Professore.

Nel 1976 si trasferisce in California e a 33 anni diventa Professore Ordinario a Berkeley, una delle Università più prestigiose al mondo per Ingegneria Elettronica.

In quegli anni, Alberto fa un’invenzione che avrebbe cambiato il mondo.

Infatti tutti i dispositivi elettronici—telefoni, computer, macchine o lavatrici— funzionano grazie ai chip, piccoli cervelli elettronici con dentro dei transistor (minuscoli interruttori che eseguono i calcoli).

Fino agli anni ‘80, i chip venivano disegnati a mano e ci voleva tantissimo tempo (e soldi) anche solo per produrre chip con qualche centinaio di transistor. Quindi, fare i processori di oggi, con centinaia di miliardi di transistor, sarebbe stato impossibile.

Vincentelli, però, si inventa un nuovo modo di disegnare chip: l’Electronic Design Automation, cioè software che li progettano in modo automatico. Quindi, se oggi riusciamo a produrre telefoni e computer, il merito è proprio di Alberto.

Così, tra l’83 e l’86, Vincentelli fonda 2 aziende di progettazione chip: Cadence e Synopsis, che oggi valgono rispettivamente $90 e $110 miliardi.

Invece di fare l’imprenditore a tempo pieno, però, Alberto si tiene solo il 2% di queste startup—rinunciando a quote che oggi valgono centinaia di milioni.

Oltre ad aver cambiato il mondo con le sue invenzioni e le sue aziende, Alberto è lo scienziato italiano più citato al mondo e ha scritto più di 1,000 articoli scientifici. Ma soprattutto è uno dei Professori più amati dagli studenti di Berkeley.

Quindi, noi di Chapeau l’abbiamo incontrato a New York durante l’Italian Symposium (un evento delle United Italian Societies per studenti italiani all’estero). Abbiamo scoperto la sua storia, il suo parere sull’Intelligenza Artificiale e il Quantum Computing e i suoi consigli:


(00:00) Infanzia e studi

(01:06) Diventare Professore: dal Politecnico a Berkeley

(02:19) Fondare 2 aziende da $200 miliardi: Cadence e Synopsis

(03:27) Rinunciare a decine di milioni (in quote delle sue aziende)

(04:37) Diventare imprenditore per essere immortale

(06:00) Magneti Marelli e l’invenzione del cambio al volante

(07:19) Lavorare con BMW (e far guidare le macchine agli studenti)

(09:52) Consigli di carriera

(11:33) Hostinger

(12:43) NVIDIA e il boom dell'AI

(13:43) Consigli per chi vuole fare impresa

(15:27) Intelligenza Artificiale Generale

(17:10) Quantum Computing

(18:20) L’Italia ha speranze nell’AI e nel Quantum Computing?

(19:20) I problemi delle startup italiane

(20:40) Come colmare il gap con gli Stati Uniti

(22:15) Cosa lo motiva

—Cos'è Chapeau 🧢

Parliamo coi più grandi imprenditori e manager in Italia per scoprire la loro storia e capire come hanno fatto DAVVERO ad arrivare dove sono: cosa li ha aiutati di più, gli errori, i fallimenti e i consigli PRATICI. E te li facciamo conoscere di persona durante i nostri eventi.

Seguici su Instagram se vuoi scoprire tutti i dietro le quinte: https://www.instagram.com/chapeau_project/

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1 week ago
24 minutes

Chapeau
L'Italiano che Produce i Vestiti di Gucci e Prada 🪡 Dentro una Sartoria di Lusso da €100 Milioni

Siamo entrati nella sartoria da €100 milioni che produce i vestiti per brand come Gucci e Prada. Abbiamo scoperto la loro storia e come si fanno davvero i vestiti di lusso. Scopri Startup Booster di StartupGeeks: startupbooster.it



La storia di Lardini inizia nel 1978, quando Luigi e Andrea Lardini, 2 fratelli marchigiani di 20 anni, iniziano a produrre i loro primi capi.



Dopo qualche anno, arrivano a un passo dal fallimento. Così decidono di produrre vestiti per aziende di lusso che si appoggiano a sartorie specializzate per fare i propri capi.



Nel corso degli anni, hanno prodotto vestiti per quasi tutte le più grandi case di moda: Gucci, Prada, Versace, Ferragamo, Valentino e moltissimi altri.



Dal 1993 ricominciano anche a produrre con il proprio marchio e, proprio dagli anni ’90, le vendite esplodono: Lardini passa da €2 milioni nel 1993 a €100 milioni nel 2024.



Quindi noi di Chapeau siamo andati nella sede di Lardini a Filottrano (nelle Marche), per scoprire tutta la loro storia e come si producono davvero i vestiti di lusso:



(00:00) Cos'è Lardini

(01:04) Fondare Lardini a 18 anni: come ha fatto a partire

(03:14) Da 0 a 1: fallimenti e 15 ore al giorno di lavoro

(05:18) L'errore che ha fatto esplodere le vendite

(06:27) Scalare da €2 milioni a €100 milioni

(08:35) Sponsor

(09:39) Dentro la produzione dei vestiti di lusso 

(10:40) Fare la sarta di vestiti di lusso

(11:52) Giornata tipo di una sarta

(13:07) Giornata tipo del fondatore

(14:29) Vita lenta, pause di 2 ore e stipendi alti. Perché?

(15:47) La crisi del lusso

(17:05) Fast fashion

(18:07) Consigli


—

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Se sei arrivato a leggere fin qui, CHAPEAU 🧢 Dicci pure se c'è qualche imprenditore che vorresti conoscere, così proviamo a contattarli 🤩

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2 weeks ago
18 minutes 41 seconds

Chapeau
I Segreti dei Parchi Divertimento: Storia, Fallimenti e Guadagni di un Parco da 100,000mq 🎢 Caneva

Cosa c’è davvero dietro al mondo dei parchi divertimento? Lo scopriamo in uno dei parchi più grandi d’Italia. Scopri Trade Republic: https://trade.re/chapeau.

Il settore dei parchi divertimento in Italia fattura più di €300 milioni. Ma quanto costa, quanto si guadagna e come si costruisce un parco di 100,000 metri quadri?

Per scoprirlo, siamo andati a CanevaWorld, uno dei parchi divertimento più grandi d’Italia. Oggi fattura €26 milioni, ma il fondatore è partito da una cantina, ha fatto 40 milioni di debiti ed è arrivato 2 volte a un passo dalla bancarotta.

Tutto ha inizio nel 1965, quando negli anni del boom economico italiano, il lago di Garda inizia a vedere i primi turisti.

Così, Alfonso Amicabile apre una discoteca sul lago di Garda. Inizia ben presto a organizzare spettacoli di cabaret, che hanno un successo straordinario—tanto che arriva gente come Teo Teocoli e Renato Pozzetto.

Nel anni ‘70, Adriano Panatta inizia a vincere i più grandi tornei di tennis e l’Italia impazzisce per questo sport. Così Alfonso decide di aprire 6 campi e crea un centro sportivo.

Nei primi anni ‘80, Alfonso e il figlio Fabio vanno negli Stati Uniti e in parchi come gli Universal Studios e Disney World vedono i primi scivoli acquatici e decidono di portarli anche in Italia. Così, nel 1982 nasce il loro Acquapark.

Il parco cresce subito, ma per farlo servono sempre più soldi. Così all’inizio degli anni ‘90, Fabio e Alfonso vivono la loro prima crisi finanziaria.

Riescono comunque a superarla e dal 1997 iniziano a fare i primi esperimenti per creare un vero e proprio parco a tema: prima Medieval Times, poi i primi show e le attrazioni meccaniche (Magma, Tomb Raider, Rambo).

Nel 2003 nasce ufficialmente MovieLand, il parco a tema film hollywoodiani.

Il parco cresce da subito, ma, ancora una volta, si devono indebitare e arrivano ad avere circa €39 milioni di debiti. La crisi è profonda e Fabio arriva a un passo dalla bancarotta.

Ancora una volta però, non solo riesce a uscirne ma scala il parco fino a €26 milioni di fatturato.

Quindi, ci siamo seduti col proprietario Fabio Amicabile per scoprire tutta la loro storia:

(00:00) Il mondo dei parchi divertimenti

(01:06) La prima discoteca nel 1965

(02:17) Guadagni con la discoteca e apertura campi da tennis

(03:32) Il parco acquatico

(05:27) Arrivare a un passo dalla bancarotta

(07:19) Superare il momento più difficile

(08:32) Il viaggio negli Stati Uniti e il primo fallimento

(11:00) Costruire le prime attrazioni

(12:17) Fare un ponte che crolla nell’acqua

(13:37) Aprire il parco a tema: da 0 a 1

(14:54) Sponsor

(16:00) €40 milioni di debiti e rischio fallimento

(17:03) Come ripagano i debiti

(19:53) Rapporto con Gardaland

(21:39) Scalare il parco a €26 milioni di fatturato

(23:51) Arrivare a 1,000,000 di visitatori all’anno

(25:43) Rapporto con il lavoro

(27:25) Giornata tipo

(28:35) Consigli

(29:36) Post credit


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3 weeks ago
29 minutes 47 seconds

Chapeau
L’Investitore da €507 Milioni Che Ha Mollato Tutto per Surfare in Sud America 🏄‍♂️ Gianluca Dettori

Fonda un’azienda da €500 milioni, arriva a un passo dal fallimento e diventa uno dei più grandi investitori in Italia. Scopri Tot https://go.tot.money/ChapeauMedia



Gianluca Dettori passa l’infanzia a Torino e fin da piccolo ha 2 grandi passioni: il windsurf e la musica.



Da ragazzo suona la batteria e lancia i suoi primi progettini imprenditoriali. Poi si iscrive a Economia all’Università di Torino e si appassiona sempre di più di musica e media.



Dopo l’Università, entra in ItaliaOnline, un’azienda del gruppo Olivetti, e in un paio d’anni diventa Direttore Commerciale. Poi si sposta in Lycos, uno dei primissimi browser, come Direttore Generale. Lavorando tra l’Italia e la California, si rende conto di quanto rapidamente internet stia esplodendo negli Stati Uniti—e di quanto velocemente crescano aziende come Netscape e Yahoo.



Così nel 1999 si licenzia e fonda Vitaminic, un sito dove potevi scaricare file .mp3 dei tuoi brani preferiti senza dover comprare un disco—la versione legale di Napster e un antesignano di Spotify, per capirci.



Vitaminic cresce a ritmi folli dal giorno 1 e Gianluca raccoglie €25 milioni: i primi €350,000 da Elserino Piol, poi €5 milioni e altri 20 da Index Ventures.



Nel 2000 Vitaminic arriva a valere €500 milioni e Gianluca è ad un passo dalla quotazione.



Proprio sul più bello, però, scoppia la bolla di internet e la valutazione di Vitaminic crolla. Gianluca arriva ad un passo dal fallimento, ma riesce a quotare Vitaminic raccogliendo €30 milioni nell’ottobre del 2001.



Le valutazioni dell’intero settore tecnologico però continuano a crollare e Vitaminic passa 2 anni d’inferno in cui rischia davvero di fallire. Nel 2003 Gianluca fa un’altra magia e trova un compratore: Buongiorno, una multinazionale che faceva giochi e suonerie per il telefono.



Gianluca ha 30 anni, vende Vitaminic e in tutto si porta a casa qualche milioncino. Passa 3 anni a surfare e a fare windsurf in Sud America, poi torna e inizia a investire in startup.



(Ah, nel frattempo aveva comprato l’azienda in cui lavorava l’allora moglie, aveva diviso le azioni con lei, e l’aveva trasformata in VivaTicket, oggi una delle più grandi aziende di biglietti per eventi in Italia)



Poi Gianluca inizia a fare Venture Capital comprando un van e girando tutta Italia per trovare idee da finanziare. Nasce così il leggendario BarCamper, da cui fa partire il suo primo fondo da €40 milioni: BarCamper Ventures.



Su quei primi €40 milioni costruisce uno dei fondi di Venture Capital più grandi in Italia: Primo Ventures, che oggi gestisce €507 milioni e investe in digitale, spazio, cambiamento climatico e biotecnologie.



Quindi noi di Chapeau l’abbiamo incontrato per raccontare tutta la sua storia:



(00:00) Chi è Gianluca Dettori


(01:00) Infanzia a Torino


(02:08) Liceo e Università


(03:35) Lavorare in Olivetti in Italia e negli Stati Uniti


(06:04) Lavorare in Lycos (il primo browser)


(07:21) Licenziarsi per fondare Vitaminic


(08:59) Andare da 0 a 1: come fa e quanto raccoglie


(11:34) Raccogliere €20 milioni da Index Ventures e arrivare a valere €500 milioni


(12:34) I problemi più grandi


(13:40) Rischiare di fallire


(15:07) Sponsor


(16:07) Come supera il periodo peggiore


(17:09) Vendere la sua azienda: come fa e quanto guadagna


(18:39) Come cambia la sua vita (+ compra l’azienda della moglie e la rivende 👀)


(20:31) Iniziare a investire in startup con Elserino Piol


(22:12) Girare l’Italia in camper per investire nelle idee degli studenti


(23:37) Gestire un fondo da €507 milioni (+ giornata tipo)


(25:15) Investimenti migliori e quelli che si pente di non aver fatto


(26:55) Cos’hanno in comune i più grandi imprenditori


(28:11) Perché le startup in Italia non trovano soldi e come risolvere il problema


(31:22) I settori in cui investirà di più


(32:28) Consigli

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1 month ago
33 minutes 38 seconds

Chapeau
Ha Venduto YOOX per €5.3 MILIARDI 👠 La VERA Storia del RE della Moda Online, Federico Marchetti

Nel 2000 crea il primo sito per comprare vestiti. 18 anni dopo lo vende per €5.3 miliardi: la più grande exit nella storia d’Italia.Federico Marchetti nasce a Ravenna nel 1969.

Nel 1988 si iscrive alla Bocconi, 3 anni dopo si laurea col massimo dei voti e trova lavoro in Lehman Brothers, all’epoca una delle Banche d’Investimento più grandi al mondo. Dopo 3 anni massacranti in Lehman tra Milano e Londra, passa 18 mesi a New York per fare un Master in Business Administration (MBA) alla Columbia.

All’MBA, come sa bene il nostro Co-founder Simone, non si studia nulla. Quindi Federico ha tutto il tempo di far festa e pensare a che azienda lanciare. Non riuscendo a pagare gli €60,000 della retta, deve accettare un lavoro in Bain, una società di Consulenza Strategica.

Nel 1999 si licenzia e inizia a lavorare al primo sito web su cui comprare vestiti di alta moda.Il 21 marzo 2000 a Bologna, Federico fonda YOOX. La peculiarità del sito è che trovi i vestiti delle stagioni passate dei marchi più importanti (Prada, Armani, Fendi, Valentino, Balenciaga, Gucci, Louis Vuitton, Hermès, Saint Laurent).

Solo qualche settimana dopo la fondazione, le valutazioni delle aziende tecnologiche in tutto il mondo crollano e una su due fallisce.Federico riesce comunque a trovare i primi fondi da Elserino Piol: prima mette €1.5 milioni per il 33% dell’azienda, poi altri €25 milioni (alé).

Nel frattempo, YOOX cresce: apre negli Stati Uniti, in Giappone e riceve $7.2 milioni da Benchmark, uno dei Venture Capital più importanti al mondo. Dal 2003 inizia pure a sviluppare i monomarca: gli e-commerce di TUTTI i grandi brand di moda.Nel 2008 arriva a €100 milioni di fatturato e l’anno dopo il buon Jeff Bezos offre a Federico €100 milioni per comprare YOOX. Lui rifiuta e lo stesso anno fattura €150 milioni con un EBITDA di €15 milioni.

Così, nel 2009 si quota a Piazza Affari.Poi continua a crescere e nel 2015 riesce pure ad acquisire Net-a-Porter, il logo gemello inglese che fatturava quasi mezzo miliardo. Il gruppo Y-NET arriva a fatturare più di €2 miliardi e inizia a far gola a Richemont.Così, nel 2018 Richemont compra YOOX per €5.3 miliardi: più di 200 dipendenti di YOOX diventano milionari e Federico si porta a casa più di €200 milioni.

Noi di Chapeau abbiamo raggiunto Federico nel suo ufficio a Milano per scoprire tutta la sua storia:

(00:00) Chi è Federico Marchetti

(01:00) Infanzia02:00 Università e Fan Club di Christian de Sica

(03:38) Lavora in Investment Banking a Milano, Londra e New York

(05:16) Si licenzia da Lehman Brothers e va a New York

(06:35) Lavora in Bain (con un debito da €60,000)

(07:34) Fonda YOOX e raccoglie €25 milioni da Elserino Piol

(10:52) Il periodo da 0 a 1: come ha fatto a partire

(12:27) Scala YOOX a €100+ milioni (raccolta fondi, estero, monomarca)

(15:26) Jeff Bezos gli offre €100 milioni per comprare YOOX (+ la risata di Jeff Bezos)

(17:00) La quotazione a Piazza Affari

(18:15) L’acquisizione di Net-a-Porter e l’errore più grande

(20:03v Richemont compra YOOX per €5.3 miliardi

(21:03) Quanto guadagnano Federico e i dipendenti di YOOX

(22:03) Lavora col Re d’Inghilterra

(23:07) Consigli

(24:08) Tempismo, Sicurezza in te stesso e sindrome dell’impostore

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1 month ago
25 minutes 19 seconds

Chapeau
Stone Island e CP Company: La Storia dell'Imprenditore che Ha Inventato lo Sportswear 🧥 Lorenzo Osti

Dietro Stone Island e C.P. Company c’è lo stesso imprenditore: Massimo Osti. Scopri NordVPN: https://nordvpn.com/chapeau



Oggi Stone e C.P. fatturano più di €500 milioni e mezzo mondo—da Guè Pequeno a Drake passando per gli hooligans inglesi—impazzisce per i 2 brand.



Tutto ha inizio alla fine degli anni ’60, quando un grafico pubblicitario di nome Massimo Osti inizia a disegnare le sue prime magliette. Massimo usa grafiche dei fumetti e tratta i capi per farli sembrare usati: l’opposto dello stile formale dell’epoca. Forse proprio per questo le sue magliette hanno un successo allucinante da subito.



Così nel 1971 Massimo decide di aprire una vera e propria azienda e fonda Chester Perry. 7 anni dopo, però, Fred Perry gli fa causa (😭) e Massimo deve cambiare nome. Così nel 1978 nasce C.P. Company.



L’azienda cresce arriva a fatturare decine di milioni dopo pochi anni. Massimo però è un genio che non sta fermo un attimo, quindi nel 1982 fonda pure Stone Island. In quegli anni le 2 aziende esplodono e iniziano a diventare un fenomeno sociale: un botto di sottoculture diverse, dai Paninari agli Hooligans, iniziano a perdere la testa per i 2 brand di Massimo Osti.



I 2 brand faticano però a gestire questa crescita: devono spendere sempre di più per produrre i capi che la gente vuole comprare e i debiti si moltiplicano. Così nel 1984 Massimo decide di vendere al Gruppo Finanziario Tessile (GFP), il colosso della moda di proprietà della famiglia Rivetti.



Massimo non è più il proprietario, ma le cose sembrano andare alla grande: lui può concentrarsi sul disegnare nuovi capi e i 2 brand crescono come non hanno mai fatto prima.



Nel 1993 però Massimo esce dall’azienda e fonda Massimo Osti Production: un brand che ha subito un enorme successo ma che fallisce per una gestione finanziaria direi quantomeno particolare.



Nel frattempo Lorenzo, il figlio di Massimo, fa il Liceo Scientifico e inizia l’Università. Durante quegli anni fonda le sue prime aziende di sviluppo siti web, che scala a più di €1 milione di fatturato.



Lorenzo ormai non ha più nulla a che fare con la moda, ma nel 2005 il padre Massimo ci lascia. Così Lorenzo decide di riavvicinarsi a questo mondo. Nel frattempo, Carlo Rivetti vende Stone Island, la scala a più di €200 milioni di fatturato e nel 2020 la vende a Moncler per €1.15 miliardi. Proprio per concentrarsi su Stone Island, nel 2010 Carlo vende C.P. Company alla FGF Industry di Enzo Fusco: un’altra enorme azienda di moda che ha brand come Blauer.



Nel frattempo, Lorenzo entra in contatto con Peter Wang, un imprenditore cinese multimilionario, e i 2 decidono di ricomprare C.P. Company. Così Peter mette €19.6 milioni e l’azienda torna nella famiglia del fondatore. Da lì, le vendite schizzano: in 7 anni passano da €7 milioni a €120 milioni.



Noi di Chapeau siamo andati a Bologna nell’Archivio di Massimo Osti per parlare con Lorenzo Osti, oggi Presidente di C.P. Company, e scoprire tutta la storia di Stone e C.P.



(00:00) Chi è Massimo Osti


(01:04) Primi lavori e fondazione di CP Company


(02:04) Fondare Stone Island


(03:47) Gli hooligans e Stone Island


(05:10) Stone Island e CP rischiano di fallire (anni ’80)


(06:22) Vendere CP e Stone Island alla famiglia Rivetti


(07:40) Massimo esce da CP e Stone Island


(09:08) Il momento più difficile


(10:56) Crescere nella famiglia Osti


(12:09) Liceo e Università: prime esperienze imprenditoriali


(14:15) NordVPN


(15:15) Fonda la sua prima azienda a 21 anni


(16:32) La m*rte di Massimo Osti nel 2005


(17:44) Ricomprare CP Company per €19.6 milioni


(19:04) Come ha scalato CP Company a €120 milioni


(20:21) Come nascono le lenti di CP Company


(21:45) Trapper francesi e Guè Pequeno


(23:12) Massimo Osti ha inventato lo sportswear?


(24:19) Consigli


—


Cos'è Chapeau 🧢


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1 month ago
25 minutes 16 seconds

Chapeau
L’Unico Italiano Quotato a New York: 93 MILIONI per Curare il CANCR0 🗽 Pierluigi Paracchi, Genenta

Nel 2007 Pierluigi Paracchi vende un’azienda per $420 milioni. Nel 2021 raccoglie 37 milioni con un’IPO al NASDAQ. Oggi è l’UNICO italiano quotato a New York. Scopri StartupGeeks https://www.startupbuilder.it/.

Nel 1996 Pierluigi si laurea in Economia alla Cattolica e inizia a lavorare in banca come trader.

Nel 1998 fonda JobAdvisor, la sua prima azienda (tipo pagine gialle per gli annunci di lavoro). Lavorano con aziende enormi come Deloitte, PwC e IMB—ma Pier la costruisce in pausa pranzo mentre continua a lavorare in banca.

Nel 2002 ha 29 anni e decide di lanciare Quantica, il primo Venture Capital Deep Tech in Italia (cioè un fondo che investe in startup altamente tecnologiche). Riesce a portare a bordo alcuni dei più grandi scienziati e manager italiani, tipo Carlo Rizzuto (uno dei più grandi fisici in Italia) e Gian Maria Gros-Pietro (oggi Presidente del Consiglio di Amministrazione di Intesa Sanpaolo).

Gli investimenti più incredibili di Quantica sono 2. Il primo è Banzai, una sorta di Amazon italiana (facevano media e e-commerce), che nel 2015 si quota a €274 milioni. La seconda è EOS, una startup che sviluppa terapie contro il cancro. Nel 2013 Clovis, un’azienda americana, compra EOS per $420 milioni—una delle exit più grandi nella storia d’Italia.

A questo punto Pier potrebbe ampiamente smettere di lavorare, ma continua a fare l’investitore e arriva a gestire più di €100 milioni.

Nel 2014 fonda Genenta, una startup che sviluppa terapie contro tumori incurabili come il glioblastoma: un tumore maligno al cervello con un’aspettativa di vita di 14 mesi.

Genenta nasce come spin off dell’Ospedale San Raffaele di Milano e raccoglie €33 milioni in 4 anni.

Nel 2021 Pier decide di quotarsi al NASDAQ, la borsa più grande al mondo per le aziende tecnologiche, dove sono quotati colossi come Apple, Microsoft, Meta, Amazon, NVIDIA e Tesla.

Nella storia d’Italia, solo un’altra azienda si era quotata al NASDAQ, ma è poi tornata privata. Oggi quindi Genenta è l’UNICA azienda italiana quotata a New York—stupendo eh, ma peccato sia l'unica 😭

Con l’IPO Pierluigi raccoglie altri €37 milioni e a marzo 2025 ne raccoglie altri 23 (olè).

Oggi Genenta sta sviluppando terapie che potrebbero curare tumori per cui non esiste una cura, salvando la vita di migliaia di persone.

Noi di Chapeau l’abbiamo incontrato per scoprire tutta la sua storia.

(00:00) Chi è Pierluigi Paracchi

(00:54) Infanzia e Università

(01:33) Primi lavori: fare trading in banca

(02:48) Fonda JobAdvisor

(04:10) Aprire un fondo da €25 milioni a 29 anni

(06:13) Investe in Banzai (IPO da €274 milioni)

(06:43) Vende EOS a €420 milioni (a 34 anni)

(07:31) Fonda Genenta: come ha fatto a partire

(09:12) Raccogliere i primi €33 milioni

(10:27) Quotarsi al NASDAQ: quanto costa e come si fa

(13:19) Sponsor

(14:32) Il giorno dell'IPO a New York

(16:12) Quanto raccoglie con la quotazione al NASDAQ

(18:01) Prezzo delle azioni dopo l'IPO

(19:05) Raccogliere altri €23 milioni

(19:59) Come usano i 93 milioni che hanno raccolto

(20:49) Errore più grande

(21:48) Fare impresa in Italia vs USA

(24:13) L'errore più grave degli investitori europei

(25:37) Consigli

—

Cos'è Chapeau 🧢 Parliamo coi più grandi imprenditori e manager in Italia per scoprire la loro storia e capire come hanno fatto DAVVERO ad arrivare dove sono: cosa li ha aiutati di più, gli errori, i fallimenti e i consigli PRATICI. E te li facciamo conoscere di persona durante i nostri eventi.

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1 month ago
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Chapeau
Ha Fondato una Startup da €30 MILIONI in Silicon Valley. Ora Vive in Valtellina 🏔️ Fabrizio Capobianco, Founder Liquid Factory

A 24 anni fonda la prima azienda di internet in Italia. Poi va in Silicon Valley. Apre un’azienda di Cloud 8 anni prima di Steve Jobs, raccoglie €30 milioni e vende la sua quarta startup per decine di milioni.

Oggi Fabrizio Capobianco vive in Valtellina e ha aperto Liquid Factory, un acceleratore di startup che cerca talenti italiani per aiutarli a costruire startup da €1 miliardo in Silicon Valley.

Se vuoi lanciare la tua startup, devi assolutamente fare domanda qui https://www.theliquidfactory.com/. Stanno cercando altre 4 startup e le iscrizioni chiudono il 30 giugno 💪

Fabrizio scrive codice da quando ha 10 anni. Nel 1994 diventa uno dei primi ingegneri informatici in Italia—fun fact: il primo corso di laurea in Ingegneria Informatica in Italia è del 1992.

All'Università è tra i primi ad entrare in contatto con Internet. Così nel 1995 fonda Internet Graffiti, la prima azienda di siti web in Italia.

Nel 1996 fonda Stigma On-Line, una delle prime aziende a fare intranet—e le fanno per aziende come la Rai, Borsa Italiana e l'Università Bocconi.

Anche se riesce a chiudere clienti allucinanti, le aziende gli dicono che è troppo giovane per fare l'imprenditore. Così nel 1999 Fabrizio dice: "ah sì? Bene, allora vado in Silicon Valley!".Nel 1999 si trasferisce in California e lavora 3 anni in Reuters. Nel 2003 fonda Funambol, una startup che fa servizi di sincronizzazione file. Starai pensando "ma non è come un qualsiasi Cloud"? Sì, ma la lancia 4 prima di DropBox e 8 prima di iCloud: è praticamente il primo al mondo a farlo. Funambol diventa una delle aziende più importanti al mondo nel suo settore e raccoglie più di €30 milioni. Nel 2012 Fabrizio fonda TOK.tv, un servizio per vedersi le partite con gli amici. TOK diventa probabilmente il "social per lo sport" più grande al mondo, con più di 40 milioni di utenti—ah, e Fabrizio crea pure le app della Juventus, del Real Madrid e del Barcellona.Nel 2019 vende TOK.tv a Minerva Networks, un'altra azienda della Silicon Valley.Dopo la exit, Fabrizio torna in Valtellina e lancia Liquid Factory, un acceleratore per portare italiani di talento in Silicon Valley e creare startup da $1 miliardo. Oggettivamente Liquid Factory è una delle iniziative più fighe in Italia per chi fa startup. Se stai pensando di lanciare la tua, ti consiglio vivamente di provare a fare domanda!00:00 Chi è Fabrizio Capobianco

00:53 Infanzia

02:07 Liceo e Università

03:08 Fonda la prima azienda di internet in Italia a 24 anni (1994)

04: 23 Fonda e scala la sua seconda azienda (Stigma On-Line, 1996)

05:33 Si trasferisce in Silicon Valley

06:36 Lavora in Reuters e scoppia la bolla di internet

07:57 Fonda Funambol: il periodo da 0 a 1

09:32 Raccoglie i primi $850,000 in un bar (+ altri €30 milioni 😭)

11:10 Brucia €5 milioni a cena con un investitore

12:32 Come trova i soldi per non fallire

13:48 I problemi di Funambol e la exit mancata

15:13 Fonda TOK.tv: il periodo da 0 a 1 (2012)

16:15 Come arriva a 40 milioni di utenti

17:15 Vende la sua startup

18:46 Torna in Valtellina e fonda Liquid Factory

20:12 Cosa serve per entrare in Liquid Factory

21:12 Come ha investito in una startup da $2 miliardi (facendo x100)

22:31 Cosa NON devi fare se fai startup in Italia

24:51 Consigli



Editing by Seequence 🎥 info@seequencestudio.com


Editor: Salvatore Imperiale


Copertina: Gabriele Amaducci—Cos'è Chapeau 🧢 Parliamo coi più grandi imprenditori e manager in Italia per scoprire la loro storia e capire come hanno fatto DAVVERO ad arrivare dove sono: cosa li ha aiutati di più, gli errori, i fallimenti e i consigli PRATICI. Co-founders 🤩Filippo Carabelli 👇🏼 https://instagram.com/phil__cara/ Giacomo Luppi 👇🏼 https://instagram.com/giacomo_luppi/ Pietro Santini 👇🏼 https://instagram.com/pepe_peperino/ Simone Roccoli 👇🏼 https://www.instagram.com/simone.roccoli/

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1 month ago
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Chapeau
L'Acetaia Più Antica del Mondo: La Storia della Bottega di Modena da €21 Milioni 🍇 Claudio Stefani Giusti

Scopri Hostinger https://hostinger.com/chapeau. Nel 1605 Giusti era una piccola bottega di Modena. Oggi fa €21 milioni vendendo aceto balsamico in tutto il mondo.

420 anni fa Giuseppe e Francesco Maria Giusti, 2 commercianti modenesi, hanno una salumeria nel centro della città. In soffitta, però, iniziano a produrre aceto balsamico.

Il negozio cresce e i fratelli iniziano a vendere le prime bottiglie fuori dalla città. Così, nell’’800, Giuseppe Giusti prende le sue botti e dalla Pianura Padana arriva a Parigi e a Vienna per le Esposizioni Universali—vincendo un botto di medaglie col suo aceto balsamico, che i francesi e gli austriaci non avevano mai visto.

Nel 1929 diventano l’Aceto del Re d’Italia e iniziano pure a venderlo nei bottiglioni di Lambrusco, il vino locale emiliano—perché non sapevano dove metterlo.

Fino al 1980, però, rimangono una piccolissima azienda. L’unico punto fermo in 400 anni di attività è che la famiglia Giusti mantiene il 100% della proprietà.

Poi, cambia tutto: gli industriali di Modena regalano boccette d’aceto ad altri imprenditori e i primi chef americani iniziano a mettere il balsamico sull’insalata. Così, Giusti inizia a crescere e, nel 2002, arriva a fatturare poco più di €1 milione.

Nel frattempo, Claudio Stefani Giusti, 17esima generazione della famiglia, si era laureato in Ingegneria Gestionale a Bologna ed era diventato Manager in Accenture.

Nel 2005, Claudio entra in azienda. Inizia un periodo di proposte di acquisizioni milionarie e di crescita folle, tanto che Giusti passa da €1.5 a €21 milioni di fatturato.

Quindi, noi di Chapeau siamo andati a Modena per scoprire la storia dell’acetaia più antica del mondo.

(00:00) La storia di Giusti e come si fa l’aceto

(03:43) Claudio entra in Giusti e raddoppia il fatturato (2005)

(06:51) L’offerta di acquisizione da €10 milioni (2013)

(08:27) Sponsor

(09:28) Come passano da €3 a €21 milioni di fatturato

(10:28) Il momento più difficile

(12:08) Dove vendono (dati fatturato e mercati)

(13:14) Le offerte di acquisizione

(14:48) Giornata tipo

(15:51) Vendere 100ml di aceto a €60

(17:19) Consigli

Editing by Seequence 🎥 info@seequencestudio.com Editor: Salvatore ImperialeCopertina: Gabriele Amaducci

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2 months ago
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Chapeau
L'Italiano che Può Battere NVIDIA 🤖 Fabrizio Del Maffeo, Co-founder & CEO di Axelera

Un ingegnere italiano partito da zero ha fondato l’azienda di chip per l’AI più grande d’Europa. Ha raccolto più di €200 milioni e tra 5 anni la sua azienda potrebbe valere centinaia di miliardi. Scopri Trade Republic: https://trade.re/chapeau

Fabrizio Del Maffeo è un ingegnere di Sondrio partito da zero. Dopo la laurea lavora in Esprinet e Advantech, 2 grandi aziende tecnologiche.

Poi si sposta nel gruppo ASUS e fonda Up Bridge the Gap, una divisione di chip che scala da 0 a €15 milioni di fatturato. Da lì si sposta in Bitfury, una startup di Blockchain, per fondare la divisione AI.

Nel 2021 fonda Axelera, una startup che fa chip per l’Intelligenza Artificiale. Nello specifico, fanno “Edge Computing”: coi loro chip, i modelli di AI girano direttamente sul dispositivo—quindi non servono data center.

In 3 anni Axelera raccoglie più di €200 milioni e oggi è la più grande azienda di chip per l’AI in Europa—assurdo che un italiano abbia fondato la più grande azienda di chip per l’AI d'Europa e nessuno lo sappia!!! Questo è un settore in cui o scali o sei finito: quindi c’è davvero la possibilità che tra qualche anno l’azienda di Fabrizio arrivi a valere centinaia di miliardi—o che esploda.

Fabrizio ha creato tutto questo con zero esperienza di sviluppo chip (ovviamente ora ne ha un botto, ma quando ha iniziato no—ha studiato ingegneria delle Telecomunicazioni). Per anni manco sua madre credeva in lui ed è arrivato a un passo dal fallimento decine di volte.

Quindi, noi di Chapeau l’abbiamo incontrato per scoprire TUTTA la sua storia.

(00:41) Infanzia e Università

(01:31) Fa il buttafuori e si trasferisce in Australia

(02:27) Primi lavori: Product Manager a Milano e Parigi

(03:44) Fonda Up Bridge the Gap (computer per l’AI)

(05:40) Apre la divisione AI di Bitfury (chip per l’AI)

(07:20) Disegnare chip senza esperienza.

(08:42) Fonda Axelera. Com’è passato da 0 a 1

(10:02) Quante stock option danno ai dipendenti

(10:59) Raccogliere €200 milioni in 3 anni

(12:38) Come usano i fondi

(13:19) Sponsor

(14:18) Momenti peggiori e fallimenti

(15:47) Come gestisce lo stress (il diario di Fabrizio)

(17:04) Diventare un’azienda da €100 MILIARDI

(17:57) Perché arrivare a €100 miliardi sarebbe un fallimento

(18:50) Come possono battere NVIDIA!?

(20:24) Giornata tipo

(22:14) Consigli

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Chapeau
Sammontana: Il Gelato Italiano da €1 MILIARDO 🍨 Leonardo Bagnoli, Proprietario di Sammontana

Nel 1946 Sammontana era un bar di Empoli. Oggi è la più grande azienda italiana di gelati. Dietro questo impero c'è la famiglia Bagnoli. Li abbiamo raggiunti a Empoli per scoprire tutta la storia di Sammontana. Scopri Saily https://saily.com/chapeau!

Sammontana è una delle aziende di gelati e brioche più grandi d'Europa e ha brand leggendari come Bindi e Forno d’Asolo. A fondarla è stata una famiglia di casellanti toscani, partiti 77 anni fa da un bar di Empoli. Oggi la famiglia è ancora a capo dell'azienda, che fattura €1 miliardo con gelati e brioche.

Quindi, noi di Chapeau siamo andati nella sede di Sammontana a Empoli per scoprire tutta la loro storia:

00:00 Sammontana e la famiglia Bagnoli

00:51 Il bar Sammontana (1946 - 1960)

01:44 Il Barattolino e l'arrivo di Unilever (1960 - 1980)

02:46 Costruire un impero con gelati e brioche (1980 - 2008)

03:32 Acquisizioni GranMilano e Forno d'Asolo (2008 - Oggi)

04:27 Venderebbe mai?

05:24 Arrivare a €1 miliardo di fatturato

06:24 Com'è stato crescere nella famiglia Bagnoli

08:48 Sponsor

09:46 Sogni e infanzia

10:37 Da venditore a CEO di Sammontana

12:32 Momento peggiore

13:32 Giornata tipo

14:25 Consigli

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Chapeau
Il Materasso dei Miliardari è Italiano e Vale €500 MILIONI 🛏️ Massimo Bassi, 8Sleep

Elon Musk e Charles Leclerc hanno una cosa in comune: il materasso su cui dormono. Dietro c'è un italiano geniale, che si è trasferito a NYC e ha costruito un prodotto da più di mezzo miliardo.

Massimo Andreasi Bassi è Co-founder & CTO di 8Sleep, una startup di New York che ha fatto impazzire i più grandi imprenditori e atleti al mondo col Pod: un topper che raffredda il letto, lo scalda e misura qualsiasi dato corporeo.

Oggi sono una delle startup più sexy del mondo: valgono $500 milioni+ (probabilmente MOLTO di più, ma l’ultima valuation ufficiale risale al 2021) e hanno raccolto $160 milioni dai più grandi investitori al mondo.

Massimo è un ragazzo di Roma che molla l’Università per fondare la sua prima azienda e si trasferisce a San Francisco dopo averla venduta.

Negli Stati Uniti fonda la sua seconda startup, vende anche quella per non farsi mancare nulla e, nel 2014, fonda 8Sleep.

Quindi, noi di Chapeau siamo volati a New York per raggiungerlo negli uffici di 8Sleep e scoprire tutta la sua storia.

(00:00) Chi è Massimo Andreasi Bassi

(00:53) Infanzia a Roma

(01:57) Abbandona l’Università e fonda Domainsbot

(04:26) Vende la startup e va a San Francisco

(05:24) Fonda STAQ e la vende

(06:37) L’incontro da cui nasce 8Sleep

(07:55) Fondare 8Sleep: com’è passato da 0 a 1

(09:39) Entrare in Y Combinator

(11:12) Sponsor

(12:17) Il primo prototipo: come l’ha creato

(13:35) Dal prototipo a $300 milioni di fatturato

(15:03) Come raccolgono $160 milioni

(17:08) Diventare un’azienda da $500 milioni+

(19:21) Errore più grande

(20:41) Giornata tipo

(22:32) Consigli

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Chapeau
DUCATI: La Moto Italiana da €1 Miliardo 🏍️ Claudio Domenicali, CEO di Ducati

Nel 1926 Ducati faceva radio e macchine fotografiche. Oggi fanno €1 miliardo producendo moto di lusso e dominano la MotoGP. Scopri Trade Republic: https://trade.re/chapeau

Siamo andati nella sede di Ducati a Borgo Panigale per scoprire la storia dell'azienda e quella del CEO Claudio Domenicali, che entra in Ducati come stagista e in 22 anni diventa Amministratore Delegato.

Tutto inizia nel 1926, quando i fratelli Adriano, Bruno e Marcello Ducati brevettano un trasmettitore a onde corte con cui si collegano con gli Stati Uniti.

Così, lanciano la Società Scientifica Radio Brevetti Ducati e iniziano a produrre radio, condensatori e macchine fotografiche.

Hanno subito successo: in 10 anni, Ducati dà lavoro a migliaia di persone e, nel 1935, apre lo stabilimento di Borgo Panigale, oggi sede di Ducati Motor Holding S.p.A.

La Seconda guerra mondiale segna però un momento drammatico: lo stabilimento viene bombardato e distrutto il 12 ottobre 1944.

Nel 1946, sulle ceneri dello stabilimento, nasce il reparto motociclistico per produrre il Cucciolo, un motore monocilindrico da mettere sulle biciclette che in pochi mesi diventa un fenomeno sociale.

Così, Ducati inizia a produrre moto. Nel 1958, l’Ingegnere Fabio Taglioni crea il primo prototipo di motore desmodromico nella storia delle 2 ruote—in cui, cioè, le valvole si aprono e si chiudono in modo meccanico.

Questo sistema è alla base dei motori bicilindrici di Ducati, i più iconici dagli anni '90. Da lì, Ducati cresce: nel 1988 inizia a gareggiare in Superbike e, dal 2003, entra anche in MotoGP.

I primi anni 2000, però, sono uno dei momenti peggiori per Ducati: tutto ha inizio nel 1996, quando l'azienda viene venduta al fondo d’investimento americano Texas Pacific Group.

Nei primi anni 2000 alcuni modelli si rivelano un fallimento, il fatturato non cresce e i profitti vanno a picco. Così, nel 2006 Texas Pacific Group vende al fondo italiano Investindustrial.

Solo 6 anni dopo, Audi compra Ducati per €860 milioni e, dopo l'acquisizione, Claudio Domenicali diventa CEO di Ducati Motor Holding S.p.A.

La carriera di Claudio però comincia 22 anni prima. Dopo la laurea in Ingegneria a Bologna nel 1991, entra in Ducati come stagista.

Poi non si ferma più: diventa ingegnere di progetto, responsabile di progettazione, responsabile corse, CEO di Ducati Corse, direttore R&D—e, nel 2013, CEO.Da quando Claudio è Amministratore Delegato, la crescita di Ducati è inarrestabile: dal 2013 al 2025 passa da €600 milioni a più di €1 miliardo di fatturato e il suo dominio in MotoGP è quasi comico (nel 2024 su 20 gare ne vincono 19).

Noi di Chapeau siamo andati a Borgo Panigale per scoprire la sua storia e quella di Ducati:

(00:00) Chi è Claudio Domenicali

(00:51) Storia di Ducati

(02:14) Infanzia e sogni da bambino

(03:08) Università

(03:53) Entra in Ducati come stagista

(04:45) Come conosce sua moglie

(05:44) Da stagista a CEO in 22 anni: come ha fatto

(08:10) Crisi e acquisizione di Audi (+ numeri acquisizione)

(09:12) Come ha scalato Ducati da €600 milioni a €1 miliardo

(11:03) Giornata tipo

(11:58) Come producono le moto

(13:10) L'episodio più incredibile con un pilota

(14:14) La Ducati più costosa

(14:56) Come dominano la MotoGP (parte I: motore desmodromico)

(16:45) Sponsor

(17:43) Come dominano la MotoGP (parte II: alette aerodinamiche)

(20:12) Valentino Rossi alla Yamaha: lo tifava o no?

(20:52) Impatto vittorie MotoGP sulle vendite

(22:27) Costo sviluppo moto da corsa

(23:10) Errori

(24:33) Paura più grande

(26:13) Arriveranno a €2 miliardi di fatturato?

(27:54) Cosa l'ha aiutato di più a diventare CEO

(29:12) Consigli

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Chapeau
La Psicologa che Ha Fondato un'Azienda da €100 MILIONI 🧠 Danila De Stefano, Unobravo

Danila De Stefano è una delle più grandi imprenditrici italiane. È partita da un appartamento coi topi e ha costruito un'azienda da più di €100 milioni. Scopri Odoo: https://www.odoo.com/r/Ptdy.6 anni fa Danila faceva la psicologa a Londra e aveva a malapena i soldi per pagare l'affitto. Facendo la terapeuta online, capisce che migliaia di persone hanno bisogno di andare dallo psicologo...senza dover vendere un rene. Così lancia Unobravo, la prima piattaforma di psicologia online in Italia. Danila fa tutto da sola, l'azienda cresce e fa profitti dal giorno 1 (allucinante).Oggi Unobravo vale più di €100 milioni e ne ha raccolti 17.4 da investitori come la famiglia Berlusconi. Ma soprattutto ha più di 200,000 pazienti tra Italia, Spagna e Francia.Noi di Chapeau l’abbiamo incontrata per capire come ha fatto e raccontare tutta la sua storia.00:00 Chi è Danila De Stefano00:44 Infanzia e sogni01:36 Università e primi lavori: Napoli, Roma, Londra02:40 Inizia a fare la psicologa online03:50 Lancia Unobravo: com'è passata da 0 a 106:01 Con quanti fondi è partita07:33 Ruolo di sua madre e sindrome dell'impostore09:42 Come ha generato profitti dal primo anno11:32 Sponsor12:36 Scalare Unobravo a +€77 milioni di fatturato13:38 Momenti peggiori e paure15:30 Entrare in Spagna e Francia: investimenti e errori17:24 Giornata tipo18:40 L'AI sostituirà gli psicologi?20:57 ConsigliEditing by Seequence 🎥 info@seequencestudio.com—Cos'è Chapeau 🧢 Parliamo coi più grandi imprenditori e manager in Italia per scoprire la loro storia e capire come hanno fatto DAVVERO ad arrivare dove sono: cosa li ha aiutati di più, gli errori, i fallimenti e i consigli PRATICI. E te li facciamo conoscere di persona durante i nostri eventi. Seguici su Instagram se vuoi scoprire tutti i dietro le quinte: https://www.instagram.com/chapeau_project/ Se vuoi approfondire le storie e i business dei nostri ospiti, iscriviti alla nostra newsletter: https://chapeauproject.substack.com. Registriamo gli episodi al WAO Romolo C30, in Viale Cassala 30 a Milano: https://www.instagram.com/wao_it/. È anche il nostro ufficio. Se vuoi passare per un caffè al volo, siamo lì ☕️Co-founders 🤩Filippo Carabelli 👇🏼 https://instagram.com/phil__cara/ https://linkedin.com/in/filippo-carabelli/ Giacomo Luppi 👇🏼 https://instagram.com/giacomo_luppi/ https://linkedin.com/in/giacomoluppi/ Pietro Santini 👇🏼 https://instagram.com/pepe_peperino/ https://linkedin.com/in/pietrosantini/Simone Roccoli 👇🏼 https://www.instagram.com/simone.roccoli/ https://www.linkedin.com/in/simone-roccoli/Se sei arrivato a leggere fin qui, CHAPEAU 🧢 Dicci pure se c'è qualche imprenditore che vorresti conoscere, così proviamo a contattarli 🤩

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Marco Montemagno: Nella vita di Monty, lo Zio di Internet

Quando su YouTube c’erano solo video di gatti, Marco Montemagno inizia a parlare di tecnologia.Oggi ha 3 milioni di followers, ha raccolto milioni di € con le sue startup e ha intervistato chiunque: da Jeff Bezos a Matthew McConaughey. Quello che forse non sai è che dopo la laurea in Giurisprudenza non aveva idea di cosa fare nella vita, ha fallito per anni e stava per mollare tutto.Noi di Chapeau l’abbiamo incontrato per scoprire TUTTA la sua storia, i fallimenti, le cose che l'hanno aiutato di più e cosa farebbe se ripartisse da zero.(00:00) Chi è Marco Montemagno(00:45) Infanzia e sogno da bambino(01:59) Università e ping pong(03:02) Abbandonare la carriera da avvocato(04:24) Scopre internet e lancia la prima azienda(05:50) Fallimento prima startup (06:20) Fonda Blogosfere: com'è partito e quanto ha raccolto(08:02) Vende la sua azienda al Sole24Ore(09:44) Pubblica i primi video su YouTube (e come la prendono a Sky)(11:02) Lancia un'agenzia e fallisce(13:23) Si trasferisce a Brighton(14:24) Fa 0 views su YouTube per 1 anno. Sta per mollare (16:17) Arriva a 1 milione di followers (e come guadagna)(17:49) Intervista i più grandi imprenditori e celebrità. Come ha fatto?(18:53) Jeff Bezos e Matthew McConaughey: cos'hanno di speciale?(20:43) Cos'hanno in comune i più grandi imprenditori del mondo?(22:45) Fonda 4books: com'è partito e quanto ha raccolto(24:35) Giornata tipo nel 2025(26:53) I suoi errori più grandi(27:56) L'importanza di chiederti PERCHÉ fai le cose(29:26) Cosa farebbe se ripartisse da zero(33:37) Come capisce dove va il mondo prima degli altriEdited by Seequence Studio 🎥—Cos'è Chapeau 🧢 Parliamo coi più grandi imprenditori e manager in Italia per scoprire la loro storia e capire come hanno fatto DAVVERO ad arrivare dove sono: cosa li ha aiutati di più, gli errori, i fallimenti e i consigli PRATICI. E te li facciamo conoscere di persona durante i nostri eventi. Seguici su Instagram se vuoi scoprire tutti i dietro le quinte: https://www.instagram.com/chapeau_project/ Se vuoi approfondire le storie e i business dei nostri ospiti, iscriviti alla nostra newsletter: https://chapeauproject.substack.com. Registriamo gli episodi al WAO Romolo C30, in Viale Cassala 30 a Milano: https://www.instagram.com/wao_it/. È anche il nostro ufficio. Se vuoi passare per un caffè al volo, siamo lì ☕️Co-founders 🤩Filippo Carabelli 👇🏼 https://instagram.com/phil__cara/ https://linkedin.com/in/filippo-carabelli/ Giacomo Luppi 👇🏼 https://instagram.com/giacomo_luppi/ https://linkedin.com/in/giacomoluppi/ Pietro Santini 👇🏼 https://instagram.com/pepe_peperino/ https://linkedin.com/in/pietrosantini/Simone Roccoli 👇🏼 https://www.instagram.com/simone.roccoli/ https://www.linkedin.com/in/simone-roccoli/Se sei arrivato a leggere fin qui, CHAPEAU 🧢 Dicci pure se c'è qualche imprenditore che vorresti conoscere, così proviamo a contattarli 🤩

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3 months ago
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Ha Fondato SNAI, La Società di Scommesse da €2.3 Miliardi 🐎 La Vera Storia di Maurizio Ughi

Le scommesse sportive in Italia valgono €15 miliardi e tutto ha avuto inizio con Maurizio Ughi, il fondatore di SNAI. Noi l'abbiamo incontrato per scoprire i fallimenti, i soldi, le denunce, i successi e i consigli del padre delle scommesse.Maurizio nasce a Lucca nel 1948. A 20 anni lavora nel centro scommesse del padre. 4 anni dopo crea la prima trasmissione televisiva sulle corse dei cavalli in Italia. Nel 1990 fonda SNAI, che in pochi anni diventa la società di scommesse più grande d’Italia.Negli anni '90, tutte le scommesse passano da Maurizio e SNAI genera profitti da centinaia di milioni col calcio e l'ippica.Nei primi anni 2000, il gioco in Italia esplode: si passa da €20 miliardi giocati nel 2000 a €96 miliardi nel 2016. (oggi siamo il paese europeo in cui si scommette di più in assoluto).Per sostenere la crescita, SNAI fa debiti da centinaia di milioni e arriva a un passo dal fallimento. Così, nel 2011, Maurizio è costretto a venderla per €310 milioni.13 anni dopo, SNAI viene venduta di nuovo. Stavolta per €2.3 miliardi.A Maurizio abbiamo chiesto tutto. Lui ci ha raccontato una delle storie più incredibili, controverse e sconosciute di sempre in Italia. (00:00) Chi è Maurizio Ughi(00:49) Infanzia (02:31) Primi lavori nei centri scommesse(03:52) Fondare SNAI. Con quanti soldi è partito?(04:56) Anni '90: quotazione in borsa, acquisizioni e fatturato (07:49) Comprare Varenne: il cavallo più vincente della storia(09:23) Quanto ha pagato Varenne?(10:41) Un nuovo modo di scommettere (e la vendita al governo)(13:00) Anni 2000: le scommesse esplodono in Italia(14:14) I debiti e il rischio di fallimento(14:44) Maurizio vende SNAI (a quanto, come e perché)(17:44) L'errore più grande: entrare nella telefonia(19:00) Flutter compra SNAI per €2.3 miliardi(20:24) Paga le scommesse sullo scudetto dell'Inter 6 mesi prima. Perché? (21:30) Le scommesse su Schumacher e Barrichello(23:19) Come si calcolano davvero le quote?(24:40) Ludopatia in Italia. Si sente in colpa?(27:40) ConsigliEdited by Seequence 🎥—Cos'è Chapeau 🧢 Parliamo coi più grandi imprenditori e manager in Italia per scoprire la loro storia e capire come hanno fatto DAVVERO ad arrivare dove sono: cosa li ha aiutati di più, gli errori, i fallimenti e i consigli PRATICI. E te li facciamo conoscere di persona durante i nostri eventi. Seguici su Instagram se vuoi scoprire tutti i dietro le quinte: https://www.instagram.com/chapeau_project/ Se vuoi approfondire le storie e i business dei nostri ospiti, iscriviti alla nostra newsletter: https://chapeauproject.substack.com. Registriamo gli episodi al WAO Romolo C30, in Viale Cassala 30 a Milano: https://www.instagram.com/wao_it/. È anche il nostro ufficio. Se vuoi passare per un caffè al volo, siamo lì ☕️Co-founders 🤩Filippo Carabelli 👇🏼 https://instagram.com/phil__cara/ https://linkedin.com/in/filippo-carabelli/ Giacomo Luppi 👇🏼 https://instagram.com/giacomo_luppi/ https://linkedin.com/in/giacomoluppi/ Pietro Santini 👇🏼 https://instagram.com/pepe_peperino/ https://linkedin.com/in/pietrosantini/Simone Roccoli 👇🏼 https://www.instagram.com/simone.roccoli/ https://www.linkedin.com/in/simone-roccoli/Se sei arrivato a leggere fin qui, CHAPEAU 🧢 Dicci pure se c'è qualche imprenditore che vorresti conoscere, così proviamo a contattarli 🤩

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3 months ago
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Lo Scienziato Italiano che Ha Venduto la Sua Azienda per €4 MILIARDI ☢️ Stefano Buono, Newcleo

Vende la sua prima azienda a €3.9 miliardi. Poi fonda Newcleo, uno dei più grandi produttori di reattori nucleari al mondo. Stefano Buono è un fisico nucleare che nel 1991 inizia a lavorare al CERN di Ginevra insieme al premio Nobel Carlo Rubbia. Nel 2002 fonda Advanced Accelerator Applications, una delle aziende di medicina nucleare più grandi d'Europa. Nel 2015 la quota al NASDAQ. 2 anni dopo Novartis la acquisisce per €3.9 miliardi. Stefano si porta a casa il 5% dalla vendita, ma non si ferma. Nel 2019 fonda LIFTT, un fondo che investe in startup. Nel 2020 costruisce una barca a vela e fa il giro del mondo.Mentre è ancora sulla barca raccoglie €118 milioni, acquisisce una società americana e fonda Newcleo: oggi una delle più grandi aziende di reattori nucleari al mondo. Producono piccoli reattori raffreddati col piombo, che usano le scorie di altre centrali nucleari per generare energia. Entro il 2033 apriranno la prima centrale in Francia e il risultato dovrebbe essere energia pulita che costa la metà di quello che paghiamo oggi.Solo nel 2022 Newcleo raccoglie €300 milioni, il 15% di TUTTI i fondi di Venture Capital investiti quell’anno in Italia. Ad oggi ha raccolto €537 milioni (non c'è bisogno che lo dica, ma è una cifra folle).Noi di Chapeau abbiamo raggiunto Stefano nel suo ufficio di Torino per scoprire la storia di uno dei più grandi imprenditori e scienziati della storia d’Italia.(00:00) Chi è Stefano Buono(00:47) Infanzia e studi(02:03) Lavorare al CERN di Ginevra(04:16) La sua prima azienda: Advanced Accelerator Applications(06:19) Quotazione al NASDAQ (07:34) Vendere per €3.9 miliardi a Novartis(09:19) Com'è cambiata la sua vita(10:20) Il giro del mondo in barca: fondare Newcleo e raccogliere 100 milioni(14:27) Come ha raccolto €537 milioni (e quando faranno l'IPO 👀)(16:20) Giornata tipo(18:55) Paure e errori più grandi(20:25) Cosa lo rende diverso dagli altri(21:50) Il ruolo di sua moglie(22:57) ConsigliEdited by Seequence Studio 🎥—Cos'è Chapeau 🧢 Parliamo coi più grandi imprenditori e manager in Italia per scoprire la loro storia e capire come hanno fatto DAVVERO ad arrivare dove sono: cosa li ha aiutati di più, gli errori, i fallimenti e i consigli PRATICI. E te li facciamo conoscere di persona durante i nostri eventi. Seguici su Instagram se vuoi scoprire tutti i dietro le quinte: https://www.instagram.com/chapeau_project/ Se vuoi approfondire le storie e i business dei nostri ospiti, iscriviti alla nostra newsletter: https://chapeauproject.substack.com. Registriamo gli episodi al WAO Romolo C30, in Viale Cassala 30 a Milano: https://www.instagram.com/wao_it/. È anche il nostro ufficio. Se vuoi passare per un caffè al volo, siamo lì ☕️Co-founders 🤩Filippo Carabelli 👇🏼 https://instagram.com/phil__cara/ https://linkedin.com/in/filippo-carabelli/ Giacomo Luppi 👇🏼 https://instagram.com/giacomo_luppi/ https://linkedin.com/in/giacomoluppi/ Pietro Santini 👇🏼 https://instagram.com/pepe_peperino/ https://linkedin.com/in/pietrosantini/Simone Roccoli 👇🏼 https://www.instagram.com/simone.roccoli/ https://www.linkedin.com/in/simone-roccoli/Se sei arrivato a leggere fin qui, CHAPEAU 🧢 Dicci pure se c'è qualche imprenditore che vorresti conoscere, così proviamo a contattarli 🤩

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FERRARI: Lo Spumante Italiano da €135 MILIONI 🥂 Camilla Lunelli, Ferrari Trento

Ferrari Trento è uno dei brand di vino più importanti al mondo. È il brindisi degli azzurri campioni del mondo, della Formula 1 e dei Presidenti della Repubblica. Scopri Odoo: https://www.odoo.com/r/Wzb.

Dietro al brand Ferrari, c'è il Gruppo Lunelli: una delle aziende di vino più grandi d’Italia, che fattura €135 milioni e ha acquisito aziende leggendarie come Cedrata Tassoni.

Noi di Chapeau siamo andati a Trento per incontrare Camilla Lunelli, terza generazione della famiglia proprietaria al 100% dell’azienda, per scoprire tutta la loro storia.


(00:00) Ferrari Trento: lo spumante italiano da €135 milioni

(01:00) Dalla fondazione alla vendita della cantina: 1902 - 1952

(04:25) Ferrari diventa il brindisi d'Italia: 1953 - 2000

(06:53) Diventare lo spumante della Formula 1

(09:13) Quanto li ha fatti guadagnare?

(10:53) Acquisizioni Grappa Segnana, Acqua Surgiva e Bisol

(12:08) Acquisizione Cedrata Tassoni

(13:39) Sponsor

(14:43) Come fanno €135 milioni l'anno

(16:15) La crisi del vino

(18:57) Come sono rimasti proprietari dell'azienda al 100

(21:01) La storia di Camilla

(22:06) Lavorare in Niger

(23:19) L'incontro più incredibile (alla notte degli Oscar)

(24:49 Consigli

Editing by Seequence Studio 🎥

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Nella Vita del Miliardario che Ha Comprato l'8.2% della Juventus ⚽️ Paolo Ardoino, CEO di Tether

Paolo Ardoino ha un patrimonio di $9.5 miliardi ed è CEO di Tether, azienda che nel 2024 ha generato profitti per $13.7 miliardi con 150 dipendenti. Questo la rende probabilmente la società più profittevole della storia.

Ha appena comprato l'8.2% della Juventus e sta investendo miliardi per comprare aziende di Intelligenza Artificiale, chip cerebrali, media e telecomunicazioni.

Questa volta, noi di Chapeau l'abbiamo raggiunto a Lugano per scoprire qual è il VERO piano dietro ai suoi investimenti e com’è la vita di una delle persone più ricche al mondo.

Ma, soprattutto, per capire come fa Tether a fare così tanti soldi.

00:00 Chi è Paolo Ardoino

00:56 Come fa Tether a fare $13.7 miliardi di profitti

03:39 Se scendono i tassi, smettono di fare soldi?

04:52 Giornata tipo

07:01 L'investimento nella Juventus

09:10 Perché investe miliardi in AI, robot e chip cerebrali

11:58 Tra qualche anno avremo un chip nel cervello?

15:05 Diventare competitor di OpenAI e creare agenti AI indistruttibili

20:19 Perché le banche non copiano Tether?

24:40 Cosa farebbe se oggi avesse 25 anni?

26:03 Il Signore degli Anelli, Asimov e l'heavy metal: le passioni di Paolo

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4 months ago
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Ha Venduto la Sua Azienda a LVMH per +50 MILIONI 🍷 La Storia di Marco Magnocavallo, Founder Tannico

Marco Magnocavallo ha venduto Tannico a Moët Hennessy Louis Vuitton per più di €50 milioni. A 21 anni vendeva pezzi di ricambio per Mini Cooper d'epoca. Poi fonda una delle prime agenzie di siti web al mondo, uno dei giornali online più grandi d'Italia e Tannico: il più grande e-commerce di vino in Europa, da €76 milioni l’anno.Quasi 30 anni dopo aver lanciato la sua prima azienda, Marco vende Tannico a LVMH, il colosso francese del lusso.Noi l’abbiamo incontrato per farci raccontare TUTTA la sua storia: come ha fatto a fondare e vendere 3 aziende a decine di milioni, i momenti più bui, le cose che l'hanno aiutato di più...e a quanto le ha vendute.(00:00) Chi è Marco Magnocavallo(00:56) Infanzia e studi(01:59) Vendere pezzi di ricambio per Mini Cooper a 21 anni (03:30) Aprire un’azienda di siti web nel 1996(04:49) Lo scoppio della bolla Dot Com(07:50) Vendere la prima azienda a 27 anni (e a quanto)(09:09) Fondare Globo: il giornale online più grande d’Italia(10:45) Vendere Globo (e a quanto)(11:48) Venture Capital (13:28) Fondare Tannico (e quanto gli è servito)(24:49) Investimenti in startup(16:39) Raccogliere €40 milioni: i momenti peggiori(19:46) Giornata tipo(20:48) Vendere Tannico a LVMH e Campari (23:26) Vedere il conto in banca la mattina dopo(25:06) Cosa lo motiva(26:09) Come sceglie le startup in cui investe(27:46) La vita dopo un’exit milionaria(30:57) ConsigliEdited by Seequence 🎥—Cos'è Chapeau 🧢 Parliamo coi più grandi imprenditori e manager in Italia per scoprire la loro storia e capire come hanno fatto DAVVERO ad arrivare dove sono: cosa li ha aiutati di più, gli errori, i fallimenti e i consigli PRATICI. E te li facciamo conoscere di persona durante i nostri eventi. Seguici su Instagram se vuoi scoprire tutti i dietro le quinte: https://www.instagram.com/chapeau_project/ Se vuoi approfondire le storie e i business dei nostri ospiti, iscriviti alla nostra newsletter: https://chapeauproject.substack.com. Registriamo gli episodi al WAO Romolo C30, in Viale Cassala 30 a Milano: https://www.instagram.com/wao_it/. È anche il nostro ufficio. Se vuoi passare per un caffè al volo, siamo lì ☕️Co-founders 🤩Filippo Carabelli 👇🏼 https://instagram.com/phil__cara/ https://linkedin.com/in/filippo-carabelli/ Giacomo Luppi 👇🏼 https://instagram.com/giacomo_luppi/ https://linkedin.com/in/giacomoluppi/ Pietro Santini 👇🏼 https://instagram.com/pepe_peperino/ https://linkedin.com/in/pietrosantini/Simone Roccoli 👇🏼 https://www.instagram.com/simone.roccoli/ https://www.linkedin.com/in/simone-roccoli/Se sei arrivato a leggere fin qui, CHAPEAU 🧢 Dicci pure se c'è qualche imprenditore che vorresti conoscere, così proviamo a contattarli 🤩

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