Cosa dice la ricerca scientifica in merito ai percorsi di carriera nel calcio professionistico? Essere selezionati da piccoli nelle academy di elite aumenta le probabilità di diventare calciatore di alto livello? Cosa succede ai percorsi di carriera di chi raggiunge il livello internazionale?
Siamo abituati a pensare che la linearità, ovvero l’assenza di avvenimenti avversi, di problematiche, caratterizzi il processo di sviluppo del talento. E siamo abituati anche a pensare che essere selezionati il prima possibile nelle academy di alto livello aumenti le probabilità di fare carriera nel calcio professionistico. Ma tutto questo è vero?
Sfrutteremo un articolo internazionale appena pubblicato relativo al calcio olandese per indagare questo fenomeno.
Prendere decisioni nel gioco, in modo rapido ed accurato, è di fatto una delle richieste più ricorrenti e determinanti legata alla performance negli sport di squadra. Questa abilità dipende strettamente dalla comprensione di quello che sta succedendo in campo e da quello che potrà succedere nel prossimo futuro, anticipando i comportamenti di compagni ed avversari.
Quanto questa capacità è da considerarsi specifica per lo sport? Cosa ci dice la ricerca in merito alle strategie che dovremmo mettere in atto per promuovere questa abilità nei giocatori?
Cercheremo di dare una risposta a questi quesiti sfruttando come al solito la ricerca internazionale applicata all’apprendimento motorio, e nella fattispecie al gioco del calcio.
Viene pubblicata qui l'intervista tenuta dal prof. Alberto Pasini sulla pagina Instagram degli "Ingiocabili".
Il tema trattato è stato quello dell'allenamento del calciatore, l'approccio integrato, sviluppo delle abilità tecniche e delle qualità fisiche, spunti e riflessioni riguardanti temi fondamentali per lo sviluppo della performance nel calcio.
Allenare attraverso il gioco. Costruire esercitazioni, allenamenti, e di conseguenza programmazioni settimanali, attraverso l’utilizzo sistematico del gioco, sfruttando la realtà delle situazioni, allenando i comportamenti specifici che i giocatori dovranno assumere in gara.
La puntata di oggi vuole discutere di un metodo che consente di ottimizzare i tempi a disposizione confluendo anche nelle parti solitamente dedicate allo sviluppo delle componenti fisico-atletiche l’apprendimento di comportamenti specifici, di abilità strettamente legate al gioco ed ai principi tattici della squadra. Questo metodo prevede la costruzione di quelli che sono stati definito Scenario-Games.
Prima la tecnica e poi il gioco. Prima imparo senza avversari e poi trasferisco questo apprendimento nel gioco. Prima il facile poi il difficile. L’analitico e il situazionale, il primo al servizio del secondo. Ma cosa dice la ricerca scientifica in merito? Qual è la posizione degli esperti di apprendimento motorio in tal senso? All'interno della puntata, prendendo come sempre spunto dalla letteratura internazionale, proveremo a delineare una strada da intraprendere per valorizzare al massimo la pratica sul campo ed alzare la trasferibilità degli apprendimenti sviluppati.
L'articolo analizzato è "The value of opposed and unopposed practice: an ecological dynamics rationale for skill development" pubblicato sulla rivista internazionale QUEST nel marzo 2025 da F. Otte e colleghi.
Da dove nasce la creatività nello sport? Cos’è un comportamento creativo e come si può, se si può, promuovere l’emergenza di questi comportamenti da parte dei giocatori? Può una metodologia di allenamento svolgere un ruolo nel favorire lo sviluppo della creatività nello sport?
L’analisi della letteratura scientifica rivela una visione molto diversa nell’approccio ecologico rispetto alle teorie cognitiviste in merito all’argomento creatività. All’interno della puntata viene proposta, prendendo spunto dalla ricerca internazionale, una visione ecologica di quello che viene definito un atto creativo nello sport e quali possono essere le strategie operative per favorirne l’emergenza.
È radicata nelle modalità operative tradizionali della maggior parte dei tecnici l’abitudine a vedere nella ripetizione pedissequa di un gesto la strategia migliore per sviluppare apprendimento. Questa ripetizione rappresenta l’arma più potente per lo sviluppo dello schema di movimento. Almeno questo vale per le teorie cognitiviste che hanno pervaso il mondo della ricerca applicata all’apprendimento motorio nell’ultime metà del XX secolo.
Ma l’evoluzione della teoria, della ricerca scientifica, cosa dice? Cosa è cambiato negli ultimi vent’anni? Qual è la direzione che ha preso la maggioranza dei ricercatori che si dedicano all’apprendimento motorio? E soprattutto queste nuove teorie come modificano, o come dovrebbero modificare, le strategie metodologiche dei tecnici?
A livello internazionale si sta sviluppando ormai da qualche anno, soprattutto negli Stati Uniti d’America, una nuova professione nello sport, quella dell’esperto di acquisizione di abilità. Di Che tipo di professionalità si tratta? Quali i compiti e le responsabilità? Come si inserisce all’interno dello staff e dell’organizzazione del club?
Come sempre prenderemo spunto dalla letteratura internazionale, nello specifico analizzando un articolo pubblicato nel 2024 dal gruppo di ricerca di Fabian Otte sul Journal of Expertise, che ha come tema appunto l’inquadramento di questa nuova figura nello sport professionistico.
A che punto siamo in Italia in merito a questi argomenti? Cercheremo di fare il punto della situazione e provare a trarne qualche conclusione che possa aiutarci a prevedere il possibile sviluppo di questa professione.
Per tanti anni si è portato avanti questo dibattito creando un dualismo talvolta anche particolarmente infuocato tra il partito che sostiene l’allenamento specifico e quello che ritiene fondamentale invece uno sviluppo delle qualità più «generali» indipendenti dallo sport praticato. Quest’ultimo visto come sostegno e base di supporto per il primo.
Quali sono gli sviluppi in merito a questo dibattito? Che spunti ci offre la letteratura internazionale per comprendere meglio questa tematica molto delicata ai fini delle scelte metodologiche volte allo sviluppo del talento giovanile?
Come sempre prenderemo spunto dalla letteratura internazionale, nello specifico analizzando un articolo internazionale pubblicato nel 2021 dal gruppo di ricerca di João Ribeiro sulla rivista Sports Medicine, che ha come tema principale lo sviluppo del talento nello sport attraverso una pedagogia non-lineare. Il framework proposto dagli autori è quello ecologico, in opposizione ai metodi tradizionali.
Durante l'80° puntata di #iostoacasaeparlodipallavolo il prof. Alberto Pasini è stato ospite intervistato in merito al tema: Allenare tra arte e scienza.
Sono emersi tanti temi inerenti l'approccio ecologico all'apprendimento motorio.
Questa puntata del podcast è dedicata al rapporto tra comunicazione e apprendimento. Quanto possiamo incidere con la comunicazione in merito all'apprendimento motorio? Si tratta di un'arte, caratterizzata quindi da intuizione, esperienza e creatività, o ci sono delle basi scientifiche da cui partire per ottimizzare al massimo questo processo?
Comunicare bene è certamente uno degli step fondamentali per sviluppare apprendimento motorio. Vediamo insieme che spunti ci offre la ricerca scientifica e come possiamo inquadrare questa importantissima abilità di chi allena.
Questa puntata del podcast è dedicata alla presentazione del primo corso ufficiale TSS.ACADEMY che verrà pubblicato sulla piattaforma di TSS. Inizia quindi la possibilità di costruire la propria formazione su tss.academy attraverso il primo di una serie di corsi che verranno pubblicati.
Il tema generale del corso è quello dell’apprendimento motorio secondo la finestra ecologica, con particolare attenzione all’applicazione di queste teorie all’allenamento nel calcio. Questo corso sarà il primo ed unico corso pubblicato in lingua italiana che riguarda questi argomenti, altrimenti accessibili solo in lingua inglese attraverso la lettura delle ricerche internazionali.
Quante volte abbiamo sentito parlare di allenamento cognitivo? Quanto volte abbiamo assistito a presentazioni in cui ci veniva mostrata l’ultima tecnologia rivoluzionaria in grado di allenare le abilità cognitive dei calciatori? Ma queste tecnologie funzionano davvero? Al calciatore serve davvero allenarsi dal punto di vista cognitivo?
All’interno di questo episodio cercheremo di dare una risposta a queste domande, come al solito, rifacendoci alla letteraura scientifica internazionale.
Cos'è il Transfer? Cosa significa costruire esercitazioni trasferibili?
All'interno di questa puntata proveremo a comprendere il significato di questo fondamentale concetto di metodologia dell'allenamento per consentirne un'applicazione pratica nella costruzione delle sessioni di allenamento.