Roma è esclusa da questo viaggio, perché ci abito, almeno ancora per qualche tempo, ed è per me troppo sbrindellata di interesse per andarne in cerca.
Il Vaticano, poi!!
Ma torno, dopo trentacinque anni, a rivedere il Laocoonte per confrontare quanto ne ricaverò con le opinioni di Winckelmann e di Schopenhauer.
Tutta la Laocoontesofia di Schopenhauer è per illustrare perché Laocoonte non grida, convinto che l'opera di scultura rifiuta il grido.
Non ho nessuna idea sul Laocoonte; farò come per “La Tempesta”, mi metterò davanti, lascerò agire ...
Il Laocoonte di Virgilio grida: clamores simul horrendos ad sidera tollit; questo grido sembra sia stato raccolto dalla bocca del Laocoonte vaticano.
Come cantano di notte le cariatidi barocche di Ortigia e di Noto, così, nelle ore di apertura del Museo Clementino, Laocoonte grida.
Luoghi narranti narrati o citati: Roma -
Vaticano -
Ortigia (Isola di) -
Noto -
Museo Clementino -
GianicoloSe VUOI puoi cliccare sul link che trovi qui sotto per ASCOLTARE tutti i podcast di «Un Viaggio in Italia» https://penisolabella.blogspot.com/2024/06/un-viaggio-in-italia-del-1981-1983-di.html A volte a piedi, a volte in treno, a volte in corriera, sempre con gli scrittori amati nella valigia: così Guido Ceronetti viaggiò in Italia in un periodo di circa due anni, fra il 1981 e il 1983, ispirato dall’editore Giulio Einaudi che aveva intuito sposarsi molto bene la sua indignazione satirica con il resoconto di viaggio.Ceronetti attraversa grandi città e piccole località di provincia, visita piazze, monumenti, musei, ma anche carceri, cimiteri, distretti di polizia, manicomi.Annota i manifesti affissi sui muri, le insegne dei negozi, e denuncia le volgarità che lo feriscono.Ma il libro non è solo un reportage splendidamente fazioso.E’ anche un taccuino affollato di pensieri, di citazioni, di idiosincrasie.
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