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https://www.bastabugie.it/8244L'ULTIMA MOSSA DI HULK HOGAN: INGINOCCHIARSI A CRISTO di Paola Belletti
«Perché Dio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figlio, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna.» (Gv 3, 16). Su queste parole, soprattutto, Hulk Hogan - al secolo Terry Gene Bollea - aveva poggiato il suo ritorno alla fede in Gesù Cristo, facendosi battezzare insieme alla moglie nella Indian Rocks Baptist Church, in Florida. Era il dicembre del 2023 quando il campione più famoso al mondo di wrestling professionistico, capace di riempire palazzetti come nessuno prima e - assicurano commentatori accreditati - nessuno dopo, ha ricominciato a dichiarare pubblicamente e coraggiosamente la propria fede in Gesù come unico Salvatore del mondo.
Come lui stesso ha raccontato, si era già riconosciuto come seguace di Cristo da adolescente, a 14 anni ma si era successivamente allontanato dalla fede fino a quando, «negli ultimi anni Dio ha operato nel suo cuore per mostrargli la vanità della fama e riportarlo a Sé», riporta un articolo di Sportsspectrum.com. Un cuore e una vita, i suoi, che ne hanno viste di tutti i colori. Quello con l'attuale moglie che l'ha seguito nella scelta di testimoniare la ritrovata fede in Gesù era già il terzo matrimonio e durante quelli precedenti il campione della WWE, la federazione wrestilng, aveva attraversato burrasche e scandali, il più eclatante legato a pratiche scambiste.
Notevole dal punto di vista dei traguardi raggiunti e della longevità, la sua carriera a metà tra sport e spettacolo; piuttosto movimentato anche il suo curriculum da imprenditore. Ciò che val la pena sottolineare, dunque, all'indomani della sua morte sopraggiunta per arresto cardiaco giovedì mattina nella sua casa di Clearwater, è la schiettezza con la quale ha dichiarato in diverse occasioni la sua fede e la radicale revisione della scala di valori che ha operato da quando ha accolto Cristo come Signore della sua esistenza. Lui che aveva "regnato" per 2.185 giorni, campione amato da milioni di americani e non solo, proprio nel tratto finale del suo viaggio terreno aveva deciso su chi scommettere.
Non si può certamente presentare come un esempio di virtù e tanti restano i motivi di perplessità se non di scandalo per la sua condotta; nonostante questo è sicuramente positivo notare la schiettezza e l'entusiasmo con i quali ha professato la sua fede cristiana. Più della carriera lunga oltre mezzo secolo, più della fama, dei soldi, le donne, le esperienze al limite, più di tutto ciò che il mondo insomma aveva da offrirgli e che lui ha preso a piene mani, valeva l'incontro con Dio: evento supremo, potere che si esprime nel servizio e nell'amore, come ha dichiarato in uno dei post su X successivi alla conversione.
Su Instagram aveva scritto che "La totale dedizione e abbandono a Gesù è il giorno più bello della mia vita. Nessuna preoccupazione, nessun odio, nessun giudizio... solo amore!". Non possiamo che assicurare preghiera alla sua anima, come fa sempre la Chiesa per tutti i defunti, perché possa incontrare Dio nel suo volto misericordioso e giusto e fare tesoro, in questo Occidente così patetico e zelante nel suo tragico tentativo di "sbattezzarsi", dello slancio positivamente fanciullesco che ha mostrato il gigante biondo: campione di Atomic Leg Drop e molte altre mosse diventate leggendarie, ha forse davvero scelto bene la sua "mossa finale" tornando a Dio, secondo i modi e gli incontri che gli sono toccati in sorte.