Nella prima puntata parliamo di attualità italiana, e con uno sguardo storico ci caliamo nel dibattito tra regioni e governo, nello specifico tra la Regione Campania di Vincenzo de Luca e il ministero dell'Istruzione di Patrizio Bianchi, sul tema della riapertura in presenza e DAD nelle scuole italiane a partire da oggi.
Un dibattito politico, giuridico e, soprattutto mediatico, perché se da una parte la decisione della Campania di non ripartire in presenza dal 10 gennaio fa eco, la stessa decisione, presa da altre regioni, è passata decisamente in sordina.
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Il racconto della caduta e distruzione di Cartagine ci è arrivato soprattutto attraverso tre autori greco romani, Polibio, Diodoro e Appiano. Tre uomini vissuti in momenti diversi della storia di Roma, il primo, Polibio è testimone diretto della distruzione della capitale dell'impero punico, il secondo, Diodoro, è visse nel primo secolo, al tempo della massima espansione di Roma, il terzo, Appiano, visse sotto Traiano, Adriano e Antonino Pio, vedendo con i propri occhi successi e fallimenti di Roma, dalla conquista della dacia alla costruzione del vallo di Adriano nelle isole britanniche, passando per la trasformazione dell'ordinamento politico e sociale della stessa Roma. Tre uomini diversi, raccontano la caduta di Cartagine in modo diverso, influenzati dalla propria percezione di Roma e del mondo in cui vivevano, il primo, Polibio, vede nella fine di Cartagine un anticipo di ciò che accadrà a Roma, il secondo, vede nel trionfo di Roma la consacrazione della città italica ad eterna signora del mondo, il terzo, più distaccato emotivamente dai predecessori, si colloca in un limbo di dubbi sul futuro, espressione del tempo in cui vive.
Dalla Guerra Civile Afgana all'11 Settembre, uno sguardo storico, in cui parliamo della guerra civile in Afghanistan, tra responsabilità, cause ed effetti.
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L’UE ha avviato una procedura di Infrazione formale nei confronti di Polonia ed Ungheria per violazione del diritto dell’unione europea, in risposta alle leggi discriminatorie nei confronti della comunità LGBT+ prodotte dai due paesi.
La goccia che ha fatto traboccare il vaso, la recente legge ungherese che vieta di trattare temi legati al mondo LGBT durante eventi e manifestazioni pubbliche, private e mediatiche a cui possono avere accesso dei minori.
Ma cos’è e cosa implica una procedura d’infrazione formale dell’UE?
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Oggi voglio parlarvi di storia, storiografia e deontologia professionale nel mestiere di storico, e per farlo, voglio partire, per così dire, da un estratto di un'intervista ad Alessandro Barbero che da molti è stata fraintesa.
Nell’intervista si parla di revisionismo e deontologia professionale e purtroppo, molti hanno frainteso le parole dello storico, pensando che Barbero abbia detto che “lo storico quando parla, ha le sue idee e il suo lavoro è cercare di convincere gli altri del proprio punto di vista”.
E non è proprio così che funziona il mestiere di storico, ma andiamo con ordine.
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Waterloo, la grande disfatta inevitabile di Napoleone, una guerra persa in partenza, letteralmente una battaglia contro i mulini a vento in cui Napoleone Bonaparte è solo a combattere contro il mondo intero.
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L'Osservatorio Geopolitico
Mentre il paladino delle folle, Giuseppe Conte, tace sulle interferenze dello stato Vaticano nella politica interna Italiana, Mario Draghi, in udienza al Senato, ribadisce la laicità dello stato italiano, e sottolinea al centralità del Parlamento e del dibattito parlamentare quale unico organo istituzionale detentore del potere legislativo.
Nel frattempo Giorgia Meloni, che ha un concetto tutto suo di democrazia, inveisce contro la condanna dell'UE alle leggi omofobe dell'Ungheria e si scaglia ancora contro il governo e il Parlamento, asserendo che l'Italia dovrebbe accettare passivamente le richieste del Vaticano, e non dovrebbe appoggiare la condanna dell'UE all'Ungheria, asserendo che l'Italia, sui due temi, ha posizioni divergenti.
Mi sfugge in che modo appoggiare la condanna delle leggi omofobe dell'Ungheria, e allo stesso tempo, ignorare il diktat sul ddl Zan siano posizioni contrastanti.
A me sembra che Draghi abbia le idee ben chiare, l'Italia è una repubblica parlamentare Laica, e, da buon liberale, sostiene che ognuno debba essere libero di fare il cazzo che gli pare, senza limitare diritti e libertà di altri individui.
Quanto alle religioni, tutte le religioni, esse sono, e devono essere, qualcosa di personale, un qualcosa che ogni individuo è libero di vivere come crede, per cui, è lecito ed è un diritto sacrosanto esercitare e promuovere il proprio credo, non è invece lecito, ed anzi, è illegale, imporre limitazioni a qualcuno, chiunque esso sia, sulla base di un credo, qualunque esso sia.
Il parlamento Italiano opera e deve operare nei limiti della costituzione, non di un testo sacro quali possono essere il vangelo, il corano o il manifesto.
O.P. Per quanto mi riguarda, non sono un grande sostenitore del DDL Zan, sono consapevole che l'Italia abbia bisogno di una legge contro l'omofobia e ogni forma di discriminazione, non ha invece bisogno di una legge che non aggiunge nulla di nuovo all'ordinamento giuridico e, mi spiace dirlo, il DDL Zan, non aggiunge nulla di nuovo, va a punire azioni e comportamenti che già ora sono "illegali". Ma, come dicevo, all'Italia serve una legge e da qualche parte bisogna pur partire.
Parliamo di Twitch e della stretta sul copywrite che sta facendo piangere tanti streamer, perché ora non possono più trasmettere musica durante le loro live, o ritrasmettere programmi tv.
Insomma, si lamentano del fatto che ora non possono più fare quello che neanche prima potevano fare, ma che prima facevano perché Twitch chiudeva un occhio durante la live.
Chiedere la rimozione delle statue di personaggi storici dal passato controverso è a mio avviso qualcosa di folle e delirante, perché qualsiasi personaggio storico ha, in un modo o nell'altro un passato controverso, poiché figlio di un mondo diverso dal nostro, figlio di un mondo in cui cose che noi oggi reputiamo abominevoli, erano considerate accettabili, e cose all'epoca considerate abominevoli, oggi sono rivendicate come diritti.
Chi decide fin dove possiamo spingerci? Un conto è mettere in discussione il passato, e con esso il presente, altro discorso è cercare di cancellare e oscurare il passato e per quanto mi riguarda, la rimozione delle statue, è il primo passo verso un oscurantismo pericoloso, lesivo della memoria storica.
Nomi e date sono importanti, ma non dobbiamo commettere l'errore di far ruotare l'intera comprensione della storia attorno alla pronuncia dei nomi e la data esatta. Della rivoluzione Francese ad esempio, è importante il contesto, gli ideali, le idee, le forze in gioco, il dramma sociale e politico, la presa della Bastiglia ha un suo significato strategico e simbolico, ed è quello che bisogna comprendere, sapere in che giorno e a che ora è stata assaltata è un informazione sicuramente importante e utile, ma non funzionale alla comprensione di ciò che stava accadendo, se non nell'ottica di collocarla temporalmente prima di alcuni avvenimenti e dopo altri. Lo stesso per i nomi, non è importante sapere qual è l'esatta pronuncia del nome del ministro dell'economia e del tesoro francese, ma è importante sapere in che modo quest'uomo ha giocato un ruolo negli eventi che avrebbero portato alla rivoluzione.
Sapere come si pronuncia il suo nome, e ignorare cosa ha fatto, è totalmente inutile, sapere cosa ha fatto e non saper pronunciare il suo nome, non preclude in alcun modo la comprensione di quegli avvenimenti.
Podcast registrato durante la prima live della Maratona della Liberazione.
Vado in live sul mio canale twitch, ogni giorno dalle 18:00 alle 19:00
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Vi parlo di sir Oswald Mosley, padre del fascismo Britannico che nel 32 fondo il BUF (british union of fascists) fortemente ispirato dalla figura e dalle parole di Benito Mussolini.
Tra il 633 e il 1501 la regione persiana che compone l'odierno Iran è caduta sotto il dominio dell'impero Arabo, per poi tornare autonoma con l'avanzata ottomana che si è sostituita al dominio arabo nell'area del golfo persico, nord africa e medio e vicino oriente.
Partiamo da qui, da questa parentesi storica per capire il ruolo e la posizione iraniana nel mondo "arabo" e perché il paese non fa parte della Lega Araba.
Per approfondire la storia della lega araba, vi rimando al mio post sulla storia della lega araba - https://www.historicaleye.it/la-storia-della-lega-araba/
Primo episodio della seconda stagione del Podcast, iniziamo parlando di una donna fuori dal comune, una donna del medioevo, estremamente moderna e complicata, forte, determinata ma anche estremamente dolce e ironica, parliamo di Bianca Maria visconti, ultima erede del Ducato milanese dei Visconte e vera e propria matriarca e madre del Ducato Milanese degli Sforza.
Letture consigliate
G.Lopez, Una signora fra due epoche, in Gli Sforza a Milano, Milano, 1978, pp 7-10, https://amzn.to/2PrtUhQ
G.Lopez, I Signori di Milano. Dai Visconti agli Sforza. Storia e segreti, https://amzn.to/32MtQNC
D.Pizzagalli, La signora di Milano, https://amzn.to/2onONzC
quando leggerete gente che si lamenta del 25 aprile, perché l'italia non è stata liberata o perché questa giornata serve solo a riaccendere l'ostilità tra fascisti e antifascisti, ricordategli che il 25 aprile non è solo una festività laica, ma è la festività più importante della repubblica italiana (persino più importante della festa della repubblica).
Faccio un parallelismo con il cristianesimo, per il cristianesimo la festa più importante non è il Natale (nascita di cristo) ma è la Pasqua (morte e resurrezione di cristo), trasponendo queste festività religiose su un piano laico, il 2 giugno è il "natale" della repubblica, il giorno in cui nasce la repubblica italiana, sicuramente una data importante, non lo metto in discussione, ma il 25 aprile, la liberazione, beh, la liberazione è la pasqua dell'italia, il 25 aprile è il giorno in cui l'Italia risorge dalla morte e si libera dell'occupazione militare tedesca e del fascismo, è il giorno in cui ricorda la fine di una guerra civile, di una guerra di secessione e di una guerra di liberazione, tre guerre in una, che sono un prolungamento innaturale di un conflitto che per l'italia doveva essere finito da due anni e mezzo (settembre 1943).
Recentemente Alberto Angela ha dichiarato che i libri di storia contengono solo nomi e date, ma la storia è anche altro, ed è vero, la storia è anche altro, come dimostrano gli innumerevoli libri di storia diversi dai manuali di base, che a volte neanche contengono nomi e date.
Il problema della storia non è il contenuto dei libri, ma il modo in cui la storia viene insegnata a scuola, spesso ridotta a materia subordinata ad altre (lettere o filosofia) e in cui ci si sofferma (superficialmente) su nomi e date e la storia è percepita come una banale successione di avvenimenti.
Questo episodio del podcast intitolato Luci e ombre del fascismo, tra retorica e storia, dove fascismo è scritto rigorosamente in minuscolo, voglio aprire una parentesi aggiuntiva sulla questione della distorsione e rielaborazione del fascismo in italia, ad opera di gente che non ha mai aperto un libro di storia, ma proprio 0 eh, neanche il sussidiario, e probabilmente legge solo "montanelli" credendo che sia uno storico (anche montanelli, scritto rigorosamente in minuscolo).
Ho affrontato il discorso in chiave diversa anche sul sito, se vi va, potete leggere l'articolo intitolato "Mussolini, Giù le mani dalla storia!" che ho pubblicato questa mattina sul mio blog.
Ecco il link https://www.historicaleye.it/mussolini-giu-le-mani-dalla-storia/
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all'inizio degli anni 60, lo storico britannico, di formazione liberale, poi convertitosi al marxismo, Edward Carr, propone in alcune università Britanniche ed Europee, un ciclo di incontri sulla sua personale metodologia e approccio storico/storiografico. Frutto di questi incontri sarà la pubblicazione nel 1960 del libro Sei lezioni sulla storia.
USA e URSS, protagonisti indiscussi della Guerra Fredda e nemici giurati fin dalla nascita dell’Unione Sovietica. Sono i principali attori di due visioni del mondo opposte, alternative e totalmente incompatibile, che si escludono a vicenda, e pure, negli anni 40, nel contesto generale della seconda guerra mondiale, USA e URSS, misero da parte le proprie divergenze per combattere un nemico comune, il Terzo Reich.
Ma perché questa innaturale alleanza? Era solo odio viscerale per Hitler, o c'era qualcosa di più? e soprattutto, questa alleanza, era davvero così innaturale come ci è stata presentata per decenni o sotto la veste nascondeva una realtà storica differente?
La microstoria è la storia dei piccoli eventi che serve come punto di ancoraggio per analizzare nel dettaglio i grandi avvenimenti, e che differisce dalla macro storia, ovvero la storia dei grandi avvenimenti, soprattutto nella fase di inquadramento generale.
Uno dei padri della Microstoria è Carl Ghinzburg ed il suo saggio "il formaggio e i vermi" è uno dei più importanti ed iconici al riguardo.
Acquista C.Ghinzburg, il formaggio e i vermi
Guida alla lettura al libro "il formaggio e i vermi"
Articolo sulla Microstoria