Pensieri urbani è un ciclo sulle filosofie, sulle città e sul loro dialogo. Una filosofia nell’urbe, perché la filosofia presuppone da sempre una comunità di ricerca, un’agorà a cui rivolgersi e in cui svilupparsi.
Il programma ruota intorno all’idea che l’esercizio della filosofia sia in grado di creare le condizioni per un diverso modo di vivere, personale e collettivo. Una filosofia vissuta e praticata, non intesa come puramente intellettuale ma come scelta di un modo di esistere nel mondo.
Ci imbarchiamo alla scoperta delle città e dei luoghi significativi per lo sviluppo del pensiero filosofico, per far emergere, puntata dopo puntata, un nuovo mappamondo: una cartina urbana-filosofica, dove non sono indicati i confini tra gli stati o i rilievi montuosi ma le coordinate filosofiche.
Ogni puntata è suddivisa in due parti di mezz’ora ciascuna.
Nella prima parte invitiamo a dialogare con noi relatori che hanno portato avanti una pratica filosofica in molteplici contesti, dai gruppi aziendali alle realtà scolastiche o educative, fino alle associazioni civili e del terzo settore. La scommessa di base è mostrare che la filosofia possa tornare a essere vissuta e praticata come proposta di vita.
Nella seconda parte - dal sottotitolo Il filosofo in città o La filosofa in città - parliamo di un filosofo o di una filosofa e della città in cui ha vissuto, scovando i luoghi che frequentava, la musica dell’epoca, il contesto culturale.
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Pensieri urbani è un ciclo sulle filosofie, sulle città e sul loro dialogo. Una filosofia nell’urbe, perché la filosofia presuppone da sempre una comunità di ricerca, un’agorà a cui rivolgersi e in cui svilupparsi.
Il programma ruota intorno all’idea che l’esercizio della filosofia sia in grado di creare le condizioni per un diverso modo di vivere, personale e collettivo. Una filosofia vissuta e praticata, non intesa come puramente intellettuale ma come scelta di un modo di esistere nel mondo.
Ci imbarchiamo alla scoperta delle città e dei luoghi significativi per lo sviluppo del pensiero filosofico, per far emergere, puntata dopo puntata, un nuovo mappamondo: una cartina urbana-filosofica, dove non sono indicati i confini tra gli stati o i rilievi montuosi ma le coordinate filosofiche.
Ogni puntata è suddivisa in due parti di mezz’ora ciascuna.
Nella prima parte invitiamo a dialogare con noi relatori che hanno portato avanti una pratica filosofica in molteplici contesti, dai gruppi aziendali alle realtà scolastiche o educative, fino alle associazioni civili e del terzo settore. La scommessa di base è mostrare che la filosofia possa tornare a essere vissuta e praticata come proposta di vita.
Nella seconda parte - dal sottotitolo Il filosofo in città o La filosofa in città - parliamo di un filosofo o di una filosofa e della città in cui ha vissuto, scovando i luoghi che frequentava, la musica dell’epoca, il contesto culturale.
Prima parte
Elena Francescon ci parla di Filosofia in pratica, un corso di perfezionamento universitario che ha l’obiettivo di promuovere la riflessività e il pensiero critico all’interno dei gruppi e delle comunità. Vengono proposte diverse metodologie che, genericamente, definiamo pratiche filosofiche, e che vanno dalla philosophy for community al dialogo socratico passando dal debate. Metodologie che condividono l’idea di fondo di una filosofia intesa come stile di vita, come postura (interrogante) e non come mera disciplina. Per questo il corso si chiama Filosofia in pratica. E per questo mettiamo la dimensione filosofica in dialogo con altri ambiti: quello del lavoro, dell’arte e del teatro, della poesia…
Seconda parte
Il filosofo in città: Martin Heidegger
Relatore: Adriano Fabris
Luogo: Meßkirch
Martin Heidegger ebbe sempre molta riluttanza a lasciare i suoi luoghi prediletti della Foresta Nera. Nacque a Meßkirch, visse per lo più a Freiburg e trascorse buona parte delle sue vacanze a Todnauberg, in una baita in mezzo ai boschi. Non fu dunque un filosofo di città. Anzi, quando gli fu proposto, agli inizi degli anni Trenta, di andare a insegnare a Berlino, rifiutò, scrivendo un testo significativamente intitolato Perché restiamo in provincia. Analizziamo dunque i perché di questa scelta, il rapporto di Heidegger con la cultura del suo tempo, l’intreccio di pensiero e ruralità, evidente in tante metafore da lui usate. E cerchiamo di capire che cosa rifiutava della città.
Pensieri Urbani
Pensieri urbani è un ciclo sulle filosofie, sulle città e sul loro dialogo. Una filosofia nell’urbe, perché la filosofia presuppone da sempre una comunità di ricerca, un’agorà a cui rivolgersi e in cui svilupparsi.
Il programma ruota intorno all’idea che l’esercizio della filosofia sia in grado di creare le condizioni per un diverso modo di vivere, personale e collettivo. Una filosofia vissuta e praticata, non intesa come puramente intellettuale ma come scelta di un modo di esistere nel mondo.
Ci imbarchiamo alla scoperta delle città e dei luoghi significativi per lo sviluppo del pensiero filosofico, per far emergere, puntata dopo puntata, un nuovo mappamondo: una cartina urbana-filosofica, dove non sono indicati i confini tra gli stati o i rilievi montuosi ma le coordinate filosofiche.
Ogni puntata è suddivisa in due parti di mezz’ora ciascuna.
Nella prima parte invitiamo a dialogare con noi relatori che hanno portato avanti una pratica filosofica in molteplici contesti, dai gruppi aziendali alle realtà scolastiche o educative, fino alle associazioni civili e del terzo settore. La scommessa di base è mostrare che la filosofia possa tornare a essere vissuta e praticata come proposta di vita.
Nella seconda parte - dal sottotitolo Il filosofo in città o La filosofa in città - parliamo di un filosofo o di una filosofa e della città in cui ha vissuto, scovando i luoghi che frequentava, la musica dell’epoca, il contesto culturale.