
Lo ha detto rivolta alle ragazze che sognano di vincere un mondiale, ma le parole di Anna Danesi potrebbero essere rivolte a tutta l'istituzione scolastica italiana.
"Lo sport non è nemico dello studio" è una frase che stride con quel che si vede nelle scuole del nostro Paese dove praticare uno sport a livello agonistico collide ancora con la voglia di studiare.
Ciò è vero soprattutto all'Università, dove "si va per studiare" e dove non sembra esserci spazio per lo sport. Per questo le parole di Anna Danesi devono servire da monito: qualcosa deve cambiare e far sì che chi vuole intraprendere uno sport a livello agonistico e studiare sia messo nelle migliori condizioni possibili per farlo.
E dall'università, a cascata, la riforma dovrebbe abbracciare anche tutti i gradi scolastici. Se si pensa infatti a discipline come la ginnastica artistica o ritmica, l'età dell' agonismo scende agli 11 anni ed è quindi fondamentale a questa età gestire al meglio gli impegni scolastici e sportivi.
Il lavoro da fare è tanto, soprattutto a livello culturale. Bisogna smettere di vedere lo "sport" come un nemico dello studio, ma come un suo valido alleato.
Quando insegnavo negli USA ricordo che i miei alunni atleti erano preoccupati che la loro media fosse sempre sopra una determinata percentuale perché altrimenti non potevano giocare la partita. Ecco, questo potrebbe essere il capovolgimento di cui avremmo bisogno anche in Italia.
Ne parlo nel nuovo episodio di Storie di Sport al Femminile. E voi, cosa ne pensate?