
Vorrei aprire con una frase di Ralph Waldo Emerson:
“La natura è il simbolo dello spirito.”
Ed è da qui che ripartiamo: dal giardino come simbolo,come riflesso dell’armonia che lega l’uomo alla natura. Perché progettare un giardino non significa solo scegliere piante e materiali, ma riscoprire quell’unità invisibile che ci comprende e ci trascende. Oggi parleremo proprio di questa unità, attraverso un concetto antico ma attualissimo: Unum Naturae, l’unità della natura. Un invito a guardare al giardino non come a un semplice spazio da esibire, ma comea un microcosmo capace di ricordarci che tutto, nella vita, è profondamente connesso. Perché progettare un giardino è entrare in dialogo con un’armonia più grande, che ci supera e ci comprende. Quando parliamo di giardini, spesso pensiamo subito a piante, fiori, colori, magari alla disposizione estetica di siepi e alberi, alla piscina o al gazebo.Ma in realtà il giardino è molto di più: è un linguaggio, un luogo simbolico, uno specchio in cui possiamo intravedere l’armonia profonda che lega l’uomo alla natura. Gli antichi latini avevano un’espressione potente: “Unum Naturae”,che significa l’unità della natura. Un concetto che ricorda come tutto sia connesso, interdipendente, parte di un grande equilibrio. Ecco perché un giardino ben progettato non è soltanto bello: ma armonioso, perché deve rifletterequell’ordine invisibile che tiene insieme il mondo. Il filosofo Plotino scriveva: “La bellezza non risiede nelle parti singole, ma nell’armonia che le lega tra loro.” Ed è esattamente questo il cuore di un progetto di giardino: l’arte dimettere in relazione, di orchestrare forme, profumi, spazi e silenzi in una sinfonia unica. Ogni giardino, piccolo o grande, è un microcosmo. Un luogo in cui si ritrovano gli elementi fondamentali: la terra, l’acqua, l’aria, il fuoco della luce.