di Roberta Lippi
In Soli raccogliamo le storie dei bambini che sono stati portati dai loro genitori nelle comuni di Osho tra la fine degli anni Settanta e l’inizio degli anni Ottanta. Racconteremo, grazie anche alla loro voce, il senso di libertà, l’anticonformismo e la concretezza, ma anche la confusione, la sessualità precoce, la sofferenza e la solitudine. Adulti che, oggi, dicono che non sanno chi sarebbero diventati senza quell’esperienza, trascorsa perché i loro genitori, all’improvviso, decisero di lasciare tutto e metterli in comune, in tutti i sensi.
Illustrazione di Martino Pietropoli
Musiche di Smokelab
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di Roberta Lippi
In Soli raccogliamo le storie dei bambini che sono stati portati dai loro genitori nelle comuni di Osho tra la fine degli anni Settanta e l’inizio degli anni Ottanta. Racconteremo, grazie anche alla loro voce, il senso di libertà, l’anticonformismo e la concretezza, ma anche la confusione, la sessualità precoce, la sofferenza e la solitudine. Adulti che, oggi, dicono che non sanno chi sarebbero diventati senza quell’esperienza, trascorsa perché i loro genitori, all’improvviso, decisero di lasciare tutto e metterli in comune, in tutti i sensi.
Illustrazione di Martino Pietropoli
Musiche di Smokelab
di Roberta LippiContinua il racconto dell'avventura di Venu e Anugatha, madre e figlio, che per un periodo si dividono: dopo l'apertura di Rajneeshpuram, in Oregon, tutti i bambini delle comuni sparse per il mondo vengono mandati in quella di Medina, in Inghilterra, da soli. Come vive Venu, a soli dieci anni, questo particolare periodo della sua vita, senza sua madre accanto?
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Soli
di Roberta Lippi
In Soli raccogliamo le storie dei bambini che sono stati portati dai loro genitori nelle comuni di Osho tra la fine degli anni Settanta e l’inizio degli anni Ottanta. Racconteremo, grazie anche alla loro voce, il senso di libertà, l’anticonformismo e la concretezza, ma anche la confusione, la sessualità precoce, la sofferenza e la solitudine. Adulti che, oggi, dicono che non sanno chi sarebbero diventati senza quell’esperienza, trascorsa perché i loro genitori, all’improvviso, decisero di lasciare tutto e metterli in comune, in tutti i sensi.
Illustrazione di Martino Pietropoli
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