Colonia Dignidad, fondata nel 1961 dall’ex nazista Paul Schäfer nel centro-sud del Cile, nacque come presunta comunità agricola e religiosa tedesca, ma era in realtà una setta totalitaria. Schäfer, fuggito dalla Germania dopo accuse di pedofilia, instaurò un regime di terrore in cui controllava ogni aspetto della vita dei coloni: famiglie separate, bambini sottratti ai genitori, celibato imposto, lavori forzati e punizioni brutali. Sotto l’apparenza di un’“opera di beneficenza”, la colonia divenne un luogo di abusi sessuali sistematici su minori, esperimenti, torture e manipolazione psicologica. Con il golpe del 1973, Schäfer si alleò con la dittatura di Pinochet, offrendo la colonia come centro segreto di detenzione e tortura per i dissidenti politici. Per anni godette di protezione e impunità, anche da parte della Germania Ovest. Solo nel 2005 Schäfer fu arrestato e condannato, morendo in carcere nel 2010. Oggi, rinominata Villa Baviera, la colonia è stata parzialmente riconvertita in località turistica, ma resta un simbolo di fanatismo, abusi e connivenze tra nazismo e dittatura cilena, con le vittime ancora in cerca di piena giustizia e memoria.
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Testo: Jacopo Turco
Editing: Anna Ferro
Voce e Produzione: Andy Franco
Il 26 novembre 1983, sei uomini armati fanno irruzione nel deposito Brink’s-Mat vicino all’aeroporto di Heathrow, grazie alla complicità di una guardia giurata, Anthony Black. Entrano convinti di trovare contanti, ma aprendo il caveau scoprono tre tonnellate d’oro puro – un tesoro da 27 milioni di sterline, oggi oltre 300 milioni di euro. È l’inizio della “rapina del secolo”, che scatena una caccia all’uomo senza precedenti. In pochi giorni la polizia arresta i capibanda Brian “The Colonel” Robinson e Michael “Micky” McAvoy, ma dell’oro non c’è traccia. I lingotti vengono fusi e riciclati da una rete criminale guidata da Kenneth Noye e John “Goldfinger” Palmer, finendo mischiati nel mercato legale mondiale: si dice che chi indossi oro britannico dopo il 1983 ne porti addosso un frammento. Nei decenni successivi, la storia assume i contorni di una maledizione: più di venti persone legate al colpo vengono trovate uccise, tra tradimenti, regolamenti di conti e omicidi mai chiariti. L’oro scompare, i protagonisti muoiono o finiscono in carcere, e il mito della Brink’s-Mat diventa il simbolo di un’avidità capace di divorare chiunque vi si avvicini.
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Testo: Jacopo Turco
Editing: Anna Ferro
Voce e Produzione: Andy Franco
Il 28 agosto 2003, nella tranquilla Erie, Pennsylvania, un fattorino di nome Brian Wells viene trovato con una bomba al collo dopo aver rapinato una banca. Dice di essere stato costretto, ma il timer sul collare esplode davanti ai poliziotti, uccidendolo sul colpo. Da lì emerge una storia assurda e grottesca: un piano criminale ordito da un gruppo di eccentrici – la manipolatrice Marjorie Diehl-Armstrong, il tuttofare Bill Rothstein e lo spacciatore Kenneth Barnes – che volevano rapinare una banca per finanziare l’omicidio del padre di Marjorie. Brian, inizialmente coinvolto nel piano come complice ignaro, credeva che la bomba fosse finta, ma finì intrappolato in una caccia al tesoro mortale. Tra cadaveri nascosti in freezer, confessioni deliranti e un ordigno impossibile da disinnescare, il caso Wells si è trasformato in uno dei crimini più bizzarri e inquietanti d’America. Alla fine, Marjorie è stata condannata all’ergastolo e Brian è rimasto per sempre il “pizza bomber”: una vittima ingannata in un gioco macabro dove la realtà ha superato la fantasia.
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Testo: Jacopo Turco
Editing: Anna Ferro
Voce e Produzione: Andy Franco
Nel 1992 Raël finisce in TV in Francia tra accuse di setta, abusi e raccolte fondi: risponde provocando (“educazione sessuale dei bambini”), la società lo ostracizza e Francia/Belgio lo classificano come setta; lui sposta il quartier generale in Québec (Giardino del Profeta, poi parco UFOLand) per fare cassa e inseguire l’“ambasciata per gli Elohim”. Intanto costruisce il proprio culto (gare d’auto, “rivelazioni” comode) e crea l’Ordine degli Angeli—selezione di donne, anche giovanissime, riservate al suo “addestramento”—mentre il movimento si ripulisce l’immagine con campagne mediatiche (GoTopless, Clitoraid, ARAMIS, Paradism, Back to Kama). Il colpo di teatro arriva nel 2002 con Clonaid: annuncia la prima clonazione umana (“Eve”) senza prove né test, dopo perquisizioni FDA e tanta opacità, con il controverso Antinori sullo sfondo. Tra complotti rivendicati, attacchi alle sue basi e donazioni senza trasparenza, il raelismo promette ancora ambasciata (entro il 2030) e ritorno degli Elohim nel 2035, mentre Raël invecchia in Giappone e la rete cresce in Africa. Morale: vetrina “progressista”, ma sotto restano red flag di manipolazione sessuale, soldi e carisma messianico.
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Testo: Jacopo Turco
Editing: Anna Ferro
Voce e Produzione: Andy Franco
Nel 1973-74 il francese Claude Vorilhon dice di aver incontrato sul cratere di un vulcano un alieno, “Yahweh”, che gli rivela che gli Elohim hanno creato gli esseri umani tramite clonazione e che lui, ribattezzato Raël, è il quarantesimo e ultimo profeta incaricato di prepararne il ritorno. Raël fonda prima il MADECH e poi il Movimento Raeliano, si presenta come guida suprema e organizza una chiesa piramidale con rituali di conversione (“trasmissione del piano cellulare”), richiesta di donare un frammento della fronte post-mortem per future clonazioni, e l’obiettivo dichiarato di costruire un’ambasciata per accogliere gli Elohim. Nei suoi libri combina bibbia in chiave UFO, “g eniocrazia” (governo dei più intelligenti) e pratiche di “meditazione sensuale”: raduni nudi nell’“Eden” francese, sesso libero e contraccezione come mezzi di crescita spirituale. Il movimento si finanzia con donazioni volontarie (spesso indicate nel 10% del reddito), si espande in Québec, Giappone, Africa e anche in Italia, dove Raël cura l’immagine pubblica tra media e proselitismo. Tra svastiche reinterpretate come simboli cosmici, promesse di clonazione umana e un culto della personalità sempre più marcato, la setta cresce negli anni ’80 ma prepara anche il terreno a polemiche e scandali che la renderanno una delle religioni ufologiche più controverse.
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Editing: Anna Ferro
Voce e Produzione: Andy Franco
Tra il 2010 e il 2014 un gruppetto di teenager nerd — il canadese David Pokora (“Xenon”), l’australiano Dylan Wheeler (“SuperDaE”), l’americano Sanad Nesheiwat (“Sonic”) e l’amico di Wilmington Justin May (“MTW”) — mette in piedi “Xbox Underground”: partono smanettando dev kit Xbox e PartnerNet, poi violano reti di Epic Games (rubando persino il codice di Gears of War 3), EA, Blizzard, Microsoft, Google e perfino uno studio con simulazioni militari USA; arrivano ai prototipi “Durango” (Xbox One) e li tentano di vendere. L’FBI li segue per anni mentre il gruppo si spacca tra bravate e imprudenze (foto di prototipi su eBay, aste nel dark web) e un traditore interno: “Persona A”, che si rivela essere MTW. Nel 2013–2014 scattano gli arresti: Pokora e Nesheiwat prendono 18 mesi (Pokora poi farà cybersecurity), Austin Alcala collabora, Nathan Leroux finirà tragicamente, Wheeler si sposta nel Regno Unito; nel 2021 MTW, nonostante le soffiate, viene condannato a 8 anni e 4 milioni di multa. La morale? Bastavano noia, talento e accessi riciclati per far tremare Big Tech — finché l’ego e i tradimenti non hanno fatto crollare tutto.
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Nel 1985 Salt Lake City viene sconvolta da tre esplosioni: muoiono il collezionista mormone Steve Christensen e Kathy Sheets, moglie di un altro collezionista, mentre il terzo ordigno ferisce gravemente Mark Hofmann, giovane mormone apparentemente appassionato di manoscritti antichi. Hofmann aveva guadagnato fama e denaro vendendo documenti “storici” legati alle origini della Chiesa mormone, tra cui la famosa Lettera della Salamandra, che minava la versione ufficiale della nascita del mormonismo. In realtà, Hofmann era un abilissimo falsario: con tecniche chimiche e artigianali riusciva a far sembrare autentici documenti creati da lui stesso. Quando i suoi inganni iniziarono a essere sospettati e i debiti lo soffocarono, tentò di depistare le indagini piazzando bombe, facendo ricadere la colpa sulla Chiesa mormone. Smacherato dagli esperti forensi, confessò di aver ucciso per proteggere i propri segreti e venne condannato all’ergastolo. La vicenda incrinò per sempre la fiducia della comunità nei confronti della Chiesa, lasciando il dubbio: e se molti dei suoi documenti “sacri” fossero in realtà falsi?
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Voce e Produzione: Andy Franco
Il 19 giugno 2020, Jan Marsalek – direttore operativo di Wirecard, al centro di uno dei più grandi scandali finanziari tedeschi – fugge da Vienna a bordo di un jet privato, dopo aver pagato il pilota in nero con quasi 8.000 euro. Accusato di aver fatto sparire 1,9 miliardi di euro e legato a spie, mercenari e servizi segreti russi, Marsalek scompare nel nulla, lasciando dietro di sé ville di lusso, documenti compromettenti e un alone da personaggio da film. Da allora è uno dei criminali più ricercati d’Europa: forse nascosto a Mosca, forse protetto dal Cremlino, resta una figura ambigua tra manager, informatore e avventuriero, il cui destino continua a sfuggire a investigatori e opinione pubblica.
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Nel 1978 a Earlimart, nella California rurale, José Manuel Martinez, un ragazzo di 16 anni cresciuto tra vigneti e traffici loschi del patrigno, accompagna la sorella Cecilia a Indio senza sapere che sarà l’ultima volta che la vedrà viva: poco dopo, lei viene trovata morta. La rabbia lo trasforma e José, deciso a vendicarsi da solo, uccide i presunti responsabili, segnando l’inizio di una carriera criminale che lo porterà a diventare “La Mano Nera”, uno dei sicari più spietati d’America al soldo del cartello di Sinaloa. Dietro l’immagine di padre affettuoso e uomo tranquillo, nasconde una scia di oltre 30 omicidi, compiuti con freddezza per decenni, fino all’arresto nel 2013, quando una sigaretta dimenticata sulla scena di un delitto lo tradisce. Condannato a 50 anni, chiude la sua parabola criminale da dietro le sbarre, lasciando alla famiglia e al Paese l’ombra lunga della sua doppia vita.
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Nel 1949, Idaho Falls era una tranquilla cittadina agricola ai margini del nulla, dove veterani di guerra come Barron e Finn cercavano solo pace e raccolti abbondanti. Ma tutto cambia quando il governo degli Stati Uniti decide di piazzarci la prima centrale nucleare sperimentale del mondo, trasformando un pugno di case in quella che sarà poi soprannominata “Atomic City”. Tra giochi politici, cene manipolatorie e favori poco ortodossi, Idaho Falls si aggiudica il quartier generale dell’Atomic Energy Commission. Negli anni successivi, la città esplode (letteralmente e metaforicamente): da una manciata di agricoltori a una fiorente comunità nucleare. Ma il sogno atomico si trasforma in incubo il 3 gennaio 1961, quando un errore umano – forse dettato da un litigio personale – provoca il primo disastro nucleare della storia americana. Tre tecnici muoiono, uno dei quali infilzato da una barra di controllo, e le conseguenze radioattive si fondono al senso di colpa di chi quella rivoluzione l’ha resa possibile. Idaho Falls, da anonimo villaggio rurale, diventa un simbolo del prezzo del progresso.
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Megan Bhari è una ragazza britannica che, dopo una diagnosi medica grave, fonda a soli 16 anni un’associazione benefica chiamata Believe in Magic, con l’obiettivo di aiutare bambini gravemente malati a realizzare i loro sogni. Grazie al supporto di celebrità come gli One Direction, l’organizzazione raccoglie fondi e attenzione mediatica in tutto il Regno Unito. Tuttavia, una madre di un bambino malato, insospettita dalle incongruenze nella storia di Megan, inizia a indagare insieme a un gruppo di genitori e hacker, sollevando dubbi inquietanti sull’autenticità della malattia e sull’uso delle donazioni raccolte.
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Il 13 giugno 1886, il corpo del re Ludovico II di Baviera viene trovato senza vita nel Lago di Starnberg, accanto a quello del suo psichiatra Bernhard von Gudden, in circostanze misteriose e mai del tutto chiarite. Solo tre giorni prima, Ludovico era stato dichiarato pazzo e deposto da un complotto ordito probabilmente da suo zio Luitpold, interessato a prenderne il trono. Il re, esteta visionario e megalomane, si era indebitato costruendo castelli fiabeschi ispirati a Wagner e al “regno estetico” immaginato da Schiller, finendo per destabilizzare politicamente l’intera Baviera. Recluso nel castello di Berg, dopo due passeggiate con Gudden, Ludovico sparisce tra la nebbia e viene ritrovato ore dopo annegato, con indosso il mantello cerimoniale. Le ipotesi si rincorrono: suicidio, omicidio, fuga fallita, complotto di stato? Nulla è certo, ma quel che resta è una figura tragica e romantica, il “re delle fiabe” trasformato in martire, e una morte che profuma di leggenda.
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Negli anni ’80, la Corea del Sud è un paese in fermento, in cerca di riscatto spirituale e sociale dopo decenni di dittatura. In questo contesto nasce la figura di Jung Myung-seok, ex membro della Chiesa dell’Unificazione, che si autoproclama nuovo Messia e fonda la propria setta: la Jesus Morning Star. Il suo carisma, la sua parlantina e le sue promesse di salvezza attirano centinaia di giovani universitari, soprattutto ragazze, che vengono reclutate, manipolate e – in troppi casi – abusate sessualmente con la scusa della “benedizione spirituale”. Dietro la facciata di un culto moderno e aggregativo si cela un sistema violento e piramidale, che ruota attorno alla figura di Jung, venerato come divinità vivente. Per anni le sue vittime restano in silenzio, temendo punizioni divine, finché alcune – come Ji-eun, So-yon e Maple – trovano il coraggio di parlare. Le loro testimonianze scuotono il Paese, portando all’arresto e alla condanna del “Messia”, che però – anche dopo il carcere – continua a commettere abusi. La storia della Jesus Morning Star non è solo il racconto di un uomo malato di potere, ma il monito di come la fede cieca, la solitudine e il bisogno di appartenenza possano diventare strumenti perfetti per manipolare e distruggere intere vite.
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Londra, 1888: Whitechapel è terrorizzata da Jack lo Squartatore, autore di brutali omicidi di prostitute. Le lettere firmate da lui alimentano il panico, mentre la polizia brancola nel buio. Tra i sospetti ci sono Charles Cross, Joseph Barnett, Aaron Kosminski e Francis Tumblety, ma nessuna prova definitiva emerge. Dopo l’ultimo delitto, Jack sparisce nel nulla. Le teorie si moltiplicano, tra cospirazioni e ipotesi fantasiose, ma il mistero resta irrisolto. La Londra vittoriana, caotica e corrotta, offre il terreno perfetto per far svanire un assassino nell’anonimato. E forse, Jack è stato sempre più vicino di quanto si creda.
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Voce e Produzione: Andy Franco
Londra, 1888: nel quartiere povero di Whitechapel, tra fumo e miseria, iniziano una serie di brutali omicidi di prostitute. Il primo corpo, Martha Tabram, viene trovato pugnalato 39 volte. Segue Mary Ann Nichols, con la gola squarciata e organi mancanti. Annie Chapman viene sventrata e lasciata con oggetti accanto al corpo. Poi tocca a Elizabeth Stride e Catherine Eddowes, uccise la stessa notte. La polizia, impotente e criticata, brancola nel buio. Un assassino misterioso, che firmerà come “Jack lo Squartatore”, sconvolge Londra e rimane imprendibile, lasciando dietro di sé una lunga scia di sangue e paura.
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Kevin Mitnick, geniale e ribelle, è stato l’hacker più ricercato d’America, capace di infiltrarsi nei sistemi più blindati non grazie ai codici, ma sfruttando la fiducia e le debolezze umane: dal rubare badge copiati al telefono fino a ingannare dipendenti e ingegneri, ha umiliato aziende e governo senza mai rubare un soldo, spinto solo dalla sete di sfida e ingegno. Dopo anni di fuga, tradimenti e carcere, Mitnick si è reinventato come consulente di sicurezza, diventando un simbolo di redenzione e lasciando un’eredità leggendaria nel mondo dell’hacking, fino alla sua scomparsa nel 2023 a soli 59 anni.
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A San Cristóbal de las Casas, in Messico, si beve più Coca-Cola che acqua. Nando, un bambino di nove anni, cresce in un ambiente dove la bibita gassata è parte della cultura, più economica e accessibile dell’acqua potabile. La scarsità d’acqua nella regione, nonostante l’abbondanza naturale, è dovuta all’estrazione massiccia da parte della FEMSA, che imbottiglia Coca-Cola sottraendo risorse alla popolazione.
La multinazionale ha radicato il suo potere con strategie di marketing mirate alle comunità indigene e legami politici con il governo messicano, che ha favorito la sua espansione. Il diabete e l’obesità sono epidemici, ma l’alternativa è bere acqua contaminata.
Enzo e sua moglie Ursula sono intrappolati in questo sistema, impotenti di fronte al ciclo vizioso che si perpetua. Fino a quando, una domenica mattina, il piccolo Nando crolla a terra dopo una partita. Il battito si ferma. Il Messico muore un sorso alla volta.
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Nel 2017, in una villa di Bangkok, Alpha 02, un misterioso multimilionario, viene sorpreso da un incidente sospetto al suo cancello. Mentre si avvicina infuriato, un gruppo di agenti armati lo circonda: è una trappola dell’FBI e della DEA. Alpha 02 tenta di fuggire per spegnere il suo computer, ma viene catturato. Il suo vero nome è Alexandre Cazes, il creatore di AlphaBay, il più grande marketplace illegale del Dark Web.
L'indagine, iniziata nel 2014, parte da un banale errore: un vecchio indirizzo email lasciato visibile. L’FBI segue le tracce, scoprendo la sua identità e il suo stile di vita lussuoso. L’operazione Bayonet permette di catturarlo e chiudere AlphaBay. Una settimana dopo, Cazes si suicida in cella. Ma il Dark Web non si ferma: nel 2021, AlphaBay riappare sotto la guida di DeSnake, l’ex braccio destro di Cazes. La rete criminale continua a prosperare.
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Editing: Anna Ferro
Voce e Produzione: Andy Franco
Il 28 febbraio 1986, nel centro di Stoccolma, il primo ministro svedese Olof Palme viene assassinato con due colpi di pistola mentre cammina con sua moglie dopo il cinema. L’omicida si dilegua, lasciando dietro di sé un caso irrisolto per quasi quarant’anni. L’indagine si trasforma in un disastro: prove contaminate, testimoni inattendibili e teorie del complotto che coinvolgono la CIA, l’Apartheid sudafricano e persino la P2 italiana.
Nel 1989, un tossicodipendente, Christer Pettersson, viene condannato grazie alla testimonianza di Lisbet Palme, ma in appello viene assolto. Solo nel 2020, la polizia svedese annuncia che il colpevole potrebbe essere Stig Engström, un impiegato della Skandia presente sulla scena del crimine, morto suicida nel 2000. Senza prove definitive, il caso viene chiuso, lasciando il mistero irrisolto.
Un delitto politico? Un colpo di un fanatico? La verità, forse, rimarrà sepolta nel gelo di Stoccolma.
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Voce e Produzione: Andy Franco
Febbraio 1998, Londra. Al Royal Free Hospital, il medico Andrew Wakefield annuncia che i vaccini possono scatenare l’autismo, sostenuto dalla pubblicazione su The Lancet. La notizia genera panico, e i media la amplificano, scatenando il movimento antivaccinista. Ma lo studio di Wakefield è basato su un campione ridicolo di 12 bambini e su prove inconsistenti. Il giornalista Brian Deer inizia un’indagine e scopre conflitti d’interesse, dati manipolati e un brevetto segreto per un vaccino singolo, dimostrando che Wakefield aveva un tornaconto economico. Nel 2010, Wakefield viene radiato dall’Ordine dei Medici, ma la sua influenza persiste, alimentando il sospetto verso i vaccini. Ancora oggi, nonostante l’evidenza scientifica, il danno causato dalla sua frode continua a ripercuotersi sulla salute pubblica. Questa è la storia di una bugia trasformata in movimento globale.
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Testo: Jacopo Turco
Editing: Anna Ferro
Voce e Produzione: Andy Franco
