
Il mio intervento nella trasmissione Cinque notizie di e con Livia Ventimiglia ha preso avvio dalla sconcertante vicenda di Emanuele Michieletti, primario nell'ospedale di Piacenza, arrestato per aver compiuto 32 abusi in 45 giorni di intercettazioni sulle donne che lavoravano nel suo reparto.
Ciò che é emerso dalle indagini é che l'uomo aveva strutturato, in quindici anni di attività, una sorta di apparato dell'abuso circondandosi di un cerchio magico di colleghi che lo spalleggiavano e di fedelissime dottoresse - ancelle che lo sostenevano, pare anche concedendoglisi, ma soprattutto aiutandolo a mantenere un clima di intimidazione ed omertà nel luogo di lavoro in modo da ridurre al silenzio le donne che venivano inesorabilmente abusate.
Come é potuto succedere un caso del genere?
Che tipo di femminile é quello che si avvantaggia di una situazione simile in danno di altre donne?
Per il futuro che indicazioni preventive possono essere utili affinché vicende come questa non passino sotto silenzio?
Ed infine che tipo di legame c'è tra la storia del primario di Piacenza e la pubblicazione in chat da parte di uno studente di Bassano del Grappa di un "Tema femminicidio: chi si meritava di più di essere uccisa, Giulia Tramontano, Mariella Anastasi o Giulia Cecchettin?"
Ma soprattutto, il nostro, si può considerare un paese per donne?
Buon ascolto
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