
Testo: Giovanni 1, 1 – 18
Non so se capita anche a te di trovarti in discussioni sul tema: Chi era davvero Gesù?
Nei periodo di festività, sia a Natale che a Pasqua, riviste secolari portano questo in copertina.
Lee strobel ha scritto un libro sull’autenticità del Cristianesimo. Per alcuni Gesù era Dio soltanto spiritualmente e non è diventato veramente umano. Era come una sorta di apparizione. Mentre altri lo considerano soltanto un comune essere umano.
Perché è così importante, ciò che noi cristiani crediamo, che Gesù è stato generato dallo Spirito Santo, ed è Dio incarnato in una donna?
Perché questo è il messaggio del NT. Esistono profezie molto antiche, scritte 800 anni prima.
Matteo, nel suo Vangelo, ne cita alcune, mentre ci racconta la storia del Natale.
Questa mattina guarderemo dietro le quinte di ciò che solitamente viene raffigurato e descritto negli altri Vangeli.
Il testo di oggi non ci racconta come è avvenuta la nascita di Gesù, ma il suo significato.
È un testo che ci porta in alto, e ci lascia “guardare dall’Alto” sulla venuta di Gesù Cristo nel mondo. È un racconto, che completa quello dei sinottici (la parola "sinottico" deriva dal Greco: Sin ottica = Stessa ottica, ed è quella dei Vangeli di Matteo, Marco e Luca)
Lettura: Giovanni 1, 1 – 18.
Giovanni conclude il suo racconto svelando, dopo aver tenuto i lettori col fiato sospeso, di chi sta parlando nel v. 17
Premessa: Il racconto di Natale richiede fede.
I V 11-12 ci dicono che Natale è un racconto vero, ma che richiede fede. Se ci si avvicina a questo racconto senza fede, non si comprende.
Dio si aspetta che le persone che ascoltano questo racconto reagiscono con fiducia, e dice: “a quelli che credono nel suo nome” succede qualcosa in più.
Quelli che credono nel suo nome non sono nati da volontà di carne, di sangue o di uomo, ma sono nati da Dio.