
La Federal Reserve (Fed) ha effettuato un taglio dei tassi di 25 punti base (portando il tasso al 3,75–4%) e, crucialmente, ha stabilito la fine del quantitative tightening (QT) a partire dal 1° dicembre. Questa mossa fornisce un chiaro impulso alla liquidità e un supporto di breve termine per gli asset rischiosi. Tuttavia, il percorso dei tassi appare meno lineare del previsto, poiché il presidente Powell non ha garantito un ulteriore taglio a dicembre, citando un FOMC diviso. Le proiezioni future variano ampiamente, con stime che oscillano tra due tagli tra fine 2025 e inizio 2026 (Ubs GWM) o addirittura una Fed ferma fino a metà 2026 (UniCredit).
La Banca Centrale Europea (BCE) ha mantenuto i tassi invariati al 2%, adottando un approccio meeting-by-meeting. La BCE ha espresso un tono più costruttivo sulla crescita (con rischi al ribasso attenuati), ma l'inflazione rimane incerta. Una potenziale spinta per la BCE ad allentare la politica monetaria potrebbe derivare da un avvicinamento del cambio EUR/USD verso 1,20.
La combinazione di fine QT e l'approccio cauto della Fed sostiene la duration e il credito di qualità. L'asimmetria è favorevole ai governativi core europei e all'Investment Grade (IG). A livello operativo, si suggerisce di incrementare gradualmente la duration sui core UE e IG.
In Europa, nonostante una crescita del PIL nell'area euro dello +0,2% t/t nel terzo trimestre (sopra le attese), la Germania continua a zavorrare, pur mostrando un lieve miglioramento nel barometro occupazionale Ifo.
A Milano, i risultati aziendali hanno determinato forti movimenti:
A livello azionario, la strategia suggerita è quella di favorire società con visibilità sui flussi di cassa e leadership nei margini (come Tenaris, Italgas, Campari).
Il momentum degli investimenti infrastrutturali legati all'Intelligenza Artificiale (AI) è intatto e in accelerazione, con investimenti che supereranno i $500 miliardi nel 2026. Questo boom sostiene gli indici USA e spinge l'attenzione sui player europei competitivi nel software e servizi (come Sap e Atos).
Riguardo agli hard assets, l'oro è visto in testa nel 2025, mentre Bitcoin mostra spazio di recupero nel Q4, sostenuto dai flussi degli ETF e dal debasement trade.
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