
Una favola per bambini che parla di amicizia e di perdono.
Il racconto prende ispirazione dal brano del vangelo comunemente intitolato “Servo senza pietà” (Matteo 18, 21-35), qui in fondo trovi il testo completo e una preghiera per una meditazione personale.
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Il testo è stato scritto e interpretato da me.
Un grazie enorme va a Thomas per il supporto tecnico, a Enrico per aver suonato la musica e mia sorella Aurora per l'aiuto nella realizzazione della copertina. Grazie!
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È raro che ci siamo fermati a guardare alla nostra stessa storia come a un’avventura tanto coinvolgente quanto le storie che ascoltiamo. Se è vero che la vita è un’avventura e noi siamo il protagonista della nostra storia allora cosa sono “la chiamata all’avventura”, “il volo magico”, “il ventre della balena” e “la benedizione finale” nella nostra vita? Un breve percorso che ripercorre le 17 tappe del viaggio dell’eroe identificate da Joseph Campbell per scoprire col sorriso la traccia nascosta dietro i nostri eventi e le nostre emozioni.
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(Mt 18, 21-35)
Allora Pietro gli si avvicinò e gli disse: «Signore, se il mio fratello commette colpe contro di me, quante volte dovrò perdonargli? Fino a sette volte?». E Gesù gli rispose: «Non ti dico fino a sette volte, ma fino a settanta volte sette.
Per questo, il regno dei cieli è simile a un re che volle regolare i conti con i suoi servi. Aveva cominciato a regolare i conti, quando gli fu presentato un tale che gli doveva diecimila talenti. Poiché costui non era in grado di restituire, il padrone ordinò che fosse venduto lui con la moglie, i figli e quanto possedeva, e così saldasse il debito.
Allora il servo, prostrato a terra, lo supplicava dicendo: «Abbi pazienza con me e ti restituirò ogni cosa». Il padrone ebbe compassione di quel servo, lo lasciò andare e gli condonò il debito.
Appena uscito, quel servo trovò uno dei suoi compagni, che gli doveva cento denari. Lo prese per il collo e lo soffocava, dicendo: «Restituisci quello che devi!». Il suo compagno, prostrato a terra, lo pregava dicendo: «Abbi pazienza con me e ti restituirò». Ma egli non volle, andò e lo fece gettare in prigione, fino a che non avesse pagato il debito.
Visto quello che accadeva, i suoi compagni furono molto dispiaciuti e andarono a riferire al loro padrone tutto l'accaduto. Allora il padrone fece chiamare quell'uomo e gli disse: «Servo malvagio, io ti ho condonato tutto quel debito perché tu mi hai pregato. Non dovevi anche tu aver pietà del tuo compagno, così come io ho avuto pietà di te?». Sdegnato, il padrone lo diede in mano agli aguzzini, finché non avesse restituito tutto il dovuto. Così anche il Padre mio celeste farà con voi se non perdonerete di cuore, ciascuno al proprio fratello».
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Preghiera Semplice attribuita a san Francesco d'Assisi
Oh! Signore, fa di me uno strumento della tua pace.
Dove c’è odio che io porti amore,
dove c’è offesa che io porti il perdono,
dove c’è discordia che io porti l'unione,
dove c’è dubbio che io porti la fede,
dove c’è l'errore che io porti la verità,
dove c’è disperazione che io porti la speranza.
dove c’è tristezza che io porti la gioia,
dove ci sono tenebre, che io porti la luce.
Oh Divino Maestro,
che io non cerchi tanto di essere consolato, quanto di consolare;
di essere compreso, quanto a comprendere;
di essere amato, quanto ad amare.
Poiché è dando che si riceve,
dimenticandosi che si trova comprensione,
perdonando che si è perdonati,
morendo che si risuscita alla vita eterna.
Amen.