
Nel cuore delle Alpi bergamasche, a Selvino, un edificio abbandonato di nome Sciesopoli si trasformò, a partire dall'autunno del 1945, in un rifugio vitale per centinaia di bambini ebrei orfani, sopravvissuti all'orrore della Shoah. Definito nei documenti come "il più grande istituto per orfani in Italia, tra i più importanti in Europa", Sciesopoli divenne una "Comunità Israelitica", offrendo accoglienza, protezione e una nuova esistenza a oltre 800 minori, alcuni dei quali non ricordavano nemmeno il giorno della loro nascita.