San Marino, 19 settembre 1957. Alle ore 15 si dovrebbero eleggere i due Capitani Reggenti, la principale carica dell’apparato istituzionale sammarinese. Quel giorno una nuova maggioranza, costituitasi il giorno precedente, si presenta al palazzo del Governo dove trova la “Forza Pubblica,” con le armi in pugno, a impedire loro l’ingresso.
Iniziano così i fatti di Rovereta, che vedranno San Marino al centro di un intrigo internazionale.
Americani e italiani, con la minaccia delle armi e con un embargo militare, faranno crollare l’unico governo a guida socialcomunista a ovest della cortina di ferro che malgrado i continui boicottaggi era riuscito a resistere dal 1945 al 1957, vincendo tutte le tornate elettorali della piccola Repubblica.
In quattro puntate sospese tra un film di spionaggio e una festa di paese racconteremo dei contatti della Democrazia Cristiana sammarinese con il vicepresidente Richard Nixon, del cerchiobottismo del governo italiano e della resistenza della coalizione socialcomunista guidata da Gino Giacomini, per capire in che modo il motto di San Marino è passato in un colpo di spugna da "libertas" a "liber-tax."
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San Marino, 19 settembre 1957. Alle ore 15 si dovrebbero eleggere i due Capitani Reggenti, la principale carica dell’apparato istituzionale sammarinese. Quel giorno una nuova maggioranza, costituitasi il giorno precedente, si presenta al palazzo del Governo dove trova la “Forza Pubblica,” con le armi in pugno, a impedire loro l’ingresso.
Iniziano così i fatti di Rovereta, che vedranno San Marino al centro di un intrigo internazionale.
Americani e italiani, con la minaccia delle armi e con un embargo militare, faranno crollare l’unico governo a guida socialcomunista a ovest della cortina di ferro che malgrado i continui boicottaggi era riuscito a resistere dal 1945 al 1957, vincendo tutte le tornate elettorali della piccola Repubblica.
In quattro puntate sospese tra un film di spionaggio e una festa di paese racconteremo dei contatti della Democrazia Cristiana sammarinese con il vicepresidente Richard Nixon, del cerchiobottismo del governo italiano e della resistenza della coalizione socialcomunista guidata da Gino Giacomini, per capire in che modo il motto di San Marino è passato in un colpo di spugna da "libertas" a "liber-tax."
03: Chi sono gli uomini che non volevano più vedere i comunisti a San Marino
TITANO ROSSO
17 minutes
4 years ago
03: Chi sono gli uomini che non volevano più vedere i comunisti a San Marino
Il segretario di Stato John Foster Dulles è ossessionato dall’inazione dell’Italia contro il governo socialcomunista, e inizia a fare pressioni su Roma, che alla fine cede: l’ottobre 1957 si avvicina Il 19 settembre 1957 a San Marino i capitani reggenti hanno accettato le dimissioni dei consiglieri socialcomunisti, sciogliendo il consiglio grande e convocando le elezioni. Questo gesto viene considerato illegittimo dalla nuova maggioranza, guidata dal democristiano Federico Bigi.
Bigi si dimostrerà abilissimo a tessere manovre occulte, coltivando rapporti con uomini potenti come il segretario di stato americano John Foster Dulles: un anticomunista di ferro, sostenitore della politica del Rollback e della possibilità dell’uso dell’atomica per dirimere questioni fastidiose — come quando propose ai francesi di compiere attacchi nucleari contro il Viet Minh. L’odio di Dulles verso il comunismo lo spingono a interessarsi in maniera ossessiva alla faccenda sammarinese.
Gli americani dunque premono sul governo italiano perché rovesci con le buone o le cattive il governo socialcomunista sammarinese, una volta per tutte. Il governo italiano, però, guidato dalla Democrazia Cristiana, non sembra avere molta voglia di sporcarsi le mani con una questione che gli sembra davvero di poca importanza. Nonostante ciò, a San Marino la situazione sta per precipitare.
Testi di Peter Kleckner con Laura Salvi e Peter Kleckner registrazione Federico Cuscunà produzione di Federico Cuscunà e Stefano Colombo
in copertina, John Foster Dulles, elaborazione da foto Encyclopædia Britannica
TITANO ROSSO
San Marino, 19 settembre 1957. Alle ore 15 si dovrebbero eleggere i due Capitani Reggenti, la principale carica dell’apparato istituzionale sammarinese. Quel giorno una nuova maggioranza, costituitasi il giorno precedente, si presenta al palazzo del Governo dove trova la “Forza Pubblica,” con le armi in pugno, a impedire loro l’ingresso.
Iniziano così i fatti di Rovereta, che vedranno San Marino al centro di un intrigo internazionale.
Americani e italiani, con la minaccia delle armi e con un embargo militare, faranno crollare l’unico governo a guida socialcomunista a ovest della cortina di ferro che malgrado i continui boicottaggi era riuscito a resistere dal 1945 al 1957, vincendo tutte le tornate elettorali della piccola Repubblica.
In quattro puntate sospese tra un film di spionaggio e una festa di paese racconteremo dei contatti della Democrazia Cristiana sammarinese con il vicepresidente Richard Nixon, del cerchiobottismo del governo italiano e della resistenza della coalizione socialcomunista guidata da Gino Giacomini, per capire in che modo il motto di San Marino è passato in un colpo di spugna da "libertas" a "liber-tax."