
I social ci stanno rovinando?
Una recente ricerca che ha coinvolto un campione di giovani italiani tra i 10 ed i 24 anni ha mostrato risultati preoccupanti: uno su quattro non ha amici reali, il 34% si sente triste ed insoddisfatto dopo un uso prolungato dei social ed il 62,3% fatica ad immaginare il futuro.
Ciò mentre il termine brain rot, traducibile come "marcescenza del cervello" che descrive il decadimento intellettivo e cognitivo indotto dallo scrolling di contenuti irrilevanti sui social, viene designato parola dell'anno dall'Oxford Dictionary.
Così Livia Ventimiglia, autrice e conduttrice di "Cinque notizie" trasmissione di Radio Cusano Campus ha introdotto l'intervista che le ho rilasciato ed in cui ho risposto agli interrogativi più urgenti del periodo:
Perché si stanno producendo questi effetti disastrosi collegati alla virtualità?
I social andrebbero vietati fino alla tarda adolescenza?
Qual'é la perturbante verità che non viene detta circa il fatto che i ragazzi in larga parte (quasi uno su due) si dicono influenzati da ciò che vedono sui social?
Quali sono i rischi del semplicismo e della banalizzazione imperanti?
Troverete le risposte nel link in bio: Soli, involuti e infelici: i rischi dell'iperconnessione e del conformismo digitale.
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