Questa rubrica podcast si pone l'obiettivo di far rivivere una storia milanese del passato, raccontata con la musica e le parole per capire meglio la realtà in cui viviamo, anche nelle sue vicende apparentemente superficiali. Perché la storia non è fatta solo di libri di testo e di opere che giustamente vanno studiate e capite. E’ fatta anche di parole, musiche e testimonianze che ci fanno entrare nella carne viva degli eventi, aiutandoci a comprenderne la complessità.
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Questa rubrica podcast si pone l'obiettivo di far rivivere una storia milanese del passato, raccontata con la musica e le parole per capire meglio la realtà in cui viviamo, anche nelle sue vicende apparentemente superficiali. Perché la storia non è fatta solo di libri di testo e di opere che giustamente vanno studiate e capite. E’ fatta anche di parole, musiche e testimonianze che ci fanno entrare nella carne viva degli eventi, aiutandoci a comprenderne la complessità.
In questa puntata, dopo una breve introduzione storica sulle guerre di successione polacca e austriaca avvenute in Europa negli anni Trenta e Quaranta del Settecento, si prende in esame la vita di Clelia Grillo Borromeo Arese in questi anni difficili, quando il ducato di Milano fu conteso tra Asburgo, Savoia e Borbone.
Si passa quindi a descrivere il salotto culturale aperto da Clelia nella sua residenza di Via Rugabella, il palazzo in cui la contessa Borromeo si trasferì dopo la scomparsa del marito (1744) e dove morì nel 1777.
I passi tratti dalle memorie dei viaggiatori Grosley e Lalande, ricevuti da Clelia nel salotto di via Rugabella sono nel testo A. Buratti Mazzotta, "Clelia Grillo Borromeo Arese. Una femme savante del Settecento milanese nelle carte dell'archivio di famiglia". Cattaneo Editore, Lecco 2020.
L'Angolo del Monitore
Questa rubrica podcast si pone l'obiettivo di far rivivere una storia milanese del passato, raccontata con la musica e le parole per capire meglio la realtà in cui viviamo, anche nelle sue vicende apparentemente superficiali. Perché la storia non è fatta solo di libri di testo e di opere che giustamente vanno studiate e capite. E’ fatta anche di parole, musiche e testimonianze che ci fanno entrare nella carne viva degli eventi, aiutandoci a comprenderne la complessità.