Racconti dell’Ottocento: i palchettisti del Teatro Cagnoni di Vigevano
eArs
8 episodes
3 months ago
Scopri la Vigevano di fine Ottocento attraverso i palchettisti del Teatro Cagnoni. In ogni episodio esploreremo la città e conosceremo la sua storia attraverso la voce dei palchettisti storici del suo principale teatro. Un podcast dallo stile narrativo adatto sia per chi vuole sapere di più su questa città, sia per gli appassionati della Belle Époque.
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Scopri la Vigevano di fine Ottocento attraverso i palchettisti del Teatro Cagnoni. In ogni episodio esploreremo la città e conosceremo la sua storia attraverso la voce dei palchettisti storici del suo principale teatro. Un podcast dallo stile narrativo adatto sia per chi vuole sapere di più su questa città, sia per gli appassionati della Belle Époque.
Racconti dell’Ottocento: i palchettisti del Teatro Cagnoni di Vigevano
9 minutes
1 year ago
5. Cesare Bonacossa
Di un teatro si può parlare descrivendone la bellezza: drappi di velluto, statue d’ottone, stucchi preziosi o perfino parlando dei concertisti e ballerini che hanno eseguito la loro migliore esibizione. Oppure, invitandovi a mettervi comodi in un luogo speciale: tra i palchetti d’onore, dove incontreremo le voci delle donne e degli uomini illustri che hanno dato vita alla storia del Teatro Cagnoni di Vigevano.
Narratore: In questo episodio incontreremo Cesare Bonacossa, commendatore e Grande Ufficiale dell'Ordine della Corona d'Italia, nominato Conte da Sua Maestà il Re, e industriale di Vigevano.
Cesare Bonacossa: Chissà quante volte, passandovi uno scampolo di seta tra le mani, vi è capitato di pensare al tempo che c’è voluto per realizzarlo. Qualcuno tra di voi dirà 10 ore, 20, 50. Io vi dico, che per realizzare la seta migliore, ci vogliono anni. Forse centinaia. E non perché un baco impiega così a lungo per fare il proprio dovere, e la colpa non è neppure delle mie macchine da filanda… Per realizzare la seta migliore serve conoscenza, esperienza, e per quello ci vogliono anni. Perciò, ogni volta che vi passate un pezzo di seta liscia tra le mani, pensateci. Pensate alla sapienza tramandata della lavorazione della seta, e al viaggio lungo che ha compiuto, dall’Oriente fino a noi, per arrivare anche qui a Vigevano.
N: Quella della seta vigevanese è una storia antica, che si intreccia ai ricordi di un'epoca lontana fino al tempo di Ludovico Sforza, tra tutti forse il vigevanese più noto. Allora, quando le spedizioni tornavano cariche di novità e meraviglia, cominciò a fare la prima comparsa un tessuto di una consistenza fina e incantevole. Ludovico ne rimase così affascinato da ordinare che venissero piantati alberi di Gelso nelle sue terre, di cui i bachi da seta sono ghiotti. Il “murôn”, gelso in lombardo, divenne un tratto distintivo di Ludovico che tutti conosciamo come il Moro forse proprio per questo motivo.
C: In alcune delle nostre filande scorrevano fili di seta dei bachi cresciuti mangiando le foglie dei gelsi discendenti di quelli del Moro.
N: Il Duca inaugurò una tradizione che sarebbe durata secoli, e che, in un certo senso avrebbe fatto la fortuna della famiglia Bonacossa. Della filatura della seta loro ne fecero una vera industria, aprendo diverse filande da centinaia di lavoratori, di cui una a Vigevano. Della storia degli imprenditori vigevanesi, si possono vedere le tracce in un museo speciale, quello dell’imprenditoria, in cui potrete ammirare anche una bella pianta di quella che era la Cascami seta, una fabbrica fondata anch’essa da Cesare Bonacossa a Vigevano. Il museo è accolto all’interno dell’ex orfanotrofio Merula, nell’attuale via Merula al numero 40.
CB: Ma torniamo alla mia filanda. Tutto andò bene fino al 7 gennaio del 1877. Avevamo fatto costruire la fabbrica più grande di Vigevano, al cui interno correvano giorno e notte le avanguardistiche macchine a vapore da filatura. Non immaginavamo che sarebbero bastate tre ore per mandare in fumo l’attività di una vita per noi e per i nostri operai.
N: Fu un incendio come non se n’erano mai visti a Vigevano. Lo stabilimento sorgeva lungo via Rocca Vecchia, all’angolo con Corso Carlo Alberto, l’attuale via Buozzi. “Suonavano le due della notte passata e dal campanile della chiesa del Carmine gli allarmanti rintocchi che segnalavano il fuoco facevano trepidare tutti i vigevanesi non immersi in sonni profondi". La filanda sorgeva a 50 metri dal vescovado, “perfino monsignor Gaudenzi uscì con un domestico per osservare l'incendio". Tutti corsero in strada per vedere cosa fosse quella nube arancione che aveva illuminato la notte ovunque in città. Insieme ai pompieri arrivarono i soldati del presidio che si diedero subito da fare "troncando la comunicazione del gas e lasciando libero il...
Racconti dell’Ottocento: i palchettisti del Teatro Cagnoni di Vigevano
Scopri la Vigevano di fine Ottocento attraverso i palchettisti del Teatro Cagnoni. In ogni episodio esploreremo la città e conosceremo la sua storia attraverso la voce dei palchettisti storici del suo principale teatro. Un podcast dallo stile narrativo adatto sia per chi vuole sapere di più su questa città, sia per gli appassionati della Belle Époque.