Matassa è il nuovo podcast di the Submarine che vuole raccontare quello che succede nei paesi e nei luoghi che la stampa mainstream italiana prende in considerazione soprattutto quando c’è da mettere in guardia sull’ennesima presunta invasione di migranti o profughi.
Non è semplice avere un'idea chiara di quello che succede intorno a noi: soprattutto di questa parte del mondo — che guardiamo da lontano, superficialmente e con l’occhio della narrazione occidentale. Matassa intende raccontarla con più chiarezza, con la consapevolezza che le classi ricche dell’Occidente non sono il centro dell’universo.
Leila Belhadj Mohamed è laureata in relazioni internazionali ed è un’ attivista transfemminista esperta di geopolitica e diritti umani. Ha lavorato per anni nella comunicazione per il sociale e scrive di geopolitica del Medio Oriente e del continente africano.
The Submarine è una testata online che fa base a Milano, che si occupa di giustizia sociale, lotta alle disuguaglianze e cultura pop.
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Matassa è il nuovo podcast di the Submarine che vuole raccontare quello che succede nei paesi e nei luoghi che la stampa mainstream italiana prende in considerazione soprattutto quando c’è da mettere in guardia sull’ennesima presunta invasione di migranti o profughi.
Non è semplice avere un'idea chiara di quello che succede intorno a noi: soprattutto di questa parte del mondo — che guardiamo da lontano, superficialmente e con l’occhio della narrazione occidentale. Matassa intende raccontarla con più chiarezza, con la consapevolezza che le classi ricche dell’Occidente non sono il centro dell’universo.
Leila Belhadj Mohamed è laureata in relazioni internazionali ed è un’ attivista transfemminista esperta di geopolitica e diritti umani. Ha lavorato per anni nella comunicazione per il sociale e scrive di geopolitica del Medio Oriente e del continente africano.
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Sabato è stato sventato un attentato a Erdogan, mentre la crisi economica si fa sempre più difficile. Ma la Turchia è ancora un centro di potere internazionale — dal comportamento imprevedibile.
Lo scorso 4 dicembre la polizia turca ha annunciato di aver trovato una bomba sotto la macchina di un agente a una manifestazione dove sarebbe stato presente Erdogan. L’attentato è stato sventato in larghissimo anticipo — la vettura era ancora a più di 200km da Siirt, dove doveva parlare Erdogan — ma segna un ulteriore momento di instabilità nel paese, che da anni, tra problemi reali e momenti di… “teatralità” di Erdogan, si trova in condizione di crisi sempre più gravi.
La svalutazione della lira turca — una strategia di Erdogan per aumentare le esportazioni, ma che ha avuto conseguenze negative sul potere d’acquisto dei cittadini turchi — ha portato a una situazione problematica a livello sociale, che inevitabilmente avrà conseguenze a livello politico: già ora stiamo assistendo ad un rinsaldo tra forze di opposizione, mentre il malcontento è sempre più diffuso.
Tutto questo si riversa anche nella politica internazionale. Gli Stati Uniti restano un interlocutore privilegiato, ma il rapporto tra i due paesi si è incrinato — tra le vicende dei curdi siriani e il caso di Fethullah Gülen. Erdogan però, riesce sempre a portare avanti una linea parallela: è dentro la NATO ma con un piede fuori, si allea con la Russia ma al tempo stesso le si contrappone, prende il posto della NATO in Afghanistan e ha un rapporto privilegiato con il Qatar. Erdogan, nonostante la crisi interna, continua a riuscire a essere un personaggio fondamentale in Turchia e in tutta l'area — che non sarà facile da scalzare.
Show Notes
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in copertina, foto via Facebook
Matassa
Matassa è il nuovo podcast di the Submarine che vuole raccontare quello che succede nei paesi e nei luoghi che la stampa mainstream italiana prende in considerazione soprattutto quando c’è da mettere in guardia sull’ennesima presunta invasione di migranti o profughi.
Non è semplice avere un'idea chiara di quello che succede intorno a noi: soprattutto di questa parte del mondo — che guardiamo da lontano, superficialmente e con l’occhio della narrazione occidentale. Matassa intende raccontarla con più chiarezza, con la consapevolezza che le classi ricche dell’Occidente non sono il centro dell’universo.
Leila Belhadj Mohamed è laureata in relazioni internazionali ed è un’ attivista transfemminista esperta di geopolitica e diritti umani. Ha lavorato per anni nella comunicazione per il sociale e scrive di geopolitica del Medio Oriente e del continente africano.
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