Quello che ascoltate è il frutto del Corso di Podcasting e Digital Audio Storytelling realizzato presso la Casa di Reclusione G.Passerini di Civitavecchia
condotto e realizzato da Federica Manzitti e Ludovica Andò per AdDentro Ets scritto e interpretato da Blerim, Cristiano, Luigi, Michael, Marco, Maurizio, Pino, Stefano R, Stefano S da un'idea di Veronica Di Marcantonio
Ispirato a “Il bar sotto il mare” di Stefano Benni, Sottocoperta ha preso forma come esercizio di scrittura e lettura espressiva sul tema del mare. In soli 12 incontri, ognuno dei partecipanti, come avventore di questo insolito bar, ha scritto e interpretato la sua storia, in forma poetica, narrativa, musicale o fantastica.
Il mare è estremante presente nella vita dei detenuti della Casa di Reclusione di Civitavecchia che spesso provengono dal litorale laziale e al mare e col mare dentro sono cresciuti, ma che continuano a sentirlo e percepirlo al di là delle mura dell’istituto penitenziario, che proprio a bordo dell’acqua è stato costruito.
Questo lavoro è stato letteralmente registrato "sottocoperta". Due banchi uno sull'altro e una lavagna a fare da pareti, una coperta delle celle come tetto per realizzare un piccolo studio di registrazione ed evitare il rumore vuoto e sordo degli ambienti del carcere e, forse, per un attimo, sentirsi davvero al mare.
Col contributo della Regione Lazio - Direzione Regionale Affari Istituzionali e Personale - Area Politiche degli Enti Locali Polizia Locale e Lotta all’Usura
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Quello che ascoltate è il frutto del Corso di Podcasting e Digital Audio Storytelling realizzato presso la Casa di Reclusione G.Passerini di Civitavecchia
condotto e realizzato da Federica Manzitti e Ludovica Andò per AdDentro Ets scritto e interpretato da Blerim, Cristiano, Luigi, Michael, Marco, Maurizio, Pino, Stefano R, Stefano S da un'idea di Veronica Di Marcantonio
Ispirato a “Il bar sotto il mare” di Stefano Benni, Sottocoperta ha preso forma come esercizio di scrittura e lettura espressiva sul tema del mare. In soli 12 incontri, ognuno dei partecipanti, come avventore di questo insolito bar, ha scritto e interpretato la sua storia, in forma poetica, narrativa, musicale o fantastica.
Il mare è estremante presente nella vita dei detenuti della Casa di Reclusione di Civitavecchia che spesso provengono dal litorale laziale e al mare e col mare dentro sono cresciuti, ma che continuano a sentirlo e percepirlo al di là delle mura dell’istituto penitenziario, che proprio a bordo dell’acqua è stato costruito.
Questo lavoro è stato letteralmente registrato "sottocoperta". Due banchi uno sull'altro e una lavagna a fare da pareti, una coperta delle celle come tetto per realizzare un piccolo studio di registrazione ed evitare il rumore vuoto e sordo degli ambienti del carcere e, forse, per un attimo, sentirsi davvero al mare.
Col contributo della Regione Lazio - Direzione Regionale Affari Istituzionali e Personale - Area Politiche degli Enti Locali Polizia Locale e Lotta all’Usura
Se avete ascoltato la versione integrale di Sottocoperta e ora volete scoprire come è cominciato il nostro viaggio, ecco qui le prime registrazioni, le prime prove, i primi racconti, le prime emozioni sul mare
Sottocoperta
Quello che ascoltate è il frutto del Corso di Podcasting e Digital Audio Storytelling realizzato presso la Casa di Reclusione G.Passerini di Civitavecchia
condotto e realizzato da Federica Manzitti e Ludovica Andò per AdDentro Ets scritto e interpretato da Blerim, Cristiano, Luigi, Michael, Marco, Maurizio, Pino, Stefano R, Stefano S da un'idea di Veronica Di Marcantonio
Ispirato a “Il bar sotto il mare” di Stefano Benni, Sottocoperta ha preso forma come esercizio di scrittura e lettura espressiva sul tema del mare. In soli 12 incontri, ognuno dei partecipanti, come avventore di questo insolito bar, ha scritto e interpretato la sua storia, in forma poetica, narrativa, musicale o fantastica.
Il mare è estremante presente nella vita dei detenuti della Casa di Reclusione di Civitavecchia che spesso provengono dal litorale laziale e al mare e col mare dentro sono cresciuti, ma che continuano a sentirlo e percepirlo al di là delle mura dell’istituto penitenziario, che proprio a bordo dell’acqua è stato costruito.
Questo lavoro è stato letteralmente registrato "sottocoperta". Due banchi uno sull'altro e una lavagna a fare da pareti, una coperta delle celle come tetto per realizzare un piccolo studio di registrazione ed evitare il rumore vuoto e sordo degli ambienti del carcere e, forse, per un attimo, sentirsi davvero al mare.
Col contributo della Regione Lazio - Direzione Regionale Affari Istituzionali e Personale - Area Politiche degli Enti Locali Polizia Locale e Lotta all’Usura