
«Nella vita di ognuno esistono momenti – quando la porta sbattuta all’improvviso e senza alcun visibile motivo di colpo si riapre, quando lo spioncino chiuso un attimo fa viene di nuovo aperto, quando un brusco ‘no’ sembrava irrevocabile si muta in ‘forse’ -, momenti in cui il mondo intorno a noi si trasfigura, e noi stessi ci riempiamo di speranza come di nuovo sangue.»
Il giunco mormorante è romanzo del 1990 di Nina Berberova, edito da Adelphi e tradotto da Donatella Sant’Elia. Due amanti si separano a Parigi, all’inizio dell’ultima guerra e in meno di cento pagine attraversiamo la perdita, l’amore e la volontà di rimanere fedeli alla proprio libertà
individuali della protagonista.
Ne parliamo insieme a Giorgio Fontana, autore di romanzi, articoli, saggi, e co-autore di un reportage a fumetti. Da Saronno, a Caronno Pertusella, fino poi a Milano. Il suo percorso lo ha portato a diventare insegnante di vari corsi di scrittura.
Tra le sue pubblicazioni più famose “Morte di un uomo felice” (Sellerio) col quale nel 2014 ha vinto il premio Campiello, “Un solo Paradiso” (Sellerio, 2016) e “Lamiere” (Feltrinelli, 2017).
Cosa può darci questo libro? E tu, l’hai letto?