
Una delle definizioni di passione che preferisco recita così: momento o motivo della vita affettiva caratterizzato da uno stato di violenta e persistente emozione.
Il nostro viaggio insieme partirà proprio da questa definizione, da aggettivi che sanno descrivere l’anima tormentata di Prinçesa. Siamo nel 1996, il 19 settembre, all’alba di una pubblicazione che lo stesso De Andrè definirà “una specie di elogio alla solitudine”.
Ancora una volta, il cantautore genovese sceglie di rendere poesia una serie di eventi realmente accaduti. In questo caso, le radici del brano affondano nel carcere di Rebibbia, nella cella che accoglie Fernanda Farias De Albuquerque, denunciata per tentato omicidio.
Fernanda divide il suo tempo con un pastore sardo, Giovanni Tamponi che, percependo il valore umano di quelle ore trascorse insieme, motiva e spinge la sua “compagna” a mettere per iscritto il suo vissuto. E’ esattamente quello che accade nel 1994, quando per la prima volta viene pubblicato il romanzo autobiografico di Fernanda, scritto a quattro mani con Maurizio Iannelli, un ex brigatista romano.
Entriamo quindi nella realtà di Fernandinho, in quel chiaroscuro dov’è nato che è forse da intendere come una vita di contrasti vissuti già in tenera età.
Il senso di non appartenenza a quel corpo che lo vuole ciò che non è, si intensifica quando il bambino, di fronte lo specchio, “si para gli occhi con le dita”, immaginando di poter realmente assomigliare al proprio desiderio.
Un desiderio vivo e ardente che non si spegne, nonostante la voce materna che giustifica il suo essere al mondo usando parole come “sarà l’istinto, sarà la vita”.
Fernandinho comprende che il “bisturi per seni e fianchi” è l’unico modo, l’unico treno che puo’ prendere per raggiungere la meta, costituita da un senso di appartenenza prima verso se stesso e poi nei confronti del prossimo.
Inizia quindi la corsa all’incanto dei desideri, per correggere chirurgicamente un errore della natura.
I versi successivi danno nuovamente magia alla penna e alla voce di De Andrè che, con poche parole, riesce a descrivere la vita che Fernanda è implicitamente costretta a vivere.
Lei, tra ingorghi di desideri che altro non vogliono che averla accanto per qualche ora e lei che, amaramente ma senza rimpianti, si avvicina alla totalità di una nuova esistenza.
Fernandinho morto in grembo e Fernanda, bambola di seta, la stella di nome Prinçesa che vivrà nella penombra di un balcone di un avvocato, a Milano, che mai porterà questo amore a vedere la luce del sole.
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L'AUTRICE / Lucia Lamboglia: https://instagram.com/lucia.lamboglia
LA NARRATRICE / Talìa Donato: https://www.instagram.com/taliadonato/
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Bibliografia: https://deand.re/to/#6hYcsFa