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Moon Safari
RBE - Radio & Tv
88 episodes
2 weeks ago
Esplorazioni musicali al chiaro di Luna, con Claudio Petronella
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Esplorazioni musicali al chiaro di Luna, con Claudio Petronella
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S12P01 - Ancestrale, le poesie di Goliarda Sapienza e le nostre esplorazioni musicali
Moon Safari
22 minutes
9 months ago
S12P01 - Ancestrale, le poesie di Goliarda Sapienza e le nostre esplorazioni musicali
La prima puntata della dodicesima stagione del podcast di Moon Safari offre all'ascolto l'unione tra le nostre esplorazioni musicali al chiaro di luna e la lettura di tre poesie di Goliarda Sapienza. Le poesie sono tratte dalla raccolta Ancestrale (La Vita Felice, 2013)

Goliarda Sapienza - Messaggio
All’alba sono entrati
in due dalle imposte socchiuse
hanno posato sul tavolo una pietra
una scatola chiusa un pezzo di pane

Oggetti d’ombra le tue occhiaie
brinate dalla sera in agguato
le tue mani dal lutto della notte agitate

Dalla cima del tuo grido
ora dovrai discendere in quest’albore
di vetri vagare

Chi segui? Chi ti chiama?

Non ascoltare
il grido del tramonto sfracellato
nell’ombra del cortile
il cerchio del tuo gesto
nella sabbia devi tracciare

Nell’ombra del tuo petto accartocciato
il verme scava fra i tendini le vene
si nutre del tuo sangue
della saliva si abbevera

Innestato allo scheletro quel pianto
scordato
ramifica fra i tendini, le vene
raggelando il tuo gesto il tuo calore.  

Vorrei all’ombra del tuo
sguardo
sostare e con la
mano disegnare
la tua voce
che cala verso
me a raccontare.

Vorrei al ritmo
del verso
abbandonarmi ma
il tempo stringe
e devo correre
ancora.


Goliarda Sapienza - A T. M.

Quando fu che incontrasti
il tuo dolore e imparasti
a vedere che ogni donna
lo tiene ripiegato contro il seno.

Quando fu che improvviso
faccia a faccia il suo viso
sfrangiato ti si oppose
e fissasti i suoi occhi di corallo.

Fu scrutando la fronte
tra le sbarre nell’ombra
ristagnante nel cortile.
O nei segni di gesso
del percorso inventato
pel gioco sotto casa
insoluto tracciato
di rincorse snodato
nella sera.
O nel muto cadere
della palla sull’erba
nera di pioggia.

Come fu che imparasti a trasmutare
quel dolore di donna che le membra
contorce in quel bianco calore
che dal seno
alle spalle di commuove.

Tu cancelli il tremore delle labbra
con lacche rosse con risa ma nei silenzi
lo si sente gridare nelle dita
di quei rami protesi
contro i muri notturni che tu ami
nelle lame sferrate nel fogliame
lame aguzze di neon che le tue mani
brevi mani agitate di ragazzo
tagliano
ma tu neghi il dolore con merletti
e mi guardi negli occhi dove l’asfalto
si scompone in un cielo
nero di pece.

Aperture fugaci
su tramonti per viali
inquinati dalla notte
ridicono di pianti
smarrimenti, mentre
ferma mi guardi
e ti nascondi. E se
attenta mi chino
sul tuo viso tu
scrolli i capelli sulla fronte
per celare al mio amore il tuo spavento.

Goliarda Sapienza - A mia madre

Quando tornerò
sarà notte fonda
Quando tornerò
saranno mute le cose
Nessuno m’aspetterà
in quel letto di terra
Nessuno m’accoglierà
in quel silenzio di terra

Nessuno mi consolerà
per tutte le parti già morte
che porto in me
con rassegnata impotenza
Nessuno mi consolerà
per quegli attimi perduti
per quei suoni scordati
che da tempo
viaggiano al mio fianco e fanno denso
il respiro, melmosa la lingua

Quando verrò
solo una fessura
basterà a contenermi e nessuna mano
spianerà la terra
sotto le guance gelide e nessuna
mano si opporrà alla fretta
della vanga al suo ritmo indifferente
per quella fine estranea, ripugnante

Potessi in quella notte
Moon Safari
Esplorazioni musicali al chiaro di Luna, con Claudio Petronella