Ci sono domande che aprono una disciplina.
E poi ce n’è una che la fonda:
com’è possibile che il cielo abbia a che fare con la mia vita?
Ma dietro questa domanda ne vive un’altra, più sottile e più scomoda:
com’è possibile che così tanti, pur studiando astrologia, ignorino la sola cosa che davvero muove l’esistenza — il tempo?
Viviamo in un’epoca che ama definirsi “psicologica”, dove comprendere se stessi conta più che trasformarsi.
Per questo l’astrologia più diffusa è quella che rassicura:
“Tu sei un Ariete, tu sei un Cancro, tu sei fatto così.”
Ma il cielo non è identità: è movimento.
E chi riduce l’astrologia al carattere tradisce la sua natura, perché nessuno è un segno: ognuno è in transito.
Questo episodio è una lectio sulla vera materia dell’astrologia:
la qualità del tempo.
Non il tempo misurato dagli orologi, ma quello che gli antichi chiamavano Kairos: l’istante che accade, la svolta, l’occasione che chiede di essere colta.
La nascita stessa è un transito: un attimo irripetibile in cui i pianeti disegnano un accordo, una tensione, un ritmo, e quell’accordo diventa un essere umano. Il tema natale è la fotografia di quella qualità; i transiti, la sua esecuzione continua.
Senza i transiti, l’astrologia è una partitura mai suonata.
Questo episodio esplora tre verità che pochi hanno il coraggio di ammettere:
• che l’uomo è un istante incarnato;
• che il tempo è la materia prima dell’essere;
• che il carattere è un’illusione di stabilità, non una verità.
Un’opera intellettuale, poetica e filosofica che mostra perché chi teme i transiti, in realtà, teme la propria libertà: ogni transito chiede di scegliere tra restare identici a ieri o accettare di essere vivi.
E proprio qui, nel cuore di questa riflessione, nasce la chiusura naturale dell’episodio.
Perché se abbiamo detto che non esiste astrologia senza transiti, allora diventa necessario mostrare come il tempo si manifesta ora, in questa stagione del cielo: non come previsione fatalistica, ma come intelligenza del momento che ritorna.
Ecco perché questa sera, alle 21:00, su Patreon – abbonamento Lectio Magistralis Pro, uscirà un episodio complementare a questo: un approfondimento dedicato proprio alla qualità del tempo attuale, alla retrogradazione di Mercurio, al modo in cui essa rivela ciò che nessuno vede perché nessuno guarda davvero.
È la prova vivente di tutto ciò che questo episodio sostiene: un’applicazione concreta dell’idea che l’astrologia non è ritratto, ma attraversamento.
Perché siamo, da sempre e per sempre, figli di un transito.
E il cielo continua a nascere in noi, ogni volta che accettiamo di ascoltarlo.
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