Il posto migliore è tra gli amici, è nei luoghi del cuore, è nelle fragilità condivise, è vicino a un profumo che ci piace o alla persona preferita. Fuori da quel posto restano la paura del futuro, del giudizio, l'ansia da prestazione e la sindrome dell'impostore, dove lasciarsi andare è difficile. Ma è nel supporto reciproco che io mi sento a casa e non c'è casa che senta più mia, nel luogo in cui trovo un amico che sappia ascoltare. Grazie a chi lo ha fatto, arrivando fin qui.
Era bello credere nel paradiso... Poi è successo che ho smesso di crederci, così ora tutto il bello e il male che ho intorno si amplifica, perché per me non c’è altro. Quello che c'è ancora però è la mia giovinezza, la mia curiosità, i miei sogni. E resta il perdono, che voglio preservare e condividere a costo di tutto, setacciando con uno sguardo laico i valori imparati.
Esprimi un desiderio: ti stupirà scoprire che potrebbe essere diverso da quello che immagini. Se scavi davvero, che cosa vuoi? Soldi, fama, potere, amore? Un tempo volevo un giocattolo, un pomeriggio con un amico, una pizza... ma poi, cos'è successo poi? Questo è il mio inno alla purezza, per ricordarci quali fossero i nostri desideri prima che fossero sostituiti dalle illusioni sociali. Per andare a cercare quello che davvero ci può rendere felici.
Quanto è durato il periodo più lungo in cui mi è sembrato di galleggiare? Che cosa proviamo in quei periodi in cui non abbiamo un lavoro, uno scopo o un progetto che ci fa sentire vivi? Il precariato, sentimentale o professionale, logora. E la tentazione di cedere alla nostalgia per trovare una giustificazione al non attivarsi è tanta. Ma come succede con gli amori non convinti, non fare niente è sempre una scelta. Che sta a noi.
Come cambia il mondo che ci circonda quando proviamo vergogna? Perché quando si parla di sesso abbiamo ancora così paura del giudizio altrui? Vorrei liberarmi di questo doppio standard uomo/donna e vivere una libertà sessuale finalmente davvero serena per tutti, lontana dalla performance. Che ci faccia solo bene.
Grazie è la parola più bella, quando è sincera. Come quando eravamo piccoli, che nel giorno del compleanno la felicità ci buttava giù dal letto ed eravamo pieni di gratitudine per la festa che stavamo per celebrare. Oggi lasciamo che le feste passino senza viverle. Un po' per pigrizia, un po' per gli impegni ma, soprattutto, per la paura di non trovare più nessuno con cui festeggiare. Io sono grato di quello che sto ricevendo e non voglio darlo più per scontato.
Un podcast per raccontare e far ascoltare in maniera inedita le canzoni del mio nuovo album, insieme ai miei amici di sempre con cui andare alla ricerca di un modo per mantenere accesa quella parte di noi capace di meravigliarsi per il mondo. Mentre siamo immersi nella corsa frenetica della quotidianità, ho provato a fermarmi per chiedere anche a chi ascolterà: qual è il nostro posto migliore?