Accadde nel più grande ateneo d’Europa, La Sapienza a Roma il 9 maggio 1997. Marta Russo, 22 anni si accascia al suolo colpita a morte. Si pensa a un sasso, invece era un proiettile e prende corpo l’assurdo: qualcuno ha sparano nel cortile dell’università. Furono accusati due assistenti della facoltà di Filosofia, ma solo nel 2003: Giovanni Scattone e Salvatore Ferraro. Il primo per omicidio colposo, il secondo per favoreggiamento. Si sono sempre professati innocenti ma hanno pagato. Ecco tutta la storia.
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