
Li presi tutti in una sola estate, una quindicina di chili.
L’obesità è uno dei grandi temi del nostro tempo. Tra “politically correct” e “body shaming”, sembra che ogni volta che si parla di questo argomento si cammini su un campo minato.
E non è una questione di come si appare, o almeno cosi dovrebbe essere, ma di come stai. Questa è l’epoca in cui quando parli di grasso o dei grassi, tutto si riduce ad una questione puramente estetica/psico/morale ed è un attimo che vieni etichettato come insensibile o peggio ancora, "fat-phobic".
Ecco il paradosso: siamo inondati da messaggi che ci dicono di amare e accettare il nostro corpo così com’è, e figurati, va benissimo, – e si finisce nell’accettare anche ciò che danneggia la nostra salute. I difensori del “grasso è bello” sembrano farne una battaglia esclusivamente estetica, dimenticando che l’obesità non è un problema solo di apparenza, ma una questione epidemiologica ben documentata. La verità è che, per alcuni, è più facile nascondersi dietro un manto di accettazione che affrontare il problema con onestà. Lo so che sei già li pronto a lapidarmi; porta pazienza e aspetta la fine. Difendere le forme, sapendo che è conseguenza di stile di vita che porta all’obesità non è “progressista” né “inclusivo”, è ipocrita.