La sera del 21 dicembre 2001, Susanna Cassini e suo figlio Gianluca De Nardò vengono trucidati nella loro casa a Novi Ligure da due assassini. Complessivamente le ferite inferte sui loro corpi ammontano a 97. Le mura della casa sono schizzate di sangue, impronte di piedi nudi attraversano le stanze e nella vasca da bagno al piano di sopra giace il corpo del piccolo Gianluca: è un vero massacro. La figlia di 16 anni Erika, unica sopravvissuta alla mattanza, viene soccorsa, racconta che sono stati due uomini albanesi, sulla quarantina, ad entrare in casa quella sera quando suo padre non c'era e aggredirli, ma lei è riuscita a scappare per miracolo. Il 23 mattina, lei è il suo fidanzato Omar che non la lascia un attimo, entrano in casa. Erika descrive agli inquirenti com'è avvenuta l'aggressione, dov'era sua madre, dov'era lei e poi suo fratello... ma ben presto non saranno i due albanesi ad essere ritenuti responsabili di quella tragedia perché l'assassina era già in famiglia e non era da sola.

Diventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/mente-criminale--6266203/support.