
#electricdreams Vi ricordate che idea della tecnologia aveva la gente verso la metà degli anni Ottanta? Noi, qui, avevamo l’amico ricco che ci faceva giocare al suo Commodore 64 mentre a Hollywood si era già cominciato a cavalcare il topic raccontando storie fantasiose al limite della pura magia. I computer erano marchingegni oscuri che permettevano di fare cose ritenute prima impossibili per l’essere umano, certo, ma allo stesso tempo erano pericolosamente fallibili, se non in certe occasioni, mortali. Questo perché, di sicuro, erano macchine fredde, senz’anima, incapaci di provare emozioni. Come poteva uno strumento del genere sostituirsi al romanticismo, alla poesia, al nostro grande cuore palpitante di esseri umani? Saremo pure degli deboli e fallaci, ma siamo comunque sempre guidati da Dio e dalla purezza d’intenti. I computer ( questi cattivi che sono ), no. E se i computer provano ad essere come noi, se osano farlo; tranquilli, sarà sicuramente in maniera grottesca e stupida. Nel 1984 esce nelle sale Electric Dreams. Il film che racconta di un triangolo amoroso tra lui, lei, e un diabolico computer. Mentre il sentimento di lui per lei è bello e puro, quello che il computer prova per Virginia Madsen è freddo e perverso. Ne parliamo io e Magnum questa sera alle 21.45 durante la diretta dei Vintage People.