
Oggi vi porto a Londra, nei celebri Kew Gardens, uno deigiardini botanici più importanti e prestigiosi al mondo, perché qui il 25 luglio, è stata inaugurata una novità che ci riguarda molto da vicino come appassionati e progettisti del verde: il Carbon Garden, un giardino pensato per raccontare e affrontare il tema del cambiamento climatico. Perché è importante parlarne? Perché questo progetto non è solo un nuovo allestimento scenografico, ma rappresenta un cambio di paradigma. Il giardino non più visto come puro ornamento, ma come strumento di comunicazione e di educazione ecologica. Dal punto di vista progettuale, il Carbon Garden èdiviso in tre sezioni principali, ognuna con un messaggio forte. La prima è il Dry Garden, il giardino secco.Qui dominano piante mediterranee e xerofile: lavande, agavi, arbusti e graminacee che sopravvivono con pochissima acqua. È la rappresentazione del futuro arido che ci attende, ma anche un manifesto di come si possano progettare spazi belli e resilienti senza dipendere da irrigazioni eccessive. La seconda area è il Rain Garden, dedicata alla gestione delle acque piovane. Qui canali e avvallamenti convogliano l’acqua in punti precisi, dove crescono piante che amano avere “i piedi bagnati”, come iris d’acqua e altre specie palustri. È una lezione viva su come trasformare il problema delle piogge torrenziali in una risorsa che nutre il giardino eprotegge il terreno. Infine, c’è la sezione delle bordure tematiche, un percorso vegetale che riproduce le “climate stripes”, il celebre grafico che mostra l’aumento delle temperature globali. Qui le fioriture, dalle achilleerosso acceso fino alle idrangee blu, creano un racconto cromatico potente: un giardino che diventa infografica vivente, memoria storica e al tempo stesso monito per il futuro. A unire queste aree c’è il padiglione dei funghi,una struttura ispirata al mondo sotterraneo delle micorrize: invisibili ma fondamentali per la vita delle piante. Un richiamo a quello che spesso non vediamo, ma che sostiene tutto il resto. Il Carbon Garden ospita 6.500 piante e 35 nuovi alberi, scelti non tanto per la loro bellezza o rarità, ma per la loro resilienza: sono specie capaci di adattarsi a un clima che diventerà sempre più arido, con estati torride e inverni instabili. Piante che hanno la capacità di sequestrareCO₂, migliorare la qualità dell’aria, proteggere il suolo econtribuire in modo concreto alla salute del pianeta.