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Voci di Memus
Teatro di San Carlo
15 episodes
9 months ago
Voci di MeMUS. Il racconto del patrimonio del Teatro di San Carlo attraverso le voci della comunità di prossimità

“Voci di MeMUS - conversazioni in rete” è un progetto di narrazione partecipativa del patrimonio museale del MeMUS (Museo e Archivio Storico del Teatro di San Carlo) attraverso il racconto collettivo della comunità che diventa così parte attiva nel circuito virtuoso della valorizzazione e della fruizione della conoscenza di un teatro simbolo della cultura di Napoli e dell’intero mezzogiorno d’Italia.

Il progetto, realizzato con il supporto della Regione Campania – UOD 01 “Promozione e Valorizzazione dei Musei e delle Biblioteche”-, prevede la programmazione di un ciclo di podcast sul Teatro di San Carlo in relazione all’evoluzione del costume e della società che da sempre ruota intorno al Lirico napoletano e agli artisti che hanno popolato le sue stagioni.
Si tratta di un progetto che pone al centro la didattica museale intesa come educazione al patrimonio culturale, ma attraverso un approccio trasversale, incentrato sul racconto “interattivo” tra musei e istituzioni diverse, ma anche collezionisti privati e personaggi che hanno vissuto il Teatro: chiederemo a ciascuno di raccontare il patrimonio del San Carlo, attraverso la propria “voce”, che rappresenterà una preziosa intersezione comunicativa di una serie di “conversazioni” in cui il protagonista invitato potrà raccontare il proprio “pezzo” di memoria sancarliana da uno specifico e originale punto di vista.
L’obiettivo è infatti quello di creare una raccolta di conversazioni e di racconti multimediali: lo “sguardo” e la voce di chi il San Carlo lo ha vissuto, amato, conservato, “abitato” (per esempio una Costumista, un Fotografo, il curatore dell’Archivio Storico, e ovviamente artisti e studiosi che a vario titolo hanno attraversato la storia recente del San Carlo) ma anche di chi lo ha osservato dall’esterno o continua a dialogare con il teatro per via istituzionale o per prossimità. Spunti per una raccolta digitale capace di documentare il coinvolgimento della comunità in questa narrazione partecipativa.

La metafora che può meglio di tutte raccogliere le diverse voci della comunità in dialogo è quella della Radio, una emittente simbolica che dal Museo MeMUS potrà irradiare le varie storie raccontate dalle diverse voci in un etere oggi espanso nella multimedialità, ma con il fascino del mezzo antico eppure sempre attuale rappresentato dai podcast.

Cura e progettazione:
Giovanna Tinaro, Dinko Fabris
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Performing Arts
Arts
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Voci di MeMUS. Il racconto del patrimonio del Teatro di San Carlo attraverso le voci della comunità di prossimità

“Voci di MeMUS - conversazioni in rete” è un progetto di narrazione partecipativa del patrimonio museale del MeMUS (Museo e Archivio Storico del Teatro di San Carlo) attraverso il racconto collettivo della comunità che diventa così parte attiva nel circuito virtuoso della valorizzazione e della fruizione della conoscenza di un teatro simbolo della cultura di Napoli e dell’intero mezzogiorno d’Italia.

Il progetto, realizzato con il supporto della Regione Campania – UOD 01 “Promozione e Valorizzazione dei Musei e delle Biblioteche”-, prevede la programmazione di un ciclo di podcast sul Teatro di San Carlo in relazione all’evoluzione del costume e della società che da sempre ruota intorno al Lirico napoletano e agli artisti che hanno popolato le sue stagioni.
Si tratta di un progetto che pone al centro la didattica museale intesa come educazione al patrimonio culturale, ma attraverso un approccio trasversale, incentrato sul racconto “interattivo” tra musei e istituzioni diverse, ma anche collezionisti privati e personaggi che hanno vissuto il Teatro: chiederemo a ciascuno di raccontare il patrimonio del San Carlo, attraverso la propria “voce”, che rappresenterà una preziosa intersezione comunicativa di una serie di “conversazioni” in cui il protagonista invitato potrà raccontare il proprio “pezzo” di memoria sancarliana da uno specifico e originale punto di vista.
L’obiettivo è infatti quello di creare una raccolta di conversazioni e di racconti multimediali: lo “sguardo” e la voce di chi il San Carlo lo ha vissuto, amato, conservato, “abitato” (per esempio una Costumista, un Fotografo, il curatore dell’Archivio Storico, e ovviamente artisti e studiosi che a vario titolo hanno attraversato la storia recente del San Carlo) ma anche di chi lo ha osservato dall’esterno o continua a dialogare con il teatro per via istituzionale o per prossimità. Spunti per una raccolta digitale capace di documentare il coinvolgimento della comunità in questa narrazione partecipativa.

La metafora che può meglio di tutte raccogliere le diverse voci della comunità in dialogo è quella della Radio, una emittente simbolica che dal Museo MeMUS potrà irradiare le varie storie raccontate dalle diverse voci in un etere oggi espanso nella multimedialità, ma con il fascino del mezzo antico eppure sempre attuale rappresentato dai podcast.

Cura e progettazione:
Giovanna Tinaro, Dinko Fabris
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Splendori fatti Suono. ANTONELLA CUCCINIELLO
Voci di Memus
17 minutes
4 years ago
Splendori fatti Suono. ANTONELLA CUCCINIELLO
"Splendori fatti Suono: il ruolo dei Girolamini nel passato musicale di Napoli"
ANTONELLA CUCCINIELLO, Direttore della Biblioteca e Complesso monumentale dei Girolamini

Esiste nel cuore di Napoli uno scrigno magico che conserva un patrimonio artistico di valore inestimabile: l’Oratorio dei Girolamini, di fronte al Duomo di Napoli, è infatti una vera “insula” di grande bellezza architettonica con una straordinaria Quadreria ed una delle più importanti raccolte librarie, che comprende anche la più ricca collezione al mondo di manoscritti e stampe musicali di musica sacra napoletana dal Cinquecento al Settecento. Il ruolo chiave dei Girolamini nel sistema musicale di Napoli è raccontato da Antonella Cucciniello, prima direttrice del nuovo Museo autonomo che raccoglie la Biblioteca e il Complesso Monumentale dei Girolamini. Nato nel 1586 come seconda casa filippina in Italia dopo quella di Roma, l’oratorio di Napoli divenne “la casa della musica”, per oltre due secoli centro di stupefacenti esecuzioni musicali che coinvolgevano i giovani allievi dei quattro antichi conservatori e i più grandi musicisti di Napoli, con una capacità di spettacolarizzazione della musica sacra che costituì un vero genere parallelo all’opera, soprattutto negli anni in cui nasceva il Teatro di San Carlo. Tutto questo e altro ancora si può studiare e capire grazie alla collezione musicale tuttora conservata dai Girolamini, che ha attirato l’interesse di studiosi di tutto il mondo, ma che va contestualizzata nell’ambiente in cui ebbe origine. Un luogo unico al mondo.


Si ringrazia Antonio Florio, fondatore e direttore dell’orchestra barocca Cappella Neapolitana, per aver concesso generosamente l’utilizzo delle musiche da lui registrate con i suoi musicisti, tutte da manoscritti inediti conservati o collegati all’Archivio Musicale dei Girolamini di Napoli.

Estratti musicali:
1 Orazio Giaccio, “Ove n’andrò dolente” canzonetta spirituale per l’Oratorio di Napoli, solista Pino De Vittorio, Cappella de’ Turchini dir. Antonio Florio Festa Napoletana Naïve OP 30273, traccia 2

2 Francesco Provenzale, Laudate Pueri da Vespro all’Oratorio dei Girolamini Cappella de’ Turchini dir. Antonio Florio OPUS 111 OPS 30210, traccia 13

3 Fabrizio Dentice, Versetti del Miserere, da Magnificat Anima Mea. Il Culto Mariano e l’Oratorio Fi-lippino nella Napoli del ‘600 SYMPHONYA SY 95138, traccia 2

4 Giuseppe Cavallo, Coro Finale Atto I da Il Giudizio Universale Oratorio (Ms. dei Girolamini di Na-poli, 1681) Cappella de’ Turchini, dir. Antonio Florio OPUS 111 OPS 30262 traccia 12

5 Giambattista Pergolesi, Salve Regina a voce sola soprano Maria Grazia Schiavo, Cappella de’ Turchini dir. Antonio Florio ELOQUENTIA EL 0505 traccia 19

6a-6b Francesco Provenzale, Lezione di musica con villanella, da La Colomba Ferita. Opera sacra di Santa Rosalia (Ms. 1670) voci soliste: Roberta Andalò, Pino De Vittorio e Giuseppe Naviglio, Cappella de’ Turchini dir. Antonio Florio OPUS 111 OPS 30208/9 cd 1 traccia 11-12

7 Antonio Nola, Magnificat a 5 voci (Ms. dei Girolamini di Napoli) Cappella de’ Turchini dir. Antonio Florio Magnificat Anima Mea. Il Culto Mariano e l’Oratorio Filippino nella Napoli del ‘600 SYMPHO-NYA SY 95138, traccia 1

8 Te Deum canto gregoriano

9 Domenico Scarlatti, Antra Valles Mottetto ms. ed. a cura di Dinko Fabris, da Il Tesoro di San Gennaro Cappella de’ Turchini dir. Antonio Florio, GLOSSA GCD 992605 traccia 14

10 Leonardo Vinci, Sinfonia da Siroe Re di Persia Orchestra del Teatro San Carlo, dir. Antonio Flo-rio DYNAMIC CDS 7838.03 CD 1 traccia 1

11 Niccolò Jommelli, Ciaccona per orchestra Cappella de’ Turchini, dir. Antonio Florio Festa Napo-letana Naïve OP 30273, traccia 7
Voci di Memus
Voci di MeMUS. Il racconto del patrimonio del Teatro di San Carlo attraverso le voci della comunità di prossimità

“Voci di MeMUS - conversazioni in rete” è un progetto di narrazione partecipativa del patrimonio museale del MeMUS (Museo e Archivio Storico del Teatro di San Carlo) attraverso il racconto collettivo della comunità che diventa così parte attiva nel circuito virtuoso della valorizzazione e della fruizione della conoscenza di un teatro simbolo della cultura di Napoli e dell’intero mezzogiorno d’Italia.

Il progetto, realizzato con il supporto della Regione Campania – UOD 01 “Promozione e Valorizzazione dei Musei e delle Biblioteche”-, prevede la programmazione di un ciclo di podcast sul Teatro di San Carlo in relazione all’evoluzione del costume e della società che da sempre ruota intorno al Lirico napoletano e agli artisti che hanno popolato le sue stagioni.
Si tratta di un progetto che pone al centro la didattica museale intesa come educazione al patrimonio culturale, ma attraverso un approccio trasversale, incentrato sul racconto “interattivo” tra musei e istituzioni diverse, ma anche collezionisti privati e personaggi che hanno vissuto il Teatro: chiederemo a ciascuno di raccontare il patrimonio del San Carlo, attraverso la propria “voce”, che rappresenterà una preziosa intersezione comunicativa di una serie di “conversazioni” in cui il protagonista invitato potrà raccontare il proprio “pezzo” di memoria sancarliana da uno specifico e originale punto di vista.
L’obiettivo è infatti quello di creare una raccolta di conversazioni e di racconti multimediali: lo “sguardo” e la voce di chi il San Carlo lo ha vissuto, amato, conservato, “abitato” (per esempio una Costumista, un Fotografo, il curatore dell’Archivio Storico, e ovviamente artisti e studiosi che a vario titolo hanno attraversato la storia recente del San Carlo) ma anche di chi lo ha osservato dall’esterno o continua a dialogare con il teatro per via istituzionale o per prossimità. Spunti per una raccolta digitale capace di documentare il coinvolgimento della comunità in questa narrazione partecipativa.

La metafora che può meglio di tutte raccogliere le diverse voci della comunità in dialogo è quella della Radio, una emittente simbolica che dal Museo MeMUS potrà irradiare le varie storie raccontate dalle diverse voci in un etere oggi espanso nella multimedialità, ma con il fascino del mezzo antico eppure sempre attuale rappresentato dai podcast.

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