La storia delle condizioni di lavoro e di vita dei lavoratori nelle miniere di zolfo in Sicilia è un lungo e drammatico percorso. Oltre alla fatica e ai pericoli, i carusi subivano maltrattamenti e violenze, tra cui bastonature, insulti e, secondo alcune fonti, abusi sessuali. Il lavoro precoce e pesante causava gravi deformazioni fisiche (torace, colonna vertebrale, gambe) e ritardi nello sviluppo mentale, che portavano a tassi elevati di riforma dal servizio militare. Le condizioni di vita dei lavoratori erano spesso miserevoli. Vivevano in baraccamenti o grotte vicino alle miniere, isolati dai centri abitati. L'ambiente era insalubre e contribuiva all'analfabetismo e alla propensione al crimine e alla violenza. Alcune inchieste dell'epoca parlarono di miniere come "covi di delitto" e ricettacolo di "gente della più triste specie".
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