Il 22 novembre 1994 vengono identificati i membri della Banda della Uno bianca: sono poliziotti, guidati dai fratelli Savi. Se l'Italia è profondamente colpita da questa notizia, lo è molto meno dall'ennesimo rifiuto del Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi di rispondere alle domande dei giornalisti. Nello stesso giorno esce il terzo disco firmato dalla band che, insieme ai Nirvana, attira più attenzioni in quel periodo: Vitalogy dei Pearl Jam.
Novembre 1994: mi ricordo dell'alluvione in Piemonte, di Bill Gates che compra il Codex di Leonardo, del primo campionato di Formula 1 vinto da Michael Schumacher, ma anche di un album, uscito il 18 di quel mese, che mi segna nel profondo. È In Quiete del Consorzio Suonatori Indipendenti.
Il 1° novembre 1994 Pietro Pacciani è condannato all'ergastolo per sette degli otto delitti attribuiti al Mostro di Firenze. Lo stesso giorno si tiene la cerimonia in cui i Chicago Bulls ritirano la maglia numero 23 di Michael Jordan, che ha deciso di smetterla con il basket per dedicarsi al baseball. Ma per me quella data significa solo poter andare finalmente in un negozio di dischi e comprare l'ultimo album di una band che adoro, ma che ha tragicamente concluso il suo percorso artistico qualche mese prima, con il suicidio del suo leader.
Quando ero ragazzino, mi appassionavano i record: rimanevo affascinato dalle cifre improbabili e dai superlativi assoluti che trovavo nel libro del Guinness dei Primati. Il 17 ottobre 1994 viene conclusa la corsa in taxi più lunga del mondo: Jeremy Levine guida da Londra a Città del Capo e ritorno, percorrendo quasi 43000 chilometri. Il tragitto costa ai passeggeri Mark Aylett e Carlos Aresse 40000 sterline, che oggi equivarrebbero a circa 120000 euro.
Il disco di cui parliamo in questa puntata esce lo stesso giorno e ci permette di viaggiare senza muoverci di casa: è The Return of the Space Cowboy dei Jamiroquai.
In un momento preciso del 1994 assisto alla nascita di un genere, o meglio un sottogenere musicale, che per un decennio godrà di notevoli fortune commerciali: il nu metal. Il 1 agosto di quell'anno, infatti, viene alla luce un brano che anticipa il disco di cui parliamo oggi, il debutto self titled dei Korn, poi pubblicato l'11 ottobre 1994.
Quando ero adolescente mi colpivano le notizie su un conflitto che oggi si ricorda tutto sommato poco: quello tra cattolici e protestanti nell'Ulster. Il 31 agosto 1994 l'IRA (l'esercito repubblicano irlandese) dichiara un cessate il fuoco: è il primo momento di speranza in quasi trent'anni di violenze. L'album al centro di questa puntata viene anticipato il 12 settembre 1994 da un singolo che va a finire dritto dritto nel novero di canzoni simbolo del periodo. Il pezzo è tragicamente ispirato a un attentato compiuto proprio dall'IRA nel 1993 a Warrington, su suolo britannico, in cui muoiono due bambini e si contano decine di feriti.
Anche io, fin da bambino, percepisco il mese di settembre come un nuovo inizio, come un momento aperto a mille possibilità. Energia, rabbia e speranza sono il carburante dei miei pensieri e delle mie azioni di goffo sedicenne, anche nel settembre del 1994. Il 27 di quel mese esce il nono disco di una band che ha raggiunto il successo globale con i due lavori precedenti, che allora non mi avevano preso più di tanto. Con Monster, però, i R.E.M. cambiano rotta e mi conquistano.
Se ripenso al settembre del 1994 mi viene subito in mente l'inizio del quarto anno di scuola superiore e la bella sensazione di essere già abbastanza grandi, ma ancora lontani dal traguardo un po' ansiogeno della maturità.
In quel mese, per la precisione lunedì 26, esce il disco di cui parliamo oggi: Protection, secondo album in studio dei Massive Attack.
Il disco di cui vi parlo oggi è un esordio folgorante, che dà il via alla carriera di una tra le formazioni più uniche e inimitabili degli ultimi decenni, ed è completamente diverso da ciò che abbiamo ascoltato finora, ma anche da ciò che io avevo ascoltato fino ad allora nella mia adolescenza. Dummy dei Portishead esce il 22 agosto 1994 e nel giro di qualche mese diventa una pietra miliare, conquistando il Mercury Prize, nonché i favori di pubblico e critica.
Il disco di cui parliamo oggi esce nel marzo del 1994 e non in agosto, ma ho voluto spostare in questo periodo dell'anno la puntata di 30x30 dedicata a Riportando tutto a casa, esordio dei Modena City Ramblers, perché ho un ricordo molto preciso legato al suo ascolto.
17 luglio 1994: Roberto Baggio sbaglia un rigore decisivo contro il Brasile e l'Italia perde la finale della Coppa del Mondo di calcio negli Stati Uniti. L'intera nazione si dispera. Io un po' meno, perché in quel momento sono in vacanza studio in Inghilterra e mi diverto un sacco, assaporando qualche piccolo assaggio di vita adulta. Più che l'incubo della sconfitta mi turba e mi incuriosisce una figura che, due giorni dopo il fatidico match di Pasadena, pubblica il suo disco d'esordio. Sto parlando di Marilyn Manson e del suo Portrait of an American Family, uscito il 19 luglio 1994.
A metà anni Novanta uno tsunami che proviene dagli Stati Uniti travolge me e altri milioni di adolescenti di mezzo mondo, strappandoci di dosso le camicie di flanella e facendoci vivere una commistione di rabbia e ironia molto diversa dall'introversione grunge. Sulla cresta di quest'onda surfano formazioni spesso tuttora in attività, come i Green Day, ma devo obbligatoriamente citare un altro disco di una formazione che, nonostante il successo, ha costruito una carriera quarantennale mantenendosi fedele ai princìpi del do it yourself. È Punk in Drublic, il quinto album in studio dei NOFX, uscito il 19 luglio 1994.
Certi album, alcune canzoni e addirittura specifici suoni hanno il potere di trasportarci altrove, in luoghi talvolta molto definiti benché distanti dai nostri. Quando ho ascoltato per la prima volta questo disco, nell'estate di 30 anni fa, ho partecipato a un rito a base di droghe e rock consumato sulla sabbia del deserto, tra massicci amplificatori e generatori di corrente elettrica, sotto un cielo infinito. A officiarlo sono i Kyuss nel loro terzo album, conosciuto come Welcome to Sky Valley e uscito il 28 giugno 1994.
Non solo punk, grunge, metal e rock alternativo: gli anni Novanta sono segnati anche dall'hip-hop, un fenomeno che in Italia viene recepito dalla fine del decennio precedente nella sua dimensione più politica dalle cosiddette posse. Una di queste, l'Isola Posse All Stars dà vita una band che, con un solo disco, lascia una traccia indelebile nella storia del rap italiano: stiamo parlando di SxM, il capolavoro dei Sangue Misto.
Primi di giugno del 1994: sto per compiere 16 anni, l'Europa si prepara alle elezioni e il conflitto nei Balcani non accenna a spegnersi. Nello stesso periodo infuriano genocidi e guerre civili: le cose, ora come allora, non vanno bene sul pianeta Terra.
“Le realtà odierne sono guerra, criminalità, fame, malattie e vecchiaia, per menzionarne solo alcune. Eppure c’è ragione di sperare”.
O almeno, così dice un opuscolo del 1994 dei Testimoni di Geova, intitolato Vita in un pacifico nuovo mondo, proprio come il disco di cui parliamo oggi, l'album d'esordio dei Fluxus.
Cosa c'è di più entusiasmante e vitale delle primavere nell'adolescenza? Tutto sembra possibile e le miriadi di stimoli a cui siamo esposti contribuiscono in modo significativo a costruire la nostra persona. Veniamo illuminati e plasmati da un eccitante caleidoscopio di emozioni, spunti e rimandi: lo stesso che si ritrova nel disco di cui parliamo oggi, Ill Communication dei Beastie Boys, uscito il 31 maggio 1994.
Nella primavera del 1994 il Paese è in fibrillazione per gli imminenti mondiali di calcio negli Stati Uniti: tra le favorite al titolo c'è proprio la nazionale italiana in cui milita Roberto Baggio, allora talmente popolare da diventare testimonial per un'azienda di idrocarburi.
Sì, nella primavera del 1994 si parla di “sogno americano” e di vincite da un milione di dollari in un'Italia che, molto più di oggi, era fondamentalmente provincia. E io in provincia ci ero nato e ci vivevo, proprio come i Marlene Kuntz, che il 13 maggio 1994 debuttano con Cartartica.
È il pomeriggio di un giorno di aprile del 1994, faccio pigramente zapping in piedi davanti al piccolo televisore a colori nella cucina di casa, quando rimango colpito da un videoclip sognante e un po' angosciato. Una ragazza mora saltella intorno a una band impegnata a suonare note e ritmi che mi ipnotizzano immediatamente: il pezzo si intitola “Bull in the Heather” ed è il primo estratto di Experimental Jet Set, Trash and No Stars, l'ottavo album dei Sonic Youth.
Il 10 maggio 1994 Berlusconi forma il suo primo governo, viene giustiziato il serial killer John Wayne Gacy e Nelson Mandela è eletto presidente del Sudafrica.
Sono eventi di rilevanza pubblica nazionale e internazionale, ma nello stesso giorno esce un album quanto mai intimo e privato, che diventerà una pietra miliare: è il primo disco dei Weezer.
Il 25 aprile 1994 centinaia di migliaia di persone sfilano sotto la pioggia a Milano per difendere i valori della Costituzione e dell'antifascismo e per esprimere dissenso verso i partiti vincitori delle elezioni, Forza Italia, Alleanza Nazionale e Lega Nord.
Nello stesso giorno esce un album che ci porta con un balzo dall'Italia della seconda repubblica a un Regno Unito ancora impantanato nel thatcherismo: si intitola Parklife ed è il terzo disco dei Blur.