Estate 1865 a Londra giunge un carico di bestiame proveniente dal Mar Baltico. Gli animali sono destinati alla Royal Agricoltural Hall, la più grande struttura al mondo adibita alle fiere di bestiame e recentemente costruita in città come simbolo dei grandi successi economici dell'epoca vittoriana. Il carico però conteneva animali infettati da un morbilo virus, responsabile della cosidetta “peste bovina”. La malattia ben presto si diffuse nelle stalle di tutta l'isola, favorita dalle nuove tecniche di allevamento intensivo, mettendo in ginocchio così migliaia di agricoltori.
Questa crisi portò presto gli investitori inglesi a scommettere nella realizzazione della ferrovia transamericana negli Stati Uniti e a finanziare la conquista del West che proprio in quegli anni andava concludendosi.
In questa puntata torniamo su un tema che avevamo affrontato nel corso della prima stagione di Sterco: le migrazioni connesse alle crisi ecologiche ed ai cambiamenti climatici. Questa tematica, sebbene sia sempre più di dominio pubblico, presente diversi aspetti problematici, a partire dal riconoscimento e dalla quantificazione del fenomeno, per arrivare a potenziali strumentalizzazioni del tema in funzione securitaria. Cercheremo di fare un pò di chiarezza su questa tematica a partire da alcuni studi prodotti negli ultimi anni.
Il 14 aprile 1935 un'enorme nube di sabbia colpisce una vasta area degli Stati Uniti centrali e meridionali, fino a lambire la città di Chicago. È solo una delle tante tempeste di sabbia che colpiscono questa zona degli USA, dove un tempo si estendevano le grandi praterie divenute, tra la fine del XIX secolo e i primi decenni del Novecento, una delle aree agricole più produttive al mondo. Ed è proprio lo sfruttamento agricolo eccessivo, unito a qualche annata siccitosa, a trasformare 4000000 di ettari di suolo agricolo in un'enorme tazza di sabbia alla mercé dei venti provenienti dal Golfo del Messico.
Puntata dedicata alle cause ecologiche della crisi del '29. Questo aspetto, che non è mai stato affrontato dagli economisti, è per noi in grado di spiegare la più grande crisi finanziaria e la più grande recessione del '900 (tuttora ufficialmente senza una causa o una spiegazione condivisa). Inoltre individuare l'inscindibile nesso tra economia ed ecologia ci aiuterà forse a rintracciare i germi dell'attuale crisi economica e dell'imminente "grande depressione" globale.
In questa puntata ci rechiamo alle Canarie: arcipelago di isole oggi sotto il controllo della Spagna, meta di vacanza per molti europei, un tempo patria della civiltà dei Guanci (nome col quale si è soliti indicare gli antichi abitanti delle Canarie).
Infatti la colonizzazione delle Canarie fu attuata attraverso lo sterminio dei popoli che le abitavano, con le stesse "metodologie" e gli stessi tragici "risultati" ottenuti poi dalla Spagna e dalle altre potenze europee nella colonizzazione delle Americhe.
Espinar è una provincia del Perù sul massiccio delle Ande che si snoda a quasi 4000 metri sul livello del mare. Nel 2012 sono scoppiate numerose proteste, represse nel sangue dalle autorità governative, per denunciare l'estrema povertà e le cattive condizioni sanitarie nelle quali sono costretti a vivere gli abitanti del luogo. Da oltre quarant'anni, infatti, è una delle zone del paese maggiormente interessate da miniere e altre attività estrattive. Aperte con la promessa di lavoro e sviluppo per le popolazioni locali, le miniere oggi raccontano ben altra realtà. In particolare la provincia di Espinar risulta essere una delle più povere del paese, l'agricoltura che sosteneva le comunità indigene è stata stravolta, le risorse idriche sono completamente assorbite dai fabbisogni delle attività estrattive, le percentuali di malattie legate all'inquinamento sono altissime.
Mentre aumentano le minacce e i timori di un conflitto globale e/o nucleare e vi sono continui e pericolosissimi scontri militari che riguardano la più grande centrale nucleare d'Europa (Zaporizhzhia), da più voci (tutte interessate) si sente parlare di energia nucleare sicura e pulita, come alternativa credibile per affrontare i problemi ecologici ed economici attuali. In questa puntata vedremo se questa allocuzione possa avere un qualunque senso, specie in un contesto come il presente, fortemente caratterizzato da rischi bellici e dai mutamenti climatici.
Nell'ottobre del 2021 in provincia di Bologna arriva la notizia che il progetto per il nuovo mega polo logistico da 73 ettari tra i paesi di Altedo, Bentivoglio e San Pietro in Casale non si farà. Una vittoria dei comitati che si erano battuti per salvare le ultime risaie presenti in provincia di Bologna. Nel raccontare la vicenda ci siamo fatti accompagnare dal Coro delle Mondine di Bentivoglio, protagoniste di questa lotta, che raccolgono, attraverso le canzoni che ripropongono, il patrimonio di storie, resistenza e lotta delle mondine di questo territorio. Un tempo, infatti, la coltivazione del riso era assai più diffusa in questa porzione di Pianura Padana. Questa vicenda ci offre l'occasione per parlare di paesaggio come elemento complesso frutto delle interazioni tra territorio, comunità umane e mondo non umano.
Vincenzo Rivera è stato un botanico, naturalista e accademico italiano. Antifascista cattolico e membro dell'assemblea costituente del 1946. Durante il ventennio fascista si oppose alla propaganda legata alla “Battaglia del grano”, lanciata dal regime di Mussolini per raggiungere l'autosufficienza alimentare. La critica riguardava il rischio che un eccessivo aumento della superficie coltivata a grano, soprattutto nei territori di collina e montagna, portasse a una rapida erosione della fertilità del suolo, a differenza di forme di pascolo razionale che sarebbero risultate maggiormente conservative. La vicenda di Rivera ci permette di parlare della range ecology, disciplina che, a partire dagli anni 90, riflette sul ruolo positivo che certe forme di pastorizia e allevamento libero possono avere nel rigenerare i suoli e contrastare gli effetti del cambiamento climatico.
Il 9 ottobre 1963 una frana si stacca dal fianco del Monte Toc, finendo nel bacino artificiale formato dalla diga sul torrente Vajont. L'onda, che si innalza dal lago, spazzerà via il paese di Longarone a valle del bacino artificiale, causando quasi duemila vittime. La vicenda è nota ed è stata ricostruita magistralmente nello spettacolo di Marco Paolini sul finire degli anni novanta. In questa puntata ci concentreremo sul dopo, sulla ricostruzione del paese di Longarone, sul cimitero monumentale di Fortogna e sulle narrazioni che hanno provato ad addomesticarne la memoria, cercando di mascherare le ingiustizie legate a questa vicenda.
Il narcotraffico è un grosso problema per molti paesi, sia in termini di violenza e insicurezza che di corruzione e infiltrazione mafiosa nel tessuto sociale. Uno degli aspetti meno studiati di questo fenomeno, e che solo di recente ha ricevuto una certa attenzione, è quello dei suo impatti socio-ambientali. Per darne una panoramica ci muoveremo attraverso alcuni esempi dalla Colombia e dal Messico.
Sulla scorta del grande romanzo di Melville, parliamo della caccia alla balena, dei prodotti, delle ricchezze, delle fortune personali e nazionali legate a questa caccia, di quanto sia stata intensiva nei secoli passati e di come l'uomo sia quasi riuscito a estinguere i cetacei e le balene sul pianeta (overfishing).
In questa puntata parliamo di uno dei pionieri dell'agricoltura biologica italiana. Figura quasi dimenticata e sconosciuta ai più, rappresenta invece un fondamentale punto di riferimento per chi si occupa di alternative al modello agro-industriale imposto dalla Rivoluzione Verde. All'interno della puntata presenteremo il modello di azienda agricola biologica ideato da Alfonso Draghetti, ispirato ai principi ecologici, e sperimentato in campo presso l'azienda sperimentale di S. Prospero sulla Secchia in provincia di Modena.
L’esplosione delle tecnologie informatiche è stato da molti salutata come una opportunità per avviare processi di “de-materializzazione” di molte pratiche (posta, archivi, fotografie etc) e “sostenibilità” dei modelli produttivi. La puntata di oggi vorrebbe evidenziare come anche le tecnologie informatiche abbiano un notevole impatto ambientale, e di come non si possa non pensare ad una discussione socio-politica sul loro uso.
Nel 1918 vinse il premio Nobel per la chimica Fritz Haber, chimico tedesco inventore con brevetto del processo di sintesi col quale divenne possibile, attraverso la combinazione di azoto e idrogeno, la produzione industriale di ammoniaca. Questa invenzione portò poi a quella che oggi chiamiamo "rivoluzione verde" ma, nella prima e nella seconda guerra mondiale, portò anche alla massiccia fabbricazione e all' utilizzo di esplosivi e di armi chimiche, senza le quali la Germania non avrebbe potuto sostenere le due guerre.
11 settembre 1973, con un violento colpo di stato il colonnello Augusto Pinochet prende il potere in Cile, inaugurando la prima dittatura “neoliberista”. Infatti, se sono ormai note le intromissioni della CIA nell'organizzazione del golpe, meno nota è la vicenda dei cosiddetti Chicago boys. Si tratta di un gruppo di giovani intellettuali, discepoli dell'economista americano Milton Friedman, che occuparono posizioni di spicco all'interno del regime cileno e guidarono le riforme in campo economico che fecero rapidamente precipitare in una profonda crisi l'economia più florida del continente sudamericano.
Puntata dedicata al ricordo di Karen Silkwood, sindacalista statunitense morta a soli 28 anni in circostanze misteriose in seguito ad un incidente automobilistico. Si stava recando a Oklahoma city con importanti documenti, mai più ritrovati, che avrebbero inchiodato la potente multinazionale Kerr-McGee, di cui era dipendente. Nello stabilimento del mid-west, dove venivano prodotte barre di plutonio, l'azienda era accusata di smaltire illecitamente rifiuti radioattivi e di non rispettare le norme riguardanti la sicurezza degli operai che lavoravano all'interno dello stesso.
Ottobre 2020: Massa Konè, esponente della Convergenza Maliana Contro l’Accaparramento di Terre, è oggetto di minacce, insieme ai suoi familiari, da parte di uomini armati, a causa del suo attivismo in contrasto alle pratiche di land grabbig nel suo paese. Questo ci dà lo spunto per parlare del fenomeno dell’accaparramento di terre nel continente africano da parte dei grandi capitali, nel quadro di logiche neocoloniali di sfruttamento di popolazioni e territori…
Alexander Von Humboldt, l'uomo più famoso dell'Ottocento (in compagnia di Napoleone), scienziato rivoluzionario per la geografia, la geologia e per innumerevoli altri campi di ricerca scientifica, padre dell'ecologia, è purtroppo oggi quasi sconosciuto. In questa puntata raccontiamo delle sue avventurose esplorazioni, delle sue scoperte, della sua modalità di ricerca e delle sue idee, oggi attualissime.