Che cosa resta dopo un femminicidio? Resta il dolore, famiglie spezzate, sogni che non si possono più realizzare. Come quelli di Giulia Cecchettin, uccisa quando aveva 22 anni dal suo ex fidanzato, e come quelli di tutte le altre, troppe, vittime di femminicidio. In Italia, una ogni tre giorni. Abbiamo chiesto a chi è rimasto di dare voce a questo lascito così prezioso. Per non smettere di parlarne e per smettere di essere uccise.
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Che cosa resta dopo un femminicidio? Resta il dolore, famiglie spezzate, sogni che non si possono più realizzare. Come quelli di Giulia Cecchettin, uccisa quando aveva 22 anni dal suo ex fidanzato, e come quelli di tutte le altre, troppe, vittime di femminicidio. In Italia, una ogni tre giorni. Abbiamo chiesto a chi è rimasto di dare voce a questo lascito così prezioso. Per non smettere di parlarne e per smettere di essere uccise.
«Avevo 5 anni e mi sono messa davanti a mia madre per proteggerla ma mio padre ha sparato» - Giovanna Cardile racconta il femminicidio di sua madre Rosalba
Quello che resta. Per Giulia, per tutte
19 minutes
4 months ago
«Avevo 5 anni e mi sono messa davanti a mia madre per proteggerla ma mio padre ha sparato» - Giovanna Cardile racconta il femminicidio di sua madre Rosalba
Giovanna Cardile aveva cinque anni quando ha visto suo padre uccidere sua madre. Era appena andata a letto accanto a lei, come faceva ogni sera, nel loro lettone. Quando suo padre è entrato in casa armato, ha ucciso prima la nonna, che aveva aperto la porta. Poi è andato dritto verso la madre. Giovanna si è messa davanti a lei per proteggerla. Ha cercato di fare scudo con il suo corpo. Ma il padre l’ha spostata. E ha sparato. Lei, bambina, è sopravvissuta. Oggi, a 45 anni, insegna a Piacenza e ha scelto di raccontare cosa resta, e cosa si può ricostruire.
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Quello che resta. Per Giulia, per tutte
Che cosa resta dopo un femminicidio? Resta il dolore, famiglie spezzate, sogni che non si possono più realizzare. Come quelli di Giulia Cecchettin, uccisa quando aveva 22 anni dal suo ex fidanzato, e come quelli di tutte le altre, troppe, vittime di femminicidio. In Italia, una ogni tre giorni. Abbiamo chiesto a chi è rimasto di dare voce a questo lascito così prezioso. Per non smettere di parlarne e per smettere di essere uccise.