
Secondo il dizionario vedico Nirukti la parola sankhya significa letteralmente “ciò che descrive le cose nei particolari” e si riferisce alla filosofia che descrive la vera natura dell’anima. Il termine yoga, invece, implica il controllo dei sensi.
Il rifiuto di Arjuna di combattere si fonda in realtà sul desiderio di soddisfare i sensi. Trascurando il proprio dovere, egli vuole ritirarsi dalla lotta perché pensa di essere più felice risparmiando i parenti che godendo di un regno dopo aver ucciso i fratelli e i cugini, i figli di Dhritarashtra.
In entrambi i casi le motivazioni sono materiali: sia la felicità della vittoria sia quella di vedere salva la sua famiglia rappresentano un interesse personale a scapito della saggezza e del dovere.