Ezio Greggio e Marco Salvati ribaltano i cliché dei tradizionali talent show e offrono ai temerari concorrenti l’occasione di esprimere loro stessi. L’unico requisito per partecipare è NON avere talento. Le performance sono un compendio di imitazioni imprecise, qualità canore discutibili, barzellette imbarazzanti. Il talento è un essere mitologico, ed è bene trattarlo con l'ironia che merita, dimostrando che alla fine c’è spazio per tutti, soprattutto per il divertimento.
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Ezio Greggio e Marco Salvati ribaltano i cliché dei tradizionali talent show e offrono ai temerari concorrenti l’occasione di esprimere loro stessi. L’unico requisito per partecipare è NON avere talento. Le performance sono un compendio di imitazioni imprecise, qualità canore discutibili, barzellette imbarazzanti. Il talento è un essere mitologico, ed è bene trattarlo con l'ironia che merita, dimostrando che alla fine c’è spazio per tutti, soprattutto per il divertimento.
Il talento o presunto tale di Gabriele Reitano, in arte Reytahn, è il protagonista della quarta puntata. Di professione aspirante doppiatore e imitatore, confonde Ezio Greggio e Marco Salvati e non parte benissimo… Sembra avere talento, ma tra doppiaggi audaci, imitazioni sconcertanti e tentativi di creare il trailer "perfetto" per No Talent Show, Reytahn mette alla prova l'equilibrio tra genio e follia e la pazienza dei giudici.
NO TALENT SHOW - C’è spazio per tutti
Ezio Greggio e Marco Salvati ribaltano i cliché dei tradizionali talent show e offrono ai temerari concorrenti l’occasione di esprimere loro stessi. L’unico requisito per partecipare è NON avere talento. Le performance sono un compendio di imitazioni imprecise, qualità canore discutibili, barzellette imbarazzanti. Il talento è un essere mitologico, ed è bene trattarlo con l'ironia che merita, dimostrando che alla fine c’è spazio per tutti, soprattutto per il divertimento.