
Il testo descrive il Jizo-bon, una festività che si tiene a Kyoto alla fine di agosto e che onora le statue di Jizo come protettori dei bambini e guardiani del quartiere. Le celebrazioni coinvolgono le comunità locali con preghiere, offerte e l'uso di lunghe catene di perle per scacciare l'energia negativa. Originariamente, Jizo era considerato un difensore dei giovani defunti dal Sainokawara, una zona associata all'ingresso dell'inferno, come illustrato dalle migliaia di statue raccolte nel tempio Nembutsu-ji. Queste statue, alcune delle quali molto antiche, rappresentano le anime dipartite e sono oggetto di devozione durante la cerimonia di chiusura del Jizo-bon, dove i monaci recitano sutra in loro memoria.