Virtuose cantatrici, valenti suonatrici di cembalo, arpa, liuto, primedonne applaudite sui palcoscenici operistici, eccellenti compositrici. Sono queste le protagoniste di Virtuosissime, ciclo tutto incentrato e dedicato al mondo delle ‘virtuose di musica’ nel Seicento italiano. Il ciclo è anche il frutto di un progetto di ricerca in corso dedicato proprio a questo tema, finanziato dal Ministero dell’Università e della Ricerca (PRIN 2020) e condotto da un gruppo di storici della musica dell’Università di Firenze, L’Aquila, Bologna e Roma Tor Vergata.
Agli appassionati ascoltatori di Rete Toscana Classica saranno certamente noti i nomi della compositrice Francesca Caccini o della cantante Anna Renzi (prima interprete di Ottavia nell’Incoronazione di Poppea di Monteverdi), ma il fenomeno delle virtuose di canto e di strumento nell’Italia di questo periodo è assai più sfaccettato e degno di essere conosciuto meglio.
Con l’affermarsi dell’opera in musica, alcune cantanti trovano certamente una strada maestra per la propria affermazione professionale sui palcoscenici dei teatri pubblici, soprattutto veneziani. Tuttavia, la carriera di una virtuosa nel Seicento non si esaurisce nella figura della cantante d’opera. Altre musiciste, ad esempio, alternano la loro attività di compositrici o di virtuose di strumento a quella di insegnanti di musica, oppure rimangono a servizio di corti e di famiglie aristocratiche esibendosi in occasione di intrattenimenti musicali patrocinati dal principe o dal cardinale presso cui sono a servizio.
In otto puntate, ognuna delle quali focalizzata su una musicista e realizzata da musicologi specializzati nella musica del Seicento, esploreremo dunque l’universo delle ‘virtuose di musica’, cercando di mettere a fuoco aspetti ancora poco noti della loro vita e delle loro carriere, non solo per dare voce a personalità che vanno considerate a buon diritto come parte integrante di una storia della musica spesso raccontata solo ‘al maschile’, ma anche per farci comprendere meglio aspetti specifici legati alla formazione musicale e all’estetica vocale dell’epoca, alla costruzione di reti di relazioni in ambito musicale, alla circolazione del repertorio, soprattutto cantatistico. Attraverso le loro storie, la loro voce e la loro musica cercheremo di raccontare una parte importante della storia della musica del Seicento italiano.
Per informazioni o per contattarci, scrivi a podcast@retetoscanaclassica.it
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Virtuose cantatrici, valenti suonatrici di cembalo, arpa, liuto, primedonne applaudite sui palcoscenici operistici, eccellenti compositrici. Sono queste le protagoniste di Virtuosissime, ciclo tutto incentrato e dedicato al mondo delle ‘virtuose di musica’ nel Seicento italiano. Il ciclo è anche il frutto di un progetto di ricerca in corso dedicato proprio a questo tema, finanziato dal Ministero dell’Università e della Ricerca (PRIN 2020) e condotto da un gruppo di storici della musica dell’Università di Firenze, L’Aquila, Bologna e Roma Tor Vergata.
Agli appassionati ascoltatori di Rete Toscana Classica saranno certamente noti i nomi della compositrice Francesca Caccini o della cantante Anna Renzi (prima interprete di Ottavia nell’Incoronazione di Poppea di Monteverdi), ma il fenomeno delle virtuose di canto e di strumento nell’Italia di questo periodo è assai più sfaccettato e degno di essere conosciuto meglio.
Con l’affermarsi dell’opera in musica, alcune cantanti trovano certamente una strada maestra per la propria affermazione professionale sui palcoscenici dei teatri pubblici, soprattutto veneziani. Tuttavia, la carriera di una virtuosa nel Seicento non si esaurisce nella figura della cantante d’opera. Altre musiciste, ad esempio, alternano la loro attività di compositrici o di virtuose di strumento a quella di insegnanti di musica, oppure rimangono a servizio di corti e di famiglie aristocratiche esibendosi in occasione di intrattenimenti musicali patrocinati dal principe o dal cardinale presso cui sono a servizio.
In otto puntate, ognuna delle quali focalizzata su una musicista e realizzata da musicologi specializzati nella musica del Seicento, esploreremo dunque l’universo delle ‘virtuose di musica’, cercando di mettere a fuoco aspetti ancora poco noti della loro vita e delle loro carriere, non solo per dare voce a personalità che vanno considerate a buon diritto come parte integrante di una storia della musica spesso raccontata solo ‘al maschile’, ma anche per farci comprendere meglio aspetti specifici legati alla formazione musicale e all’estetica vocale dell’epoca, alla costruzione di reti di relazioni in ambito musicale, alla circolazione del repertorio, soprattutto cantatistico. Attraverso le loro storie, la loro voce e la loro musica cercheremo di raccontare una parte importante della storia della musica del Seicento italiano.
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Tra le virtuose e compositrici del Seicento Barbara Strozzi (1619-1677) è a oggi la più nota, nonché la più interpretata in discografia. Figlia del poeta e librettista Giulio Strozzi, fondatore dell’Accademia degli Unisoni, che Barbara frequentò e animò con le sue esibizioni canore, la Strozzi si distingue per l’aver dato alle stampe ben otto libri di musiche a una o più voci e continuo: molti suoi brani sono contraddistinti da forti tinte drammatiche che richiedono una particolare abilità interpretativa.
La puntata è cura di Maddalena Bonechi.
Ascolti
Barbara Strozzi, Sul Rodano Severo, Roberta Invernizzi, soprano, Bizzarrie Armoniche Ensemble, Elena Russo violoncello e direzione.
Barbara Strozzi, Gaude Virgo, Miho Kamiya, soprano, Aurata Fonte Ensemble.
Barbara Strozzi, Non pavento io di te, Tadashi Miroku, controtenore, Silvia Rambaldi, clavicembalo.
Barbara Strozzi, Lilla mia non ti doler, Fons Musicae, Dorothée Leclair, soprano.
Barbara Strozzi, Sete pur fastidioso, Emanuela Galli, soprano, Ensemble Galilei, Paul Beier, direzione.
Barbara Strozzi, È pazzo il mio cor, Emanuela Galli, soprano, La Risonanza, Fabio Bonizzoli, direzione.
Virtuosissime
Virtuose cantatrici, valenti suonatrici di cembalo, arpa, liuto, primedonne applaudite sui palcoscenici operistici, eccellenti compositrici. Sono queste le protagoniste di Virtuosissime, ciclo tutto incentrato e dedicato al mondo delle ‘virtuose di musica’ nel Seicento italiano. Il ciclo è anche il frutto di un progetto di ricerca in corso dedicato proprio a questo tema, finanziato dal Ministero dell’Università e della Ricerca (PRIN 2020) e condotto da un gruppo di storici della musica dell’Università di Firenze, L’Aquila, Bologna e Roma Tor Vergata.
Agli appassionati ascoltatori di Rete Toscana Classica saranno certamente noti i nomi della compositrice Francesca Caccini o della cantante Anna Renzi (prima interprete di Ottavia nell’Incoronazione di Poppea di Monteverdi), ma il fenomeno delle virtuose di canto e di strumento nell’Italia di questo periodo è assai più sfaccettato e degno di essere conosciuto meglio.
Con l’affermarsi dell’opera in musica, alcune cantanti trovano certamente una strada maestra per la propria affermazione professionale sui palcoscenici dei teatri pubblici, soprattutto veneziani. Tuttavia, la carriera di una virtuosa nel Seicento non si esaurisce nella figura della cantante d’opera. Altre musiciste, ad esempio, alternano la loro attività di compositrici o di virtuose di strumento a quella di insegnanti di musica, oppure rimangono a servizio di corti e di famiglie aristocratiche esibendosi in occasione di intrattenimenti musicali patrocinati dal principe o dal cardinale presso cui sono a servizio.
In otto puntate, ognuna delle quali focalizzata su una musicista e realizzata da musicologi specializzati nella musica del Seicento, esploreremo dunque l’universo delle ‘virtuose di musica’, cercando di mettere a fuoco aspetti ancora poco noti della loro vita e delle loro carriere, non solo per dare voce a personalità che vanno considerate a buon diritto come parte integrante di una storia della musica spesso raccontata solo ‘al maschile’, ma anche per farci comprendere meglio aspetti specifici legati alla formazione musicale e all’estetica vocale dell’epoca, alla costruzione di reti di relazioni in ambito musicale, alla circolazione del repertorio, soprattutto cantatistico. Attraverso le loro storie, la loro voce e la loro musica cercheremo di raccontare una parte importante della storia della musica del Seicento italiano.
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