Nelle fredde stanze degli archivi giudiziari, nascosto tra migliaia di documenti ingialliti, giaceva un fantasma. Un profilo genetico. Femminile. Repertato già nel 2007, quando le prime luci dei riflettori si accendevano sulla villetta di via Pascoli. Ma questo DNA non è di Chiara Poggi. E’ la giornalista Rita Cavallato a scriverlo su Il Tempo e fa gelare il sangue. La traccia è stata repertata sulla porta della cantina dove il corpo fu scoperto, sul miscelatore del bagno, sulla maniglia della porta dell'ingresso. Una firma invisibile lasciata da una donna sconosciuta, proprio nei punti più cruciali della scena del crimine. Chi era quella donna? Per diciotto lunghi anni, questo interrogativo è rimasto senza risposta. Sepolto. Dimenticato. Ignorato. Mentre Alberto Stasi affrontava il processo che ne avrebbe segnato il destino, quella traccia genetica aspettava in silenzio. Come un testimone muto che nessuno aveva mai pensato di interrogare.
Puntata pubblicata sul canale youtube il 24.08.25

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