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Racconti dell’Ottocento: i palchettisti del Teatro Cagnoni di Vigevano
eArs
8 episodes
3 months ago
Scopri la Vigevano di fine Ottocento attraverso i palchettisti del Teatro Cagnoni. 
In ogni episodio esploreremo la città e conosceremo la sua storia attraverso la voce dei palchettisti storici del suo principale teatro. 
Un podcast dallo stile narrativo adatto sia per chi vuole sapere di più su questa città, sia per gli appassionati della Belle Époque.
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Scopri la Vigevano di fine Ottocento attraverso i palchettisti del Teatro Cagnoni. 
In ogni episodio esploreremo la città e conosceremo la sua storia attraverso la voce dei palchettisti storici del suo principale teatro. 
Un podcast dallo stile narrativo adatto sia per chi vuole sapere di più su questa città, sia per gli appassionati della Belle Époque.
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4. Giuseppe Crespi
Racconti dell’Ottocento: i palchettisti del Teatro Cagnoni di Vigevano
9 minutes
1 year ago
4. Giuseppe Crespi
Di un teatro si può parlare descrivendone la bellezza: drappi di velluto, statue d’ottone, stucchi preziosi o perfino parlando dei concertisti e ballerini che hanno eseguito la loro migliore esibizione. Oppure, invitandovi a mettervi comodi in un luogo speciale: tra i palchetti d’onore, dove incontreremo le voci delle donne e degli uomini illustri che hanno dato vita alla storia del Teatro Cagnoni di Vigevano.

In questo episodio incontreremo il Cavalier Giuseppe Crespi, palchettista del Teatro Cagnoni e spettatore di uno dei passaggi più significativi della storia dei diritti dei lavoratori…

Narratore: Con contratti stipulati in Torino il 12 settembre venne accordata alla Ditta Crespi la facoltà di poter impiantare numero 2 linee telefoniche a uso privato, di cui una dalla propria Abitazione in Vigevano fino alla filatura di Cotone della Sezione di Predolato e l’altra dalla suddetta abitazione alla fabbrica di Cassolnuovo. 

Giuseppe Crespi: Sono le parole deI Bullettino Telegrafico del Regno d’Italia, era il 1883, lo ricordo bene. Fu l’anno in cui persi mio padre ma ereditai le sue fabbriche nelle quali, appunto, installai una linea telefonica collegata direttamente con casa mia. Producevamo ottimi filati di cotone. Se non erro, dovreste aver sentito già qualche voce sul cotonificio Crespi, appartenuto prima ai Corsiglia, una nipote dei quali sposò Giovanni Battista Mollo, di cui so che avete fatto la conoscenza. È possibile che abbiate sentito circolare però anche altre voci su di me e sulle mie fabbriche, che magari possono sembrare poco edificanti, a proposito di una certa pratica… lavorativa. 
Vedete, ai miei tempi accadevano delle cose, come dire, spiacevoli senz’altro, che però in quel periodo apparivano più che normali. 

N: La rivoluzione industriale portò in Europa innovazione e cambiamenti. Come ricchezza e riorganizzazione degli agglomerati urbani. Molti di quelli che avevano abitato a lungo nei luoghi di campagna preferirono trasferirsi nelle città per cogliere l’occasione di cambiare vita, abbandonare il duro lavoro nei campi e assicurarsi un posto tra gli ingranaggi delle fabbriche.
Un momento di crescita economica e sociale non privo certo di lati foschi.

C: Nell’Impero Britannico di sua Maestà la Regina Vittoria, battezzarono queste città con il nome bizzarro di Mushrooms Town, nient'altro che città-fungo tradotto nella nostra lingua. Città e villaggi che spuntavano in fretta, come funghi, costruiti tutt’intorno a un centro d’interesse non più sociale come una piazza o una chiesa, ma economico, come una fabbrica.
Ora, non è che Vigevano fosse proprio spuntata dal nulla come un fungo, ma di sicuro crebbe parecchio con l’industrializzazione. Se ai tempi di Napoleone eravamo appena 12.000 abitanti, quando ereditai il cotonificio eravamo praticamente raddoppiati e nei primi del Novecento diventammo quasi il triplo. Un aumento di 20.000 abitanti in appena un secolo!
Erano appunto i contadini che raggiungevano le fabbriche della città, come i miei cotonifici. Perché ne avevo più d’uno.

N: L’industria, in particolare quella dei cotonifici, era una vocazione di famiglia per i Crespi. Oltre al padre, anche il fratello di Giuseppe, Cristoforo Benigno Crespi, fondò nel 1878 lo stabilimento di Crespi d'Adda, famoso ancora oggi per il villaggio operaio costruito intorno ad esso, divenuto patrimonio dell’UNESCO.
Giuseppe Crespi partecipò alla fondazione di diversi stabilimenti, sempre adibiti a cotonificio, nel circondario di Vigevano. Tra questi uno a Cassolnovo, già citato nel Bullettino, ed uno in zona Mora Bassa. 

C: In quest’ultimo pensai anche alla costruzione delle case per le famiglie degli operai. Infatti al lavoro in fabbrica partecipavano spesso tutti i membri della famiglia. E con tutti, be’, intendo proprio tutti. Ed ecco le dolenti note cui...
Racconti dell’Ottocento: i palchettisti del Teatro Cagnoni di Vigevano
Scopri la Vigevano di fine Ottocento attraverso i palchettisti del Teatro Cagnoni. 
In ogni episodio esploreremo la città e conosceremo la sua storia attraverso la voce dei palchettisti storici del suo principale teatro. 
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