Zoff, Gentile, Cabrini, Oriali, Collovati, Scirea, Conti, Tardelli, Rossi, Antonioni, Graziani, Ct Enzo Bearzot. Una formazione di calcio diventata poesia. È quella dell'Italia Campione del mondo nel 1982, rimasta scolpita nella storia. L'11 Luglio di 40 anni fa al fischio finale dell'arbitro brasiliano Coelho, quando il Presidente Pertini dalla tribuna del Santiago Bernabeu infranse il protocollo e scattò in piedi alzando al cielo la sua pipa sotto lo sguardo austero ma divertito di Re Juan Carlos e quando Dino Zoff, il capitano, sollevò verso le stelle del cielo di Madrid la coppa del mondo, il calcio italiano e l'Italia intera voltarono pagina. I gol di Pablito Rossi, i dribbling di Marazico Conti, i tackle di schizzo Tardelli, le marcature feroci di Claudio Gentile e i recuperi eleganti di Gaetano Scirea, avevano accompagnato il paese fuori della cappa degli anni di piombo e mandato in cantina lo scandalo delle calcioscommesse. Era tornato il sorriso negli italiani che si riversarono in strada per caroselli infiniti e la serie A si apprestava a diventare un parco giochi planetario meta di tutti i più grandi campioni, guadagnandosi l'etichetta di campionato più bello del mondo. Riviviamo quelle sette partite del Mundial di Spagna, attraverso le pagine de Il Messaggero di allora e le voci di chi quel mondiale lo seguì da vicino.
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Zoff, Gentile, Cabrini, Oriali, Collovati, Scirea, Conti, Tardelli, Rossi, Antonioni, Graziani, Ct Enzo Bearzot. Una formazione di calcio diventata poesia. È quella dell'Italia Campione del mondo nel 1982, rimasta scolpita nella storia. L'11 Luglio di 40 anni fa al fischio finale dell'arbitro brasiliano Coelho, quando il Presidente Pertini dalla tribuna del Santiago Bernabeu infranse il protocollo e scattò in piedi alzando al cielo la sua pipa sotto lo sguardo austero ma divertito di Re Juan Carlos e quando Dino Zoff, il capitano, sollevò verso le stelle del cielo di Madrid la coppa del mondo, il calcio italiano e l'Italia intera voltarono pagina. I gol di Pablito Rossi, i dribbling di Marazico Conti, i tackle di schizzo Tardelli, le marcature feroci di Claudio Gentile e i recuperi eleganti di Gaetano Scirea, avevano accompagnato il paese fuori della cappa degli anni di piombo e mandato in cantina lo scandalo delle calcioscommesse. Era tornato il sorriso negli italiani che si riversarono in strada per caroselli infiniti e la serie A si apprestava a diventare un parco giochi planetario meta di tutti i più grandi campioni, guadagnandosi l'etichetta di campionato più bello del mondo. Riviviamo quelle sette partite del Mundial di Spagna, attraverso le pagine de Il Messaggero di allora e le voci di chi quel mondiale lo seguì da vicino.
Spagna 82, Italia-Polonia 2-0, di corsa verso la finale
Italia Mundial 40 anni dopo
19 minutes
3 years ago
Spagna 82, Italia-Polonia 2-0, di corsa verso la finale
Giovedì 8 luglio l'Italia torna in campo per giocare la semifinale a Barcellona, stavolta non nel piccolo Sarrìa ma nel monumentale Camp Nou. Gli azzurri sfidano la Polonia, che avevano incrociato 24 giorni prima nel grigio esordio di questa favolosa avventura a Vigo dove finì 0-0. E' la Polonia di Zibì Boniek, astro nascente e già acquistato dalla Juve, che però non scese in campo perché squalificato. Squalificato anche Gentile, eroe dei duelli con Maradona e Zico. Al suo posto il 18enne Bergomi, l'uomo in più di questo Mondiale, alla sua prima da titolare. Ma il protagonista fu ancora Rossi. A cura di Romolo Buffoni
Italia Mundial 40 anni dopo
Zoff, Gentile, Cabrini, Oriali, Collovati, Scirea, Conti, Tardelli, Rossi, Antonioni, Graziani, Ct Enzo Bearzot. Una formazione di calcio diventata poesia. È quella dell'Italia Campione del mondo nel 1982, rimasta scolpita nella storia. L'11 Luglio di 40 anni fa al fischio finale dell'arbitro brasiliano Coelho, quando il Presidente Pertini dalla tribuna del Santiago Bernabeu infranse il protocollo e scattò in piedi alzando al cielo la sua pipa sotto lo sguardo austero ma divertito di Re Juan Carlos e quando Dino Zoff, il capitano, sollevò verso le stelle del cielo di Madrid la coppa del mondo, il calcio italiano e l'Italia intera voltarono pagina. I gol di Pablito Rossi, i dribbling di Marazico Conti, i tackle di schizzo Tardelli, le marcature feroci di Claudio Gentile e i recuperi eleganti di Gaetano Scirea, avevano accompagnato il paese fuori della cappa degli anni di piombo e mandato in cantina lo scandalo delle calcioscommesse. Era tornato il sorriso negli italiani che si riversarono in strada per caroselli infiniti e la serie A si apprestava a diventare un parco giochi planetario meta di tutti i più grandi campioni, guadagnandosi l'etichetta di campionato più bello del mondo. Riviviamo quelle sette partite del Mundial di Spagna, attraverso le pagine de Il Messaggero di allora e le voci di chi quel mondiale lo seguì da vicino.