Fin da piccoli, dai tempi della scuola ci hanno insegnato a socializzare, a stare insieme, prima col mondo dei giochi poi col mondo della scuola.

Terribile per noi timidi doversi far accompagnare dalla mamma in modo che ci potesse introdurre nel gruppetto già ben organizzato di ragazzini.

Magari tu eri quello col pallone e allora si avevi un valore altrimenti rischiavi che dopo la presentazione il tuo posto fosse essere relegato a riserva nella partitella di calcio o addirittura essere scelto per ultimo ed amabilmente ignorato nei passaggi di gioco. Poi arrivava la scuola e li erano dolori perchè da timido avevi uno magari uno sconosciuto come compagno di banco ma complice la persistente frequentazione quotidiana prima o poi il ghiccio lo scioglievi. Li iniziavi a capire il concetto di squadra così il più secchione magari passava il compito ai suoi amici e tu di conseguenza ai tuoi insomma le prime avvisaglia di come ci si muove in squadra. Il massimo della 'squadra' lo ottenevi indubbiamente facendo il militare dove la complicità era davvero importante e capivi che insieme agli altri potevi sentirti merglio, protetto, rispettato e raggiungere risultati migliori. Poi con con l'entrata nel mondo del lavoro capisci tuo malgrado che la squadra è un concetto astratto ognuno pensa alla sua carriera al suo orticello a ben apparire.. E ti rendi conto che forse era meglio essere una squadra. Beh noi adesso abbiamo bisogno di essere una squadra. Senza distinzioni di fedi politiche sportive sociali. Dobbiamo essere uniti più che mai .. Solo così forse e dico forse avremo delle chanches per far si che le cose possano cambiare.