
In questa puntata finale sul secondo dopoguerra italiano, raccontiamo la lunga e complessa parabola di un paese alle prese con contratti precari, pensioni misere, grandi opere incompiute e scandali infiniti.
La Seconda Repubblica si trascina tra sogni svaniti e debiti crescenti, mentre la figura di Silvio Berlusconi si impone al centro della scena: imprenditore, politico, comunicatore, eppure simbolo di un’Italia sempre più confusa, stanca, fragile.
Emergenze urbane, guerre all’estero, crisi internazionali, intercettazioni, minorenni, olgettine e lo spettro dello spread: tutto si mescola, e tutto sembra sfuggire di mano.
Una lezione che chiude un ciclo, ma lascia aperte molte domande. Perché il caos di allora somiglia fin troppo a quello di oggi.